25 Novembre, contro la violenza sulle donne: Filomena Lamberti testimonial di RigeneraDerma, il progetto del dr Busoni
500 cicli di terapie probono Biodermogenesi
In occasione della Giornata Mondiale contro la violenza sulle donne scende in campo Biodermogenesi, la metodologia che prevede la rigenerazione tissutale con brevetto internazionale, con RigeneraDerma.
Responsabile di questo progetto che offre 500 cicli di terapie, non soltanto alle donne vittime di violenza ma a soggetti di entrambi i sessi economicamente svantaggiati, è il dr Maurizio Busoni.
Il progetto RigeneraDerma è stato presentato in un convegno a Roma in cui la testimonial del progetto è stata la salernitana Filomena Lamberti. Si tratta della donna, oggi 64enne, sfregiata in volto dal marito nel 2012.
Dopo 38 anni di violenza e insulti, Filomena decide di divorziare. Siamo nel 2012, a Salerno. Il marito la minaccia: l’avrebbe ridotta su una sedia a rotelle. Così la notte del 28 maggio 2012, Filomena viene sfregiata dal marito che le versa una bottiglia di acido solforico sul volto, lo stesso acido utilizzato nella sua pescheria per sturare i tubi. L’acido dal volto finirà con l’espandersi anche sul corpo causando, tra le varie cose, dopo, l’accorciamento di un braccio a causa delle cicatrici, problemi di elasticità della pelle. Filomena è la prima donna in Italia ad essere stata aggredita in questo modo.
Dopo la terapia intensiva, 30 gli interventi sostenuti, tanto dolore. Il sistema sanitario copre gli interventi, ma il “post” è a carico del paziente. Filomena non ha i mezzi, lavorava nella pescheria con colui che è diventato il suo carnefice.” I trattamenti sono costosi “afferma Filomena ” e non me li posso permettere”. Così Filomena, grazie all’aiuto di Donatella Gimigliano e della sua associazione “Women for women”, entra in contatto con la metodologia Biodermogenesi per la rigenerazione tissutale, inserita subito nel progetto RigeneraDerma. Oggi, dieci anni dopo la tragedia, grazie alla terapia si notano i miglioramenti in fatto di sensibiltà dei tessuti. “Sento nuovamente il vento sul mio volto”, dice Filomena.
L’aggressione con acido, conosciuta anche come “vitriolage”, -afferma Bruno Brunetti, specialista in Dermatologia e Malattie sessualmente trasmissibili e titolare del Centro dermatologico Brunetti di Salerno,- è una forma di violenza premeditata che consiste nel gettare una sostanza corrosiva sul corpo di un’altra persona con l’intento di sfigurarla, mutilarla, torturarla o ucciderla. La gravità del danno dipende sia dalla concentrazione della sostanza corrosiva utilizzata sia dal tempo in cui rimane a contatto con i tessuti. Il comune denominatore degli aggressori è il desiderio di colpire la faccia. Contro la povera signora Lamberti è stato usato l’acido solforico, uno degli agenti più aggressivi: ha ricevuto danni gravissimi alle palpebre, labbra, naso, orecchie. Ha dovuto subire numerosi interventi di chirurgia plastica che non sono riuscite a restituirle completamente ne l’aspetto né la funzione.
Anna Maria Minichino, medico chirurgo e responsabile dermoestetico del Centro dermatologico Brunetti di Salerno afferma –Ho trattato le cicatrici della signora Lamberti causate da acido solforico, con 12 sedute Biodermogenesi. Questa metodologia è in grado di recuperare la funzionalità del microcircolo cutaneo, migliorando la qualità della matrice extracellulare e moltiplicando la produzione di collagene e fibre elastiche in tutte le alterazioni cutanee, in particolare sulle cicatrici”. “seduta dopo seduta ho notato un livellamento delle cicatrici che ha reso la pelle più liscia, compatta ed uniforme, anche il colore è diventato sempre più simile a quello della pelle sana. La paziente ha potuto finalmente inclinare e ruotare la testa senza limitazioni e dolore. L’aspetto professionale per me più gratificante è stato quello di averle migliorato la qualità della vita, grazie ad un importante miglioramento delle sue cicatrici, sia funzionale con il recupero della sensibilità delle pelle del volto, che estetico, dando sollievo e speranza ad una paziente così emotivamente provata-.
Biodermogenesi è una terapia che permette di rigenerare la nostra pelle aumentando le funzioni riparative, quindi producendo collagene e fibre elastiche, aumentando le cellule cutanee ed i capillari che portano nutrimento al derma. La pelle si riorganizza e si rigenera, recuperando un aspetto ed una funzionalità migliori.
Dopo dodici sedute di Biodermogenesi i risultati sono stati importanti. Le retrazioni e le fibrosi si sono ridotte, la pelle si è distesa, idratata ed ammorbidita, le differenze di colore attenuate. Ma più che del miglioramento estetico si apprezza quello funzionale. Oggi Filomena può muovere la testa e ruotare il collo senza problemi, ha dilatato sia le narici, recuperando la corretta respirazione, che il cavo orale. Ma la cosa più importante è il recupero della sensibilità della pelle di volto e collo. Questo è avvenuto grazie ad una terapia priva di effetti collaterali, estremamente gradevole ed interamente sviluppata in Italia.
Quando introduco le mie lezioni sulle terapie delle cicatrici nei vari master di medicina estetica che mi ospitano quale docente in Italia ed in Spagna ricordo sempre Seneca che affermava che la ferita di cura ma la cicatrice resta. A mio parere la medicina non si è impegnata molto nella cura della cicatrice, sembra quasi che per duemila anni si sia arresa nei confronti di una alterazione cutanea ritenuta irreversibile.
Dopo duemila anni dobbiamo dimostrare che Seneca si sbagliava, anche perché curare una cicatrice permette anche di curare i traumi ed i ricordi che quella cicatrice ci porta alla memoria. Oggi finalmente la cicatrice si cura e con essa si cura anche il travaglio dell’anima.-
Per richiedere le terapie pro-bono è sufficiente contattare via posta elettronica il seguente indirizzo: rigeneraderma@biodermogenesi.com
