Jacopo Sipari, un uomo, due carriere.

di Graziella Di Grezia-

Abbiamo intervistato Jacopo Sipari di Pescasseroli, Direttore D’ Orchestra, docente del Conservatorio di Salerno e nominato Direttore  Artistico dell’ Opera di Varna.

A che età Jacopo Sipari si è sentito Maestro Sipari e perché?

In realtà mi fa ancora strano quando mi ci chiamano. Non ho mai voluto esserlo. A me è sempre piaciuta solo la musica come qualcosa di fondamentale per la mia vita. Non ho mai pensato che ne avrei fatto una professione.

Quale valore ha assunto il supporto familiare nella sua crescita di due carriere “parallele”?

Direi importante in via indiretta. I miei genitori mi hanno cresciuto con la musica. Uno dei primi ricordi di bambino che ho e’ un giradischi. Poi il pianoforte di mia nonna. Tutto sempre come fosse un bel gioco. Indubbiamente nessuno forse avrebbe pensato che avrei fatto questa carriera o che quantomeno avrei lavorato con la musica. Tutto era nato come un necessario completamento della cultura personale. E forse tale sarebbe restato se non ci fosse stato il terremoto dell’Aquila che ha cambiato completamente la mia vita. Da quel momento forse ho preso contezza di cosa fosse davvero importante per me e ho avuto il coraggio di scegliere. L’aspettò universitario e gli studi classici che apparivano in un primo momento come il mio ipotetico futuro hanno comunque solidificato la persona che sono.

Quale forma di legalità trova nella musica e quale musicalità trova nel diritto?

Beh, indubbiamente ritengo che debba esserci estro e talento in entrambe: alla fine un processo e’ come un’opera lirica, con dei personaggi più o meno numerosi e precisamente definiti, con dei desideri chiari e degli obiettivi più o meno evidenti che insieme concorrono ad un affresco che è sempre diverso.

Quale personaggio dell’ opera la rappresenta di più?

 Sinceramente non ci ho mai pensato: direi che durante questi anni sono stato a volte Butterfly, a volte Attila, a volte duca di Mantova. Forse ho un animo troppo prismatico per essere incastolato in una figura definita.

Indubbiamente mi ritrovo tanto nei personaggi Pucciniani, forse per le forti pennellate di colore con i quali sono dipinti, i sentimenti esplosivi, la loro pericolosa umanità.

Molta letteratura non viene rappresentata dai principali teatri. Qual è l’ opera (tra queste) che desidera dirigere e perché?

 Diciamo che ho avuto la fortuna di dirigere davvero una gran parte del repertorio operistico soprattutto italiano. Se avessi una conoscenza più adeguata del russo mi piacerebbe tanto affrontare quel repertorio. Boris gudunov mi ha sempre appassionato. Delle opere italiane forse i due foscari ma anche Attila andrebbe secondo me ampiamente riscoperto. Meriterebbe una maggiore esposizione.

 In un momento di tensioni internazionali, qual è il suo messaggio di pace?

 Bisognerebbe avere il coraggio di amare la bellezza con maggiore forza. Se ci si abbandonasse a questo si escluderebbero a priori i desideri di scontro e di violenza.

Qual è il suo consiglio per il futuro della generazione Z e, indirettamente dei suoi studenti?

 Studiare. Sempre e tanto. Si può lavorare con la musica ma servono bravi musicisti e intendo persone che non solo siano solidi tecnicamente ma soprattutto colti. La cultura generale e specifica che sia e’ l’ elemento costitutivo del suonare bene. Io sono convinto di questo. Chi e’ colto lo e’ perché’ e’ curioso, e chi è curioso e’ sempre attivo alla vita, la abbraccia nella sua totalità.

Ecco bisognerebbe fare come

Diceva il grande de Crescenzo: non limitarsi a vivere la vita in orizzontale ma riempirla in verticale.

Ringraziamo il Maestro Sipari  augurandoci di poterlo vedere all’ opera quanto prima.

 

 

Graziella Di Grezia Graziella Di Grezia

Graziella Di Grezia

Grazyella, alias di Graziella Di Grezia, è medico radiologo, poetessa, scrittrice e pianista classica, giornalista. Madre di tre figli, unisce arte e scienza per promuovere il benessere artistico. Ha pubblicato diverse raccolte di poesie e ideato il progetto "Cartoline Poetiche Postali" (Mail Poetry Project), che fonde arte postale e poesia. Promotrice e organizzatrice di spettacoli letterario-musicali, ha ricevuto numerosi premi per il suo impegno culturale e professionale.

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