Quando la natura è indomabile: violento terremoto in Turchia e Siria, circa 2300 morti
Il Presidente Turco Recep Tayyip Erdogan lo ha definito “il più grande disastro nel paese dal 1939”. E’ infatti di circa 2300 morti, fino ad ora, il bilancio del sisma di magnitudo 7.8 che la notte scorsa ha investito il Sud della Tirchia ed il Nord della Siria. Sono 2824 gli edifici crollati, almeno 120 le scosse di assestamento.
Il sisma avvenuto alle ore 4.17, 2.17 ora italiana, ha avuto ipocentro a circa 25 km di profondità. Sono migliaia i feriti e i dispersi e si stimano fino a 10mila vittime.
Il Ministro dell’Interno Italiano, Matteo Piantedosi, ha affermato la presenza dell’Italia in Turchia con Vigili del Fuoco e risorse di natura tecnologica. Il Ministro degli Esteri, Antonio Tajani, assicura che i 21 italiani presenti nella zona colpita stanno bene così come i 168 connazionali che vivono nelle zone circostanti.
Il Regno Unito ha inviato in Turchia “aiuti immediati”, una squadra di soccorso di 76 specialisti, attrezzature e cani. Altri aiuti giungeranno dalla Russia. Il Presidente russo ha avuto infatti una conversazione telefonica con il presidente siriano Bashar Assad che ha accettato l’offerta di aiuto.
Il precedente evento violento in Turchia risale ad 84 anni fa e provocò 33mila morti. Nel 1999 un altro sisma di magnitudo 7.6 uccise più di 17mila morti.
