Elham Hamedi una voce poetica che cerca luce.
Dal tuo volto luce ebbe in prestito il sole – scriveva Hafez , uno dei maggior poeti iraniani del quale si narra “che ogni famiglia iraniana tenga in casa, accanto al Corano, una copia del suo canzioniere”.
Forse è questa la chiave della poesia della poetessa Elham Hamedi, ovvero cercare di riappropriarsi di quella luce che il tempo e la storia hanno derubato dai volti delle donne iraniane.
Poesie scelte
Mondo in bianco e nero
I colori sono ammuffiti.
Il mondo in bianco e nero è più comprensibile
L’urlo viola di una ragazza iraniana
Vive anche nella pittura di Munch.
Ma il silenzio del pubblico è immerso nella sottomissione del museo.
E il patibolo è un mistero di esecuzione del silenzio degli spettatori in gioco ogni giorno.
Con l’alba capovolta
E le calde lacrime del cielo sulla palpebra della sera
che il fuoco sulla tomba loda la natura
Il mondo grigio zoppica
E non può aiutare la terra a ruotare
E la terra gira nell’ignoranza
E la sua velocità raggiungerà lo zero nel fango nero
Mondo grigio nella palude dei colori
Non dà il suo ultimo respiro a un embrione di pesce
L’urlo viola non può essere analizzato nel silenzio della bara
E il museo tace ancora senza accennare alla protesta dei quadri
E il mondo in bianco e nero tace ancora nella pronuncia di volo
Un’esplosione di gioia
A volte porta via dal mare
Solo un passo
A volte avvicinati a un tempio
quanto un sorriso
A volte, prendi il viso di una donna attaccata a una bara – un collage inappropriato per la bara – e bacialo
e bacio
e bacio
che tanto il cuore di una donna comincia a tremare dentro un guscio bianco
Tanto che il mondo esplode solo con un dito laccato
Un’esplosione di gioia
Esplodendo le mie labbra secche in un bacio aromatizzato alla cannella
A volte avvicinati al mare
quanto un passo
A volte, allontanati dagli idoli di casa tua
quanto una goccia di lacrime
A volte vieni così vicino alle mie lacrime
Che il cuore di una palla di un bambino gioca nel mio petto
Per favore, ridi così tanto dentro le mie labbra
che il bacio si vergognerà
Laringe del censore
Questa non è la voce di una vecchia tartaruga
che non sa pronunciare il mare
Questo è esattamente il suono di un mare
che non può entrare nella laringe del censore
Tagliano la gola agli uccelli con il filo tagliente delle parole arabe
Ma volare attraverso la larghezza della carta bianca ricostruirà il cielo
Questo non è il suono di un uccello che soffoca
Questo è esattamente il suono dell’esplosione di sangue
che ha scosso i corpi delle strade nei loro punti di raccordo con scarpe rabbiose
Elham Hamedi (Shiraz, Iran, 8 marzo 1967) è artista multimediale internazionale, poeta e curatore d’arte.
In Italia è stato dato alla stampa la sua raccolta di poesie dal titolo Un colpo alla testa era uno zaqboor ( Terra d’ulivi Edizioni). È membro esecutivo della Writers Capital International Foundation (WCIF), membro permanente della Scientific Association of Visual Arts of Iran, ed ha ottenuto un Dottorato Honoris Causa Letterario (D.lit) dal Wahi Al Qalam Forum in Egitto. Già insignita “Donne per la Cultura e la Pace” e vincitrice di diversi premi letterari, tra i quali anche “Premio Internazionale per la Pace e la Difesa dei Diritti Umani” e “Il Canto di Dafne”. – contro La violenza sulle donne. Partecipa in rassegne e festival internazionali di arte e letteratura rappresentando Iran ed è presente con le sue opere poetiche e artistiche in numerose antologie internazionali, riviste e siti web.
