La penna: una storia lunga più di tre millenni
Parte integrante della nostra quotidianità, nonostante l’impiego della tecnologia l’abbia messa in secondo piano, la penna ha avuto una lunga evoluzione storica a partire dal 3500 a.C. circa. Proprio in quel periodo i Sumeri (la prima civiltà urbana della storia nata in Mesopotamia) inventarono una prima forma di scrittura servendosi di bastoncini di forma triangolare per incidere su tavolette di argilla, cotte successivamente.

Con la civiltà degli antichi egizi, si passava all’utilizzo di steli di piante appuntiti (primordiali penne moderne) immersi all’interno di una sorta di inchiostro composto da carbone e sostanze vegetali, per poi scrivere direttamente sul papiro.

La successiva evoluzione avviene presso i greci e i romani, con la sostituzione dello stelo vegetale con sottili bastoncini metallici o di legno (lo stilus, appuntito da una parte e appiattito per cancellare dall’altra) ben adatto all’incisione su tavolette ricoperte da un sottile strato di cera. All’inizio dell’alto medioevo (V- VI secolo d.C.) si passa all’uso delle penne di uccello immerse nell’inchiostro, contenuto in un calamaio, che consisteva in una miscela di carbone, minerali vari e bacche vegetali.

La penna di uccello, utilizzata durante tutto il Medioevo e oltre, venne poi sostituita da quella d’oca. Il primo prototipo della penna stilografica (penna con serbatoio d’inchiostro) risulterebbe attribuita al X secolo d.C. allorquando un Imam fatimide d’Egitto commissionò la realizzazione di una penna che non sporcasse le mani con serbatoio d’inchiostro. Inoltre, nella scrittura di Leonardo da Vinci, si può notare una certa uniformità nella stesura dell’inchiostro non collegabile alla tipica penna a piuma d’oca dell’epoca.


La spiegazione plausibile, secondo lo studioso prof. Carlo Pedretti, sarebbe rintracciabile proprio in un foglio riguardante gli studi geometrici del “Codice Atlantico” di Leonardo (1505 circa), sul quale un disegno molto particolare raffigura due penne che sembrerebbero proprio di tipo stilografico, quasi moderne. Un ulteriore studio più approfondito del pennino utilizzato per la distribuzione regolare dell’inchiostro, dimostrerebbe con molta probabilità, che Leonardo abbia riprodotto una penna simile a quella del disegno e per utilizzarla, appunto, per la stesura dei suoi scritti. Ma solo tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX assistiamo a un susseguirsi di numerosi brevetti relativi proprio alla penna stilografica. Ricordiamo che il Governo francese nel 1827, brevettava la prima stilografica sulla base degli studi di un ingegnere matematico rumeno Petrache Poenaru.

Ma la prima vera penna stilografica moderna risale al 12 febbraio 1884 quando l’inventore americano Lewis Waterman disegna la penna con l’alimentazione multicanale, affidabile e funzionante nel tempo. Il pennino metallico è dotato da un punta arrotondata in iridio, che permette di controllare il flusso dell’inchiostro in base anche alla pressione esercitata. Da quel momento numerose fabbriche specializzate nella produzione di penne stilografiche, iniziarono ad affacciarsi sul mercato con un sempre maggiore successo negli anni e furono ben apprezzati anche dalla società.


Non molti anni dopo lo statunitense John Jacob Loud disegnava, il 30 ottobre 1888, per la prima volta il prototipo della moderna penna a sfera. La penna era in grado di scrivere soltanto su superfici particolarmente ruvide; di fatto nel suo brevetto egli la descrive così: “La mia invenzione consiste in un serbatoio o penna stilografica migliorata, particolarmente utile, tra gli altri scopi, per segnare su superfici ruvide come legno, carta da imballaggio ruvida e altri articoli dove una normale penna non potrebbe essere usata.”


Sebbene il brevetto fosse particolarmente interessante non riscosse grande interesse da parte della società. Cinquant’anni dopo, nel 1938, l’ungherese inventore e giornalista Laszlò Birò brevettava in Inghilterra, una ulteriore penna a sfera, la prima adatta per superfici lisce.

Il suo intuito fu di collocare una piccola sfera metallica alla fine della cartuccia d’inchiostro, a sua volta modificato dal fratello Gyorgy, chimico, che ideò un tipo d’inchiostro con viscosità giusta, adeguata e a rapida asciugatura: la sfera, nella sua libera rotazione, prelevava la giusta dose d’inchiostro idonea per la scrittura.


Le penne stilografiche, comunque, non scomparvero del tutto: di fatto le ritroviamo ancora in alcune pubblicità realizzate dopo la Seconda Guerra Mondiale. In Italia, ancora a cavallo tra gli anni ’40 e i ’50 dello scorso secolo, si utilizzavano, nelle scuole, i pennini con il calamaio per l’inchiostro e caratteristici erano i banchi con un piccolo vuoto ai lati per il calamaio. Solo col boom economico, viene introdotta la moderna penna utilizzata in tutti i settori della società.

Negli ultimi anni, nonostante l’era degli schermi digitali super-tecnologici abbia un po’ offuscato la funzione della penna, la stessa rimane ancora un oggetto indispensabile e anche elemento di design. Esistono in commercio numerose versioni di penne. Il modello “roller”, ad esempio, è una particolare penna biro che però utilizza un inchiostro più liquido a base di gel o acqua. Esistono, inoltre, numerose versioni di roller come quella con meccanismo a scatto o con cappuccio per proteggere la punta. Sono, poi, numerosi i designer che hanno contribuito nella realizzazione di nuove ed estrose forme di penne, ad esempio per l’azienda Lamy il famoso designer tedesco Richard Sapper ha creato la penna sfera “Dialog1” con un particolare design dalla forma a prisma triangolare smusso. Col suo disegno, il designer ha saputo combinare innovazione tecnica a forma pura.

Sempre per la Casa Lamy, il designer Mario Bellini ha realizzato le penne “Persona” e “Imporium” dallo stile molto elegante e raffinato. Dello Studio GR Design di Barcellona, i due designer Adrià Guiu e Inaki Remiro hanno progettato la penna “Screen”, dal disegno semplice e con colori metallici: una penna a sfera a doppio uso, di fatto, che grazie al suo pulsante la penna normale si trasforma in una che permette di scrivere su touch screen di tablet e smartphone. Negli ultimi anni sono in commercio numerosi set di eleganti penne a immersione per calligrafia, ma anche per il disegno, accompagnate da preziosi contenitori per l’inchiostro, idee regalo in stile vintage dal design raffinato che non tramonterà mai.

