I gioielli nell’Art Nouveau

-di Luigi D’Aniello

Spilla di Antony Beaudouin

La gioielleria, in ogni cultura, nella sua totalità e diversità, creata con materiali costosi e preziosi come l’oro, l’argento, le perle, i diamanti, gli zaffiri, i rubini e gli smeraldi, è sempre servita e serve ad evidenziare un bisogno profondamente radicato nell’uomo che è, è stato e sarà, quello di elevarsi e di adornarsi.
Infatti, se andiamo a consultare il termine gioiello nel dizionario d’italiano esso recita così: ”cosa molto bella, preziosa e rara; oggetto di vivo compiacimento e di grandi cure da parte di chi lo possiede, adorna meravigliosamente il luogo in cui si trova”

 

Francois -Desirè Froment-Meurice,

Inizia così su salernonews24 un percorso dove tratterò l’evoluzione del gioiello nelle varie epoche, fino ai giorni nostri.

Inizierò con una corrente pittorica, letteraria e artistica che verso la fine del XIX secolo iniziò in Francia, chiamata Art Nouveau e in Germania, Jugendstil.
Questa nuova arte prese come principale fonte d’ispirazione la natura e diede origine a creazioni di particolare rilievo nell’ambito delle produzioni vetraie e della gioielleria.

Medaglione di Lucien Falize

 

In un primo momento, i motivi dominanti dell’Art Nouveau furono l‘uomo, gli animali e le piante, a successivamente la figura umana, gli animali e i fiori furono trasformati in forme nuove come cerchi, ovali rettangoli.

Nella maggior parte dei gioielli realizzati in questo periodo, i diamanti passarono in secondo ordine dando la precedenza a smalti, opali e pietre semi preziose.

I più significativi rappresentanti di questo stile, per mio modesto giudizio, sono stati prima di tutto  il francese Francois -Desirè Froment-Meurice, che per la sua originalità e bravura, fu nominato orefice di corte da Napoleone III.

Peter Carl Fabergé

Non possiamo dimenticare il genio di Peter Carl Fabergé, il gioielliere e orafo russo, famoso per le sue uova realizzate con smalti oro e pietre preziose.

Charles Lewis Tiffany si è imposto all’attenzione, tra le altre cose, per avere prodotto il Tiffany Diamond.

Questo diamante da 287,42 carati venne tagliato a 128,54 carati con 82 faccette, diventando così uno dei diamanti gialli più importanti al mondo e tutt’ora attira ogni anno migliaia di visitatori nel flagship store di New York, dove è esposto.

Spilla di Lucien Falize

Renè Lalique è un fine disegnatore, vetraio e orafo francese che, tra gli altri, produsse un gioiello a forma di libellula, indossato da Sarah Bernhardt, che ne decretò un immediato successo.

Questi gioielli sono uno specchio della sensibilità artistica dell’epoca in cui sono stati realizzati.

Luigi D'Aniello Luigi D'Aniello

Luigi D'Aniello

"Non si è sconfitti quando si perde ma quando ci si arrende"