L’area di via Vinciprova a Salerno: un vuoto urbano senza identità

A nord della linea ferroviaria, non lontana dalla stazione centrale di Salerno, parte integrante dell’asse nord-sud definito “Lungoirno” sul quale sorgono diverse nuove infrastrutture realizzate soprattutto negli ultimi anni, l’area di Via Vinciprova è, allo stato attuale, uno spazio senza una significativa e precisa identità urbana. Fin dagli anni ’70 e ’80 dello scorso secolo, si è discusso ripetutamente su ipotetici interventi da farsi lungo l’area a ridosso del fiume Irno che separa, geograficamente parlando, la zona occidentale da quella orientale in una città ancora manchevole di importanti assi viari di collegamento tra la Valle d’Irno e il mare. Una prima ipotesi progettuale prevedeva la totale copertura del fiume lungo tutto il tratto cittadino, respinta però nel 1990 dalle Autorità di Controllo Ambientale. Pochi anni dopo, nel 1994, il progetto rientrava nuovamente in discussione coinvolgendo il nuovo asse nel Documento Programmatico dello stesso anno. Alla realizzazione del nuovo Piano Regolatore fu nominato l’architetto catalano Oriol Bohigas il quale individuò le A.A.P.U. (Aree di Attuazione Puntuale Urbanistica) ovverossia degli ambiti urbani con una loro precisa identità in aree strategiche della città: ne furono ipotizzati 11, tra i quali appunto quello della “Lungoirno”. Lungo questo importante asse viario di 3,5 km e quasi interamente collocato sulla destra del fiume Irno (unica piastra sul fiume è quella compresa tra via Eugenio Caterina e via Cacciatori dell’Irno), si sono innestati parchi fluviali, edilizia privata, Uffici Giudiziari, un albergo, prevedendo anche la realizzazione di alcuni ponti di collegamento tra le due sponde del fiume Irno, ma anche l’abbattimento di edifici quali l’ex Mattatoio e l’ex Mercato Ortofrutticolo, posti nell’area di via Gelsi Rossi e Vinciprova, l’ex opificio Salid, nei pressi di Calata San Vito, la palazzina in stile liberty delle Terme Campione (con scarso rispetto del valore storico dell’immobile) e l’ex Cementifìcio su foce Irno. Sono state realizzate, inoltre, anche rotatorie con arredo urbano. I lavori ebbero inizio il 4 febbraio del 1999, per concludersi definitivamente il 28 maggio del 2015 con l’inaugurazione del sottopasso veicolare e pedonale che collega via Torrione con via Vinciprova, per un costo totale pari a 40.000.000,00 euro! L’area di via Vinciprova era destinata alla riqualificazione dell’ex Mercato Ortofrutticolo e dell’ex Officine CC. Nel Documento Programmatico del ’94 si legge “creazione di una piazza urbana che agisca da interscambio” e a tal proposito nel novembre del 2007 viene bandito dall’Amministrazione Comunale un Concorso Internazionale di idee per la valorizzazione e riuso dell’area di via Vinciprova. Nel progetto si sarebbe previsto un collegamento con la vicina stazione ferroviaria, un luogo di culto, un terminal bus e circa 500 posti auto a rotazione. Il Concorso fu vinto dallo studio Gnosis di Napoli. Dal sito web su legge: “Il nodo di via Vinciprova è cruciale: l’incontro tra l’asse longitudinale e quello trasversale, la presenza della linea ferroviaria, la vicinanza del Porto e la prossimità della cittadella giudiziaria fanno di quest’area un nodo di interscambio determinante nello sviluppo della città. Il tema del collegamento con la stazione ferroviaria è stato risolto con una piastra verde che recupera la quota dei binari e collega via Vinciprova con il “Parco dei Pini” presso la Cittadella Giudiziaria. La piastra ha un profilo a onda che assicura una maggiore altezza sul prospetto principale e protegge l’area dai rumori provenienti dalla linea ferroviaria. Dove invece si trova attualmente il capolinea della Sita si prevede la realizzazione della città della musica, un centro con un piccolo auditorium e degli spazi da destinare ad attività collaterali. Il centro può anche avere la funzione di centro congressi e lavorare in sinergia con il vicino Grand Hotel Salerno. Infine al livello interrato è stato previsto un parcheggio per circa 620 auto e un secondo livello interrato per circa 300 stalli pertinenziali da cedere ai residenti.”.

dal link www.gnosis.it

Per la sua realizzazione si ipotizzava un costo di 35 milioni di euro circa con un “progetto di finanza” per il quale sarebbe stato efficace un preciso progetto per accattivare l’eventuale interesse dei privati.

dal link gianlucacalabresearchitetto.it
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Un proponimento che puntava su un deciso contenimento dell’impatto ambientale, con una copertura verde di particolare interesse eco-architettonico fungendo da collegamento tra via Vinciprova con il terminal dei bus (16 circa) e il futuro Parco dei Pini nei pressi della Cittadella Giudiziaria, superando l’asse viario della Lungoirno e lo stesso fiume Irno. Nel progetto, inoltre, si riscontrano anche tre grossi occhi che sono i sistemi di collegamento verticale. L’Auditorium è composto da tre sale, due da 100 posti e una da 350, affiancate inoltre da ulteriori spazi destinati a funzioni legate alla struttura stessa (una sorta Auditorium – centro congressi), tra la Lungoirno e il fiume si ipotizzava, inoltre, una chiesa per 150 posti.

dal link gianlucacalabresearchitetto.it

Il progetto vincitore, purtroppo come spesso capita, non verrà attuato (probabilmente a causa proprio della realizzazione del parcheggio multipiano in prossimità della massicciata della ferrovia incompatibile con la fascia di rispetto di 30 metri). Viene appoggiata, invece, l’idea di una sorta di “stazione bus” per l’intera fascia prospiciente la linea ferroviaria accompagnata da panchine e biglietterie, qualche punto ristoro e da un tentativo di realizzare una serie di palazzi, per fortuna quest’ultimo non andato in porto. Dopo qualche anno di stallo progettuale, il gruppo “Arcan-Salerno&Architettura” ripropone, nel 2018, l’idea di un vero e proprio Terminal bus.

dal gruppo facebook Arcan
dal gruppo facebook Arcan
dal gruppo facebook Arcan

L’obiettivo primario del progetto era quello di rendere più agevole la vita dei pendolari, in attesa dei bus, spesso sottoposti, alle intemperie autunnali e invernali o al caldo estivo.  Il gruppo presentava il progetto attraverso i social: “Da pendolari quali siamo, ci troviamo ogni volta ad aspettare autobus a via Vinciprova in tutte le condizioni possibili: troppo freddo, troppo caldo, pioggia, grandine, etc. Come unica forma di riparo ci sono due pensiline che come ovvio non possono soddisfare la presenza di centinaia di persone che ogni giorno transitano per Salerno. La nostra città ha più di 130mila abitanti ma non ha un terminal bus, cosa che anche nelle città più piccole delle periferie del resto d’Europa troverete. Tante volte abbiamo parlato delle condizioni ridicole e di degrado di via Vinciprova; nelle scorse settimane ci abbiamo ragionato e abbiamo elaborato questa proposta. Un terminal bus con aree di sosta per linee urbane, suburbane, interurbane e a lunga percorrenza (rigorosamente divise), punti ristoro, biglietterie e infopoint; passerelle di collegamento diretto con la stazione centrale; più verde e aree di socializzazione; al posto della nuova pseudo-chiesa un campo da tennis e uno da pallacanestro; parcheggi interrati. E’ solo un’ipotesi ma rende l’idea di come ci piacerebbe diventasse quell’area.”. In piena pandemia Covid-19, e precisamente nel 2021, l’area in questione diviene, nonostante la palese contrarietà dei suoi abitanti, capolinea BusItalia (precedentemente ubicato in via Ligea, zona porto commerciale) e SITA mentre, nel mese di settembre dello stesso anno vengono inaugurati 5 grandi murales come quinta scenica, ma difficilmente ammirabili a causa degli autobus in sosta. Si tratta dell’opera dell’artista siciliano Loste che realizza una bocca che sorride con un ramoscello di ulivo che simboleggia il nuovo volto sereno e libero senza mascherine, accompagnata da un’altra del collettivo “All Anema” con la realizzazione delle due vite di San Matteo. Si affianca, poi, un airone (simbolo di un futuro periodo felice) e una ulteriore opera a tema ambientale per l’associazione Voglio un mondo pulito, entrambi realizzati dal writer McNenya. Dal PUC (Piano Urbanistico Comunale) l’area in questione, nella tavola “P1 – Sistema della Mobilità- (Revisione Decennale 2018-21)” si presenta, come da legenda, con un parcheggio strategico accompagnato da una strada est-ovest in color ocra (secondaria, via Vinciprova) e una nord-sud indicata come strada principale esistente (la Lungoirno). Sulla Tavola della “Zonizzazione P2.8” dalla legenda ritroviamo nell’ambito delle “Attrezzature pubbliche di interesse locale” porzioni di superfici indicate come esistenti (verde attrezzato e sport), (attrezzature d’interesse comune), (parcheggi), mentre ad est della rotatoria viene indicato un (Ambito pubblico di riqualificazione) e una porzione indicata come progetto di (verde attrezzato e sport) ad ovest della stessa. Allo stato attuale, purtroppo, l’intera area in questione non versa nelle migliori condizioni: alcuni alberi sono stati tagliati ultimamente e si spera ne vengano ripiantati di nuovi nel prossimo futuro, in prossimità della rotatoria l’arredo urbano è malridotto, con il sistema d’illuminazione sradicato e alcuni rivestimenti dei posti a sedere completamente staccati e in parte distrutti.La chiesa in prossimità del campetto di calcio con chioschetto, di recente costruzione, nonostante anni di ragionamenti sulla buona architettura, altro non è che uno sterile prefabbricato. Via Vinciprova resta un’area nevralgica, nel baricentro geografico del Capoluogo, senza una precisa identità urbana, in pieno degrado, ancora in attesa di una concreta e giusta risistemazione ambientale, nonostante sia stata oggetto di numerose idee progettuali mai concretizzate.

Daniele Magliano

Architetto- giornalista che ama approfondire tematiche di architettura, urbanistica, design, ma anche di storia, evoluzione e curiosità riguardanti oggetti di uso quotidiano. Mi piace, in generale, l'arte della costruzione: riflesso del nostro vivere in quanto unisce passato, presente e futuro prossimo di una comunità.

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