Voci da oltreoceano
Sulla crisi russo-ucraina- di Giuseppe Esposito
Siamo ad oramai sette mesi di guerra in Ucraina e nessuno che si spenda a favore della ricerca di una composizione diplomatica della crisi. Anzi, al contrario sono tutti convinti che occorra continuare la guerra fino alla vittoria, sebbene nessuno sappia quale significato dare alla parola.
Il conflitto in atto sta costando morti e distruzioni in Ucraina e danni che rischiano di diventare irreparabili per i paesi europei trascinati nella folle corsa alle sanzioni contro la Russia. E, mentre l’economia del vecchio continente si avvia a precipitare nel baratro, il rischio di una guerra nucleare si fa sempre più concreto.
Oggi tutti esultano per il successo della controffensiva ucraina che ha respinto i russi da alcuni dei territori occupati e nessuno che si chieda se spingere Putin con le spalle al muro possa essere davvero producente e non aumenti il rischio di una mossa disperata, e gli suggerisca il ricorso all’arma atomica. Muoia Sansone con tutti i Filistei, potrebbe pensare il dittatore. Ma in questa canea allineata al pensiero unico v’è un uomo in America che aveva previsto tutto ciò con grande lucidità ed aveva messo in guardia il proprio paese dal tentare la sciagurata avventura.
Quest’uomo risponde al nome di Bernie Sanders, il senatore che nel 2016 fu candidato alle primarie per la corsa alla Casa Bianca. Raccolse tra gli elettori del Partito democratico una larga messe di voti, ma fu poi costretto dagli apparati di partito a farsi da parte ed a lasciare il posto alla guerrafondaia Hilary Clinton. Candidata sconfitta poi da Donald Trump che, sebbene considerato un pazzo, non provocò, durante il suo mandato nessuna guerra. A differenza del suo successore democratico Biden.
Bernie Sanders tenne il 10 febbraio 2022 un discorso, al Senato degli Stati Uniti, assai profetico ed ammonì il suo paese a non imboccare la strada dello scontro con la Russia.
Ecco alcuni stralci di quel discorso:
“Signor Presidente, Vladimir Putin può risultare un bugiardo e un demagogo, ma è ipocrita da parte degli Stati Uniti insistere nel sostenere che noi come nazione non accettiamo i principi che caratterizzano le sfere di influenza. Per oltre 200 anni la nostra nazione ha operato sulla base della “Dottrina Monroe”, imbracciando il principio secondo cui, come potenza dominante dell’emisfero settentrionale, gli USA hanno il diritto di intervenire contro qualsiasi nazione che possa interferire o minacciare i nostri interessi. Ed è in virtù di tale dottrina che gli USA hanno indebolito o rovesciato almeno una dozzina di paesi.”
Ma, nel corso della sua esposizione, Sanders è andato anche oltre giungendo a fare un parallelo tra la situazione attuale in Ucraina con la crisi dei missili russi a Cuba, nel lontano 1962. Infatti così egli si è espresso:
“Come molti forse ricordano, nel 1962 siamo arrivati sull’orlo di una guerra atomica contro l’Unione Sovietica. E perché è accaduto? Perché abbiamo respinto il tentativo di posizionamento di missili russi nell’isola di Cuba, a sole 90 miglia dalle nostre coste. L’amministrazione Kennedy ha considerato il gesto una minaccia inaccettabile per la sicurezza nazionale. Abbiamo detto che non potevamo accettare il fatto che una nazione ostile potesse avere una significativa presenza militare così vicina alle nostre coste. Ora siamo chiari la “dottrina Monroe” non è storia antica, infatti nel 2018 il segretario di stato di Trump ha affermato che essa è tanto attuale oggi come lo era quando è stata scritta. E, più di recente, nel 2019 l’ex national security advisor John Bolton ha affermato che quella dottrina è più viva che mai. Infine, per semplificare, anche se la Russia fosse non fosse stata governata da un oligarca corrotto e dispotico come Putin, la Russia, come gli USA, continuerebbe ad avere interessi nella security policy dei paesi vicini e vorrei, pertanto, che le persone riflettessero. Qualcuno veramente crede che gli USA non avrebbero niente da ridire se, per esempio, il Messico, Cuba o un qualsiasi altro paese dell’America centrale o meridionale, formasse un’alleanza militare contro gli USA? Pensate che i membri del Congresso si alzerebbero in piedi dicendo: – Sapete? Il Messico è un paese indipendente e ha il diritto di fare ciò che vuole.- Ne dubito fortemente. Presidente i paesi dovrebbero essere liberi di fare le loro scelte in materia di politica estera. Ma fare queste scelte saggiamente richiede un’attenta analisi costi-benefici. Il fatto che USA e Ucraina stiano entrando in una profonda relazione in materia di sicurezza, probabilmente comporterà ingenti costi per entrambi i paesi.”
Questo discorso fu tenuto una quindicina di giorni prima dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina ed in esso Sanders aveva previsto ogni cosa. In un’altra parte della sua esposizione, inoltre, Sanders ha attribuito agli USA la responsabilità per quanto accaduto a Washington. Infatti, gli USA hanno tradito l’impegno preso con Gorbacev al momento della caduta del muro di Berlino. In quel momento essi presero l’impegno che la NATO non si sarebbe allargata verso est di nemmeno un centimetro. Cosa che è invece avvenuta pur nella consapevolezza di violare la zona di influenza russa.
Ricordare le posizioni di Sanders gioverebbe molto a coloro che non sanno fare che adeguarsi ai desiderata degli americani, la cui politica è giudicata scorretta da uno che siede sui banchi del Senato a Washington. Ma sperare che la nostra classe politica o la nostra stampa riescano ad essere per un momento indipendenti è forse chiedere troppo. Essi hanno tutti la vocazione al servilismo e non sono capaci di tener dritta la schiena.
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