Quando la Mission diventa impossibile

Missione in Frammenti: Sopravvivere ai Giochi di Potere Aziendali

La missione aziendale dovrebbe fungere da bussola, guidando ogni decisione e azione all’interno dell’organizzazione. Tuttavia, spesso si perde nei meandri di pragmatismi rigidi e giochi di potere. Questa situazione è particolarmente evidente nelle piccole e medie imprese, ma non è rara nemmeno nelle grandi organizzazioni ben strutturate.

Frederick Taylor, pioniere della gestione scientifica, avrebbe potuto osservare che la frammentazione della missione è una deviazione dalla razionalità che deve guidare l’efficienza operativa. In realtà, la missione aziendale può diventare un campo di battaglia dove interessi personali e potere individuale sovrastano il bene comune.

Immagina un’azienda dove gruppi e sottogruppi si formano non per il bene dell’organizzazione, ma per prosperità personale, creando para-obiettivi che si allontanano dalla missione originaria. Questo scenario porta a una frammentazione degli obiettivi, dove ogni segmento dell’azienda insegue una direzione diversa, come una nave senza timone.

Un esempio pratico può essere tratto da Yahoo negli anni 2000, quando la mancanza di una chiara missione condivisa e le lotte interne per il potere portarono a una perdita di identità e direzione, contribuendo al declino dell’azienda.

La chiave per evitare l’implosione interna è mantenere la rotta di mercato e focalizzarsi sui bisogni e desideri dei clienti.

Clayton Christensen, autore del libro “The Innovator’s Dilemma“, sottolinea l’importanza di rimanere focalizzati sul cliente per evitare la disgregazione interna e l’inerzia organizzativa.

Un esempio positivo è quello di Apple sotto la guida di Steve Jobs, che riuscì a mantenere l’azienda focalizzata su una missione chiara: creare prodotti innovativi che soddisfacessero i bisogni dei consumatori, nonostante le sfide interne e le dinamiche di potere.

Inoltre, Peter Drucker, il padre del management moderno, ha sempre enfatizzato che il successo di un’azienda dipende dalla sua capacità di adattare la missione alle esigenze del mercato e dei clienti. Senza una missione chiara e condivisa, le aziende rischiano di perdere coesione interna e di fallire nel lungo termine. Drucker ha osservato che una missione ben definita fornisce chiarezza e motivazione, permettendo a ogni membro dell’organizzazione di comprendere il proprio ruolo nel raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Per affrontare questi problemi, le aziende possono adottare pratiche come la gestione trasparente e la comunicazione aperta. Ad esempio, Netflix ha implementato una cultura aziendale basata sulla trasparenza e sulla responsabilità individuale, dove ogni dipendente comprende chiaramente la missione dell’azienda e il proprio contributo al suo successo. Questa approccio ha permesso a Netflix di rimanere agile e innovativa, adattandosi rapidamente alle mutevoli esigenze del mercato.

Francesco Maria de Feo

Francesco Maria de Feo, noto anche come Frank, è un professionista nel campo del marketing e della comunicazione. Laureato in Economia presso l'Università di Salerno, si è specializzato in Marketing, Comunicazione e Relazioni Pubbliche presso il Centro Studi Cogno & Associati a Roma. Ha maturato esperienza sia nel settore privato dell'ICT (Information and Communication Technology) che nel settore pubblico, applicando il marketing alla ricerca. Frank è attivo nella formazione, condividendo le sue conoscenze nel marketing e nella comunicazione visiva. Ha collaborato con entità di prestigio come Confindustria Nazionale e varie università, tra cui la Luiss Guido Carli, il Politecnico di Milano e l'Università degli Studi di Salerno. La sua rete di collaborazioni si estende anche a organizzazioni come la Federazione Italiana Relazioni Pubbliche (FERPI), l'Associazione Italiana contro lo Stress e l'Invecchiamento Cellulare (AISIC), l'Istituto Dermopatico dell'Immacolata (IDI), oltre a diverse importanti aziende e istituzioni. Nel suo lavoro, Frank si occupa di creare e posizionare brand, incontrare clienti, degustare cibi, bere vino e visitare città, integrando la sua passione per l'enogastronomia con le sue competenze professionali. Utilizza i social media per condividere esperienze e conoscenze, ad esempio su piattaforme come Facebook, Instagram e LinkedIn.

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