#Stop alla guerra e #Uniti per la pace
#Stop alla guerra e #Uniti per la pace, questi sono gli slogan che nelle ultime settimane stanno spopolando sui social e in tutte le piazze d’Italia e d’Europa.
Manifestazioni e presidi di ogni genere nascono per sostenere la popolazione Ucraina che, dopo circa venti giorn,i vive ancora un clima di forte tensione e paura.
Tante sono state le famiglie colpite dai ripetuti attacchi della Russia, la maggior parte di esse sono state poi costrette ad allontanarsi dai propri affetti e dalle proprie abitazioni; per trovare rifugio in altri paesi dove la guerra non è ancora un nemico da cui dover scappare.
Da nord a sud, l’Italia, sta dimostrando grande sensibilità e generosità nell’aiutare in modo concreto le persone provenienti da quei territori, continuando ad esporsi, insieme agli altri stati Europei dal punto di vista sociale e politico.
Le più grandi piazze delle città italiane quali Firenze, Bologna, Verona, Milano, Roma e Napoli, continuano a sostenere cortei e raduni di protesta contro la guerra, sostenendo valori come la pace, la libertà e la giustizia per una pacifica convivenza tra popoli diversi.
Di notevole importanza, è stato il raduno ‘Cities stand with Ukraine’, promosso dal sindaco di Firenze Dario Nardella e attuale presidente di Eurocities, organizzazione che racchiude oltre 200 città europee.
Manifestazione sviluppatesi in Piazza Santa Croce il 12 marzo 2022, alla quale hanno aderito tanti personaggi politici, tra i quali ricordiamo, Enrico Letta, Nicola Zingaretti, Carlo Calenda e il ministro della Salute Roberto Speranza. Inoltre, nel corso dell’incontro, tramite un video collegamento, c’è stata la partecipazione diretta del presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky; il quale ha ringraziato l’Italia per tutto il sostegno dato al paese sotto attacco.
A chiudere la manifestazione, sono state poi le note di “Imagine” di John Lennon, cantate dalla folla, mentre sventolavano le tante bandiere della pace e dell’Ucraina.
Di notevole importanza è anche la manifestazione “Un grido per la pace” coordinata dall’Università degli Studi di Napoli Federico II che si è attivamente mobilitata con poesie, canti e musiche, presentando il suo “Manifesto per la Pace”.
Tra le iniziative della manifestazione tenutasi il giorno 14 marzo ricordiamo il flash mob, tenutosi sullo Scalone della Minerva con tutti gli studenti dell’Ateneo, che hanno srotolato un grande striscione con il disegno della bandiera arcobaleno e la scritta “Pace”.
A seguire poi, presso l’Aula Magna Storica della sede centrale dell’Università, sono state presentate delle letture contro la guerra di autori noti, come Gianni Rodari, Charlie Chaplin, Franco Battiato, Fëdor Dostoevskij, Lev Tolstoj.
Protagonisti indiscussi di queste iniziative, sono stati proprio gli studenti ucraini e russi insieme ai loro colleghi, di diversa nazionalità. Al fianco degli studenti presente anche il rettore Matteo Lorito con altri personaggi illustri per dare supporto alla voce dei ragazzi, che hanno organizzato tale incontro per dire no ad ogni tipo di guerra.
Lo stesso Rettore, infine, intende supportare, in maniera concreta, con lo sviluppo di un piano di accoglienza universitaria, gli studenti ucraini che fuggono dalla guerra, offrendo posti letto, borse di studio e tasse congelate.
Un inedito appuntamento è quello che si è svolto domenica 20 marzo 2022, a Roma, in piazza San Giovanni a partire dalle ore 15, promosso da Aboubakar Soumahoro, sindacalista ivoriano, diventato cittadino italiano nel 1999.
La manifestazione intitolata “Insieme per la Pace” si è proposto l’obiettivo di mettere da parte le nostre divergenze di essere umani diversi al servizio della PACE, al fine di Resistere con risolutezza a tutte le forze che vorrebbero cancellare i principi universali di umanità.
“È arrivato il momento di dire NO allo spirito della guerra e all’economia bellica che uccidono gli esseri umani, distruggono il pianeta e rubano i sogni, i desideri, il destino, la speranza e la felicità dell’umanità“, dichiara Aboubakar Soumahoro.
Un attivista e difensore dei diritti umani che vuol far sentire il suo “grido per la pace” attraverso l’arte, la cultura e la musica.
Ragion per cui ha chiesto il sostegno di figure di spicco del mondo della cultura e dello spettacolo; per citarne alcuni: Flavio Insinna, Malika Ayane, Gaia, Andrea Rivera, Emilio Stella, Gemitaiz, Sara Paravicini. Sul palco anche alcuni dei rifugiati e delle rifugiate della guerra che hanno portato le loro testimonianze di vita.
Come viene riferito dallo stesso Soumahoro nel video di presentazione online, vi è “un inno, che risuona in tutto il mondo, contro la guerra e per la pace, dall’Ucraina fino a tutti quei luoghi colpiti da conflitti armati, determinati da pochi e sofferti da tanti“.
Tanti poi sono gli incontri, le iniziative e le raccolte fondi, che quotidianamente vengono promosse dalla popolazione italiana e dalle alte cariche pubbliche, per aiutare economicamente e socialmente tutti coloro che sono stati costretti a lasciare il proprio paese, in cerca di un futuro migliore, lontano dalla guerra e dalla miseria.
Ad oggi, quindi, possiamo solo augurarci che questa tragica parentesi storica, si concluda con un esito pragmatico il più presto possibile. Infine ci auguriamo che queste vicende siano soprattutto d’insegnamento su quanto sia importante proteggere il nostro paese e ciò che i nostri antenati a fatica hanno conquistato nel corso dei secoli, per permetterci di vivere in uno stato democratico, lontano dalla tirannia e dalle oppressioni di uno spietato leader governativo.
