“Tempeste” alla Stazione Marittima di Napoli, il Salone del Libro e dell’Editoria chiude i battenti
-di Claudia Izzo
In un mondo sempre più tecnologico e connesso, la bellezza della scrittura, della lettura, dei libri, resiste. Infatti, per dirla con le parole di Marcel Proust, alla fine “ogni lettore quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto uno strumento ottico offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso”. Il libro di cui amiamo la sua essenza cartacea, è un ottimo modo per squarciare orizzonti.
La IV edizione di NAPOLICITTÀLIBRO svoltasi negli spazi del Centro Congressi della Stazione Marittima di Napoli, dal 13 al 16 aprile, chiude i battenti.
La location ospitante l’evento con i suoi 12 medaglioni in Pietra di Trani raffiguranti l’Africa orientale, Roma, Atene, Il Cairo, Rio de Janeiro, Calcutta e, ovviamente, Napoli è sembrato volerci ricordare la ricchezza dei commerci tra Napoli e il mondo e chissà quante pergamene, quanti documenti, quanti manoscritti, quante lettere hanno preso il largo o raggiunto la bella Neapolis. E proprio qui nel corso dei quattro giorni la manifestazione ha preso piede offrendo un ricco programma di 150 eventi, 30 laboratori e 100 case editrici tra cui ricordiamo Regione Puglia, Ali Ribelli edizioni, D’Amico Editore, Del Vecchio editore , Multimage, D.editore, Tamu edizioni, il Papavero edizioni.
Non è mancata una giornata interamente dedicata a Piero Angela, incontri che hanno dato vita ad una vera esplorazione dei tanti ruoli che il famosissimo divulgatore scientifico, giornalista, conduttore tv e saggista con la passione per il jazz ha ricoperto con estrema competenza, passione e impegno.
Il titolo scelto per la quattro giorni è stato Tempeste, ideato dall’associazione Liber@Arte, con gli editori Rosario Bianco e Alessandro Polidoro, dal comitato scientifico composto da Enza Alfano, Ileana Bonadies , Beatrice Gigli e Guido Trombetti, un titolo che avvince perchè “La tempesta si attraversa, si suscita, sollecita il cambiamento, l’accelerazione dei tempi”, come recita il vademecum di questo Salone del Libro di Napoli 2023. Ed il viaggio ha avuto inizio, il pensiero vola alle tempeste affrontate da ciascuno di noi e quelle che abbiamo attraversato tutti negli ultimi due anni. Il Salone ci pone innanzi alle tempeste che hanno trasformato un’epoca, tempeste sociali, climatiche, tempeste in rete, tempeste della mente, di qui la voglia di crearne altre, fatte di linguaggi e visioni del mondo, perchè “Noi siamo tempesta”.
