Abitare a Londra: la vita di coppia in un quartiere di ultima generazione

-di Maria Gabriella Alfano

Trovare casa a Londra è una vera impresa. La domanda è alta e gli appartamenti a prezzi abbordabili vanno via subito.

Londra è una città cosmopolita, la più cosmopolita delle capitali europee e, nonostante la brexit, continua ad attrarre gente. Il costo della vita è più elevato rispetto a quello delle grandi città italiane e l’alloggio è sicuramente la maggiore voce di spesa.

Per quasi cinque anni Giorgio e Monica si erano adattati al co-living, alla condivisione di un appartamento con altre persone.

Appena hanno cominciato a guadagnare di più hanno deciso di guardarsi intorno alla ricerca di una casa tutta loro. Mettendo insieme le rispettive entrate hanno potuto contare su un budget più che dignitoso da destinare all’alloggio.

Hanno cercato casa nelle zone centrali, servite dall’efficientissima metro “the tube”, come la chiamano i londinesi, vicina a uno dei tanti parchi cittadini in cui poter rilassarsi o fare jogging.

Da quasi un anno si sono trasferiti  nel moderno quartiere di Vauxhall, frutto di uno dei più grandi interventi di rigenerazione urbana realizzati nel centro di Londra, servito dalla linea Victoria della Metro.

Vauxall vanta un’articolata offerta di appartamenti, venduti o affittati “chiavi in mano”, di dimensioni che spaziano dai monolocali agli attici a più piani e una vasta scelta di interior design, capace di soddisfare tutti i gusti abitativi.

Gli edifici pur essendo “di ultima generazione” hanno il rivestimento in mattoni rossi, propri dell’architettura tradizionale inglese. Negli spazi esterni vi sono fioriere, panchine, fontane. L’insediamento è a ridosso del parco di Vauxhall, con i campi da tennis, il parco giochi per bambini e i tanti spazi verdi in cui fare jogging, leggere un libro o stare in ozio osservando gli scoiattoli.

L’appartamento di Giorgio e Monica si trova al quarto piano, in un edificio che ne conta 30. Si compone di soggiorno, camera da letto e bagno. La cucina è super accessoriata: piano cottura a induzione, elettrodomestici a incasso, cantinetta per i vini, doppio forno/microonde e risponde alle esigenze di  una coppia come la loro che trascorre buona parte del giorno lavorando a casa in smart working o in ufficio.

Trasferirci qui è stato molto semplice -raccontano- perché l’appartamento era completamente arredato con i mobili che avevamo scelto al momento della locazione, dopo aver esaminato le varie opzioni. C’erano perfino le stoviglie, i piatti  e il pentolame”.

Come si vive qui?

Agli appartamenti si entra usando una chiave elettronica (o un codice da comunicare agli eventuali ospiti) che consente ad ogni condomino di accedere al proprio appartamento e alle aree comuni in cui sono installate telecamere a circuito chiuso, attive  ventiquattro ore su ventiquattro. All’ingresso dell’edificio c’è la portineria il cui personale si alterna su tre turni, quindi trovi sempre qualcuno. Possiamo comunicare con la portineria anche attraverso la posta elettronica, il telefono o il portale web. Sono molto affidabili. Quando siamo assenti affidiamo loro le chiavi di casa, nel caso fosse necessario entrare per una qualsiasi esigenza. E’ già capitato di doverlo fare mentre eravamo in Italia.

In prossimità dell’ingresso dell’edificio c’è una zona di attesa per gli ospiti  con poltroncine, wi-fi  e una piccola libreria, per rendere confortevole l’attesa.”

Immagino che anche gli impianti siano particolarmente sofisticati…

Non solo gli impianti, ma anche le procedure lo sono. Ad esempio per lo smaltimento dei rifiuti, in alcune zone dell’edificio sono presenti portelloni dedicati che si aprono dopo che è stato premuto il pulsante identificativo del tipo di rifiuto, che sarà canalizzato e conferito al centro di raccolta condominiale per poi entrare nel più ampio sistema cittadino.

L’impianto a gas è centralizzato e garantisce la massima sicurezza degli appartamenti, nei quali arriva la fibra ottica di ultima generazione, con connessioni a banda ultra larga. In ogni stanza sono presenti diverse prese per le connessioni di rete cablate.  

Nonostante le ampie finestre è presente un impianto di aerazione e filtraggio che garantisce aria fresca e priva di inquinanti e allergeni 24 ore al giorno. Il riscaldamento è sotto il pavimento anche se l’ottima coibentazione rende a volte inutile accenderlo”. 

Nel seminterrato ci sono il garage per le auto e un’ampia rimessa per le biciclette, molto usate nella city. Al primo piano c’è una zona fitness, con sala attrezzi, piscina e sauna.

Nell’edificio principale (la così detta tower) c’è un’ampia sala riunioni e un’area lounge con una piccola cucina e diverse postazioni alle quali collegare il proprio p.c.

Il nostro è un complesso residenziale autosufficiente –aggiungono e questa soluzione abitativa si è rivelata molto utile, soprattutto nel periodo del lockdown  che abbiamo vissuto senza eccessivi problemi, grazie alla combinazione dei servizi presenti nell’edificio e nei suoi dintorni con l’efficienza dei servizi offerti dalla metropoli londinese. Lavorare entrambi a casa è stato poco stressante potendo usufruire degli altri spazi comuni e delle attrezzature per il tempo libero”.

Il costo mensile dell’appartamento si aggira sulle 1800 sterline (utenze e tasse comunali escluse).

A ben riflettere, nel 1947 il celebre architetto/urbanista svizzero Charles-Edouard Jeanneret, meglio noto come Le Corbusier, aveva progettato a Marsiglia la prima Unité d’habitation, un edificio con spazi individuali, ma anche con strade, asilo, spazi comuni, negozi, ecc. Una città verticale fatta di residenze e ambienti dedicati alla vita di relazione.

Al settimo e all’ottavo piano dell’edificio c’erano la lavanderia, il supermercato, la biblioteca, il centro benessere, la caffetteria, il ristorante, il cinema, alcune aree ricreative, negozi, studi professionali e persino un albergo con ventuno camere.

Dopo quella di Marsiglia, oggi patrimonio UNESCO,  furono costruiti altri analoghi edifici a Nantes, a Briey, a   Firminy in Francia e uno a Berlino, in Germania, con il medesimo scopo di coniugare le esigenze delle famiglie e quelle della società.

Quello che all’epoca apparve un progetto visionario, che mutava fortemente la concezione dell’abitare, oggi, anche a causa delle regole ereditate dalla Pandemia,  è diventato straordinariamente attuale.

 

Immagini a cura di Maria Gabriella Alfano

Maria Gabriella Alfano Maria Gabriella Alfano

Maria Gabriella Alfano

Architetto con specializzazione in pianificazione urbanistica, giornalista. Ha lavorato per molti anni nel settore pubblico occupandosi di piani, progetti e opere strategiche. E' stata presidente dell' Ordine degli Architetti di Salerno, direttore del trimestrale progetto "Progetto". Commissaria delle Riserve Naturali Foce Sale Tanagro e Monti Eremita Marzano e componente del Consiglio direttivo di Federparchi. E' presidente dell' Associazione Culturale L'IRIDE di Cava de' Tirreni. Viaggia spesso in tutto il mondo. Sposata, due figli, vive con il marito Pietro e due gatti.

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