Covid 2.0: psicosi o realtà ?

di Antonino Papa-

Risalita dei contagi in Cina e nuove restrizioni, allarmi in tutto il pianeta per una eventuale ondata “2.0”.

400 milioni di cinesi in lockdown, 45 città coinvolte, ripercussioni sul piano commerciale che si abbattono come una reazione a catena in mezzo mondo a causa di carenza di lavoratori nei porti, soprattutto a Shangai, il più grande hub mondiale con picchi di quasi 500 navi container in attesa di attraccare durante la prima settimana di aprile, cifra calata poi alle attuali 200 di media.

Situazione non rosea, se si considera anche la guerra Russo-Ucraina che sta coinvolgendo l’intera Europa, oltre gli onnipresenti USA; sul lato economico-finanziario rialzo dei prezzi (soprattutto dei containers) e ritardi nelle consegne in tutti i settori.

Eppure ci è stato ripetutamente riferito che la variante Omicron “uccide meno di un raffreddore” e che sarebbe come la “coda di un uragano calante che perde potenza devastante fino a dissolversi”; praticamente aspettavamo la fine ufficiale della pandemia ma a quanto pare non è così.

Probabilmente i cinesi, memori del fatto che tutto è nato da loro, in questa second life del Covid basano le decisioni su parametri più stringenti, sebbene si tratti di varianti più deboli, proprio per stroncare sul nascere ciò che potrebbe diventare il Covid 23 come immaginato in un recente film dal titolo Songbird, ambientato in una spettrale Los Angeles nel 2024 in cui la gente vive costantemente tappata in casa.

Inoltre, l’eco ed il fragore della guerra nel cuore del Vecchio Continente offuscano questa nuova emergenza ed attenuano la frequenza e l’intensità delle notizie diramate al grande pubblico che ha una percezione distorta della realtà.

Perché sappiamo tutti che un’emergenza, un evento o qualsiasi altro accadimento assume considerazione di “gravità” dall‘attenzione che i media rivolgono ad esso, fermo restando il suo livello di gravità intrinseco.

E questa considerazione ci fa tornare alla teoria della relatività di Albert Einstein, soprattutto quando in una parte del pianeta assistiamo ad urla contemporanee di milioni di persone chiuse in casa contro la loro volontà come in un incubo senza fine mentre, a decine di migliaia di chilometri di distanza, osserviamo individui liberi appena usciti da due anni di restrizioni ed in apnea per un conflitto che potrebbe giungere fino all’uscio delle abitazioni di chiunque.

Come stanno le cose ? Quale realtà è dietro l’angolo in un mondo che di angoli non ne ha ?

Innanzitutto dobbiamo considerare alcuni dati di fatto che si ripercuotono positivamente nella via di ognuno di noi: in primis non solo il teorema ampiamente dimostrato che siamo più preparati per una eventuale seconda stagione Covid in quanto la maggior parate di noi umani, a prescindere dai vaccini, ha mutato le abitudini di vita prestando maggiore attenzione a dettagli che fino all’era pre-covid erano impensabili come lo stringersi la mano o parlare a distanza ravvicinata. Questi sono modi di vivere quasi estinti nella nuova era, che a me piace definire digitale se paragonata alla precedente analogica venuta a mancare prematuramente, non solo a causa dell’esponenziale sviluppo delle tecnologie sviluppate per l’interazione a distanza ma proprio per l’accelerazione subita da tale processo appunto a causa della pandemia.

Osservando i dati c’è da restare interdetti perché in una nazione come la Cina, i cui casi accertati sono circa 218.000, di cui 16.250 attivi, su quasi un miliardo e mezzo di persone (incidenza 151 per milione di abitanti) e i decessi 4, sempre per milione di abitanti, con un totale di 5.112, prendano sul serio una recrudescenza di ciò che noi consideriamo estinta o da trattare come una semplice influenza considerando che abbiamo (Italia) circa 16.500.000 casi, di cui 1.200.000 attivi, con un’incidenza per milione di abitanti di 274.000 (circa 1800 volte di più!) e decessi 2.715 per milione di abitanti (680 volte più che la Cina) con un totale di 163.736.

Da che parte sta la verità ? Noi occidentali abbiamo declassato la pandemia in quanto realmente innocua o i cinesi esagerano con le restrizioni ?

Ciò sta creando non pochi interrogativi nell’opinione pubblica mondiale e soprattutto diversità di vedute anche tra virologi e ricercatori ma alla fine, purtroppo, a nessuno di noi comuni mortali è dato di conoscere la realtà delle cose.

Nell’era digitale della globalizzazione (in cui la finanza comanda su ogni cosa), infatti,non si spiega come un occidente, con dati Covid migliaia di volte in proporzione superiori alle evidenze Cinesi, si sia rilassato dichiarando conclusa l’era della pandemia.

La verità in ognuno di noi è che il Covid è un virus con il quale dobbiamo convivere e che i governi (occidentali) hanno deciso di farci accettare come parte integrante della nostra vita, rivolgendo la loro attenzione ad altre criticità ma non prima di aver fatto fidelizzare ad ogni singolo cittadino un nuovo oggetto che portiamo sempre con noi come uno smartphone: la mascherina di cui, al pari dello smartphone, non possiamo e non riusciamo a fare a meno: conseguenza dell’era digitale ?

Antonino Papa Antonino Papa

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