Borsa Mediterranea del Turismo: 2023, anno del Turismo di ritorno
Alla scoperta delle origini.Ieri la presentazione alla Mostra d’Oltremare di Napoli
di Maria Gabriella Alfano
Oltre 120 comuni di tutto il Paese e altrettanti soggetti in rappresentanza di Organizzazioni nazionali di Associazioni, Agenzie di Sviluppo, Federazioni, Fondazioni, Reti di Impresa, Consorzi, Network, altre Organizzazioni regionali e organizzazioni degli italiani nel Mondo, questi i partner del Progetto “2023, anno del Turismo di Ritorno” che è stato presentato nel pomeriggio di ieri 18 marzo in un’affollatissima Sala Mediterraneo della Mostra d’Oltremare di Napoli, nell’ambito della Borsa Mediterranea del Turismo. Ha moderato l’incontro Antonio Ferrara, giornalista di Repubblica.
Tornare nei paesi di origine, alla scoperta dei luoghi e delle tradizioni , integrandosi con la vita e le abitudini degli abitanti, questo il nuovo modo di fare turismo che si rivolge soprattutto a coloro che sono emigrati nel secolo scorso e ai loro discendenti, alla ricerca di opportunità all’estero e che ora vogliono tornare per trascorrevi periodi di vacanza oppure per avviare attività imprenditoriali.
Il “Turismo di ritorno” o “Turismo delle Radici” si rivolge ai 70 milioni di connazionali delle seconde, terze e quarte generazioni che vivono all’estero. I luoghi di origine sono in genere i piccoli paesi su cui il nostro Governo sta investendo risorse per contrastare il fenomeno dello spopolamento e dell’abbandono. Sono i “piccoli Borghi” che hanno partecipato ai Bandi del MiC che si sono recentemente conclusi e che daranno qualche chance a parte di essi.
Il progetto “2023, anno del turismo di ritorno” è stato presentato da Michelangelo Lurgi, presidente di Rete Destinazione Sud, che ha raccontato il lungo percorso, iniziato nel novembre del 2019 a Milano e oggi in avanzata fase di realizzazione, tanto che si è già in presenza di un ricco partenariato che promuoverà l’iniziativa in tutto il Paese.
In programma ci sono oltre 500 eventi, da organizzare con la regia nazionale e in collaborazione con le Regioni e i Comuni, che spazieranno tra cultura, musica, gastronomia, tour, workshop e tanto altro. La conclusione è prevista per il mese di gennaio 2024.
“Il nostro è un progetto realizzato interamente con risorse private -afferma Lurgi- che scaturisce da oltre 5000 incontri in tutto il Paese che sono serviti a raccogliere idee e proposte. Crediamo nella condivisione, nel “parlare insieme”, nella progettazione “dal basso”. Vogliamo promuovere l’immagine dell’Italia, creare una piattaforma con cui ci collegheremo con i 70 milioni di italiani nel mondo, che consideriamo i nostri “ambasciatori”, i quali non chiedono di meglio che rivendicare l’orgoglio delle proprie origini. Puntiamo a dare vita a un Expo internazionale dell’italianità, unire la community degli italiani nei vari Paesi del Mondo”.
La proposta di Rete destinazione sud è stata sostenuta con entusiasmo dai numerosi partner che sono intervenuti tra cui Marco Bussone, presidente dell’Unione Nazionale delle Comunità Montane, Sabrina Talarico, presidente Nazionale Gruppo stampa turistica, Fiorello Prini, presidente Nazionale Associazione Comuni più belli d’Italia, Rosanna Mazzia, presidente Nazionale associazione Borghi autentici d’Italia, Antonio La Spina, presidente unione Nazionale Proloco italiane, Michele Sciurpa, amministratore unico di Sviluppo Umbria, Davide Carlucci, coordinatore del Gruppo sindaci Recovery Sud, Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, Salvatore Lauro, Pino Aprile.
Al tavolo della presidenza Valeria Ciarambino, vicepresidente del Consiglio Regionale della Campania e Fausto Orsomarso, Assessore al Turismo della Regione Calabria che hanno svolto concrete riflessioni sulle strategie da adottare.
Ha concluso i lavori Felice Casucci, Assessore al Turismo della Regione Campania, che ha posto l’accento sul significativo impatto non solo economico, ma ideale, sociale e culturale che l’iniziativa riveste per la collettività, auspicando che quanti si sono allontanati dalle proprie radici le possano ritrovare. “E’ il momento di agire -ha affermato- è il momento di mettere insieme le migliori risorse per arrivare a un risultato condiviso”.
