Le perle che i Greci associavano ad Afrodite, dea dell’amore.
Il Cancro è un segno d’acqua ed è fortemente sottoposto all’influenza della Luna, per questo la perla, emblema della Luna, è il portafortuna dei sognatori dello Zodiaco.
Le perle aiutano a stabilizzare l’umore che nel Cancro è spesso altalenante a causa dell’ ipersensibilità. Inoltre, in base al colore, sono di buon auspicio per la creazione di legami forti e duraturi, sia in amicizia che in amore.
Diversi sono i nomi con cui viene appellata, a me piace il nome che le hanno dato i Persiani, “murwari”, che significa “figlia della luce”, che spiega il perché le Perle siano sempre state un simbolo di purezza e di innocenza.
Nell’antichità i greci associavano queste brillanti gemme ad Afrodite, dea dell’amore e della bellezza. Essi credevano che si generassero dalla schiuma del mare.
Per il crescente e inarrestabile inquinamento dei mari, i molluschi perliferi erano destinati all’estinzione ma, grazie alla loro coltivazione, tale pericolo è stato scongiurato.
La produzione della perla si ottiene inserendo all’interno del mollusco nato in mare, per la precisione la Pinctade, un frammento di epitelio e una piccola sfera di madreperla ottenuta dal guscio di un mollusco di acqua dolce, dopo di che, per ottenere una completa perlagione ci voglio tre o quattro anni. Comunque l’esito finale è sempre imprevedibile perché su mille perle raccolte, in media, solo una decina possono essere usate in gioielleria.
I principali tipi di perle sono le giapponesi, le australiane e le Tahiti. Le giapponesi sono prodotte dalla Pinctada martensii ed hanno una dimensione che va dai 2 ai 9 millimetri, rarissime quelle che raggiungono i 10 mm. Le perle Australiane sono prodotte dalla Pinctada massima e possono raggiungere anche le dimensioni di 20 millimetri, di cui i colori più comuni sono il bianco, il grigio e il dorato.
Il valore delle perle australiane è superiore a quello delle giapponesi, ciò è dovuto alla maggiore difficoltà di produzione, infatti questo mollusco non può essere coltivato e dopo l’innesto viene rimesso in mare, protetto da una semplice rete per cui un buon 70 per cento di queste viene perso. Le perle tahitiane invece, sono prodotte nelle valve scure della Pinctada margaritifera cumingi che cresce nei mari polinesiani di Thaiti, a differenza delle perle australiane, esse raggiungono una dimensione di 15 millimetri e cromaticamente vanno dal grigio chiaro al nero intenso. Questa colorazione è dovuta sia al colore nero del bordo esterno delle valve, sia ad elementi chimici presenti nell’acqua, sia al tipo di plancton di cui si nutre questo tipo di mollusco.
La collana di perle è da sempre amatissima dalle donne, a conferma di ciò basta citare la risposta che nel 1979, quando il partito Conservatore inglese decise di candidare Margareth Thatcher a Primo Ministro. Allorché gli addetti alla comunicazione politica le chiesero di modificare il suo look da severa insegnante consigliandole di mettere via il cappellino e la collana di perle, la Lady di ferro rispose: “Passi per il capellino, ma le perle non sono negoziabili”.
Innumerevoli sono i personaggi famosi che hanno amato la collana di perle tra cui Grace Kelly, Coco Chanel, Audrey Hepburn , Jacqueline Kennedy Onassis.
Famosa è poi la collana di perle di Lady Diana, un collier con 682 carati di perle e una chiusura con diamanti incastonati da 1,31 carati.
Il girocollo di perle, unico nel suo genere, rimane così uno dei gioielli più indossato dalle donne.
Per non far perdere di lucentezza alle perle c’è solo da indossarle, ”sono un po’ come i sogni che a tenerli troppo chiusi nel cassetto perdono di splendore”
Coco Chanel tentoonstelling.JPG Marion Golsteijl Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0
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