La struggente solitudine del mondo moderno: il caso di Renè Robert e di Marinella

di Claudia Izzo

In questi tempi moderni in cui tutto corre e scivola via, tante storie ci parlano di solitudine e di indifferenza, elementi che finiscono col divorare vite. Scopriamo persone sole e disperate: di casi simili ne è piena la cronaca quotidiana. Persone che trascorrono la loro esistenza da soli senza ricevere aiuto da nessuno, quell’aiuto che avrebbe il potere di cambiare le giornate e la vita intera. Ci si chiede: “Ma noi siamo questo? Lo siamo diventati o lo siamo sempre stati?

Un uomo cade per strada, in una tarda sera di gennaio, come a volte ognuno ad una certa età può cadere. Ma quest’uomo resta a terra per nove ore fino a che il suo corpo perde calore più velocemente di quanto rapidamente lo produca. E’ questa la spiegazione del concetto di ipotermia.

Nulla cambia se ci aggiungiamo che l’uomo in questione, morto per ipotermia nella notte tra il 18 ed il 19 gennaio scoro, è il famoso  fotografo svizzero Renè Robert, 85 anni, conosciuto come il “fotografo del flamenco”, avendo immortalato le più grandi stelle da Paco de Lucia, a Enrique Morente e Juana la del Pipa, Camaron.

A terra, disteso, tra le vetrine di un’enoteca e di un negozio di ottica nella zona centrale di Place de la Rèpublique a Parigi, Renè Robert  è rimasto indifeso e solo, al freddo per lunghissime nove ore, fino alle sei del mattino, probabilmente scambiato per un clochard. Come se i clochard non vadano difesi e protetti più degli altri… Ed è proprio un clochard che, per ironia della sorte, ha allertato i soccorsi la mattina seguente. Ma era ormai troppo tardi.

Quella di Marinella è un’altra storia che sa di incubo riuscito, anche questa di indifferenza e di dolore: trovata morta ancora seduta su una sedia della cucina dopo due anni dal decesso. Si, la morte l’ha travolta a 70 anni, mentre era nella sua villetta alla periferia di Como, forse in seguito ad un malore. Morta dunque ben due anni fa, ma soltanto adesso si scopre quanto accaduto. Marinella Beretta, sola e senza parenti, aveva ceduto la nuda proprietà della propria villetta ad un cittadino elvetico a cui si sarebbero rivolti i vicini di casa per segnalare la pericolosità delle piante situate nel giardino dell’abitazione, travolte dalla furia del vento. Per puro caso l’uomo, non ricevendo alcuna risposta al telefono dalla signora Marinella, è costretto ad allertare i vigili che fanno la macabra scoperta. Nessun vicino, conoscente, o chicchessia in ben due anni si è accorto della  completa assenza della donna. Nessuno che avesse un benchè minimo rapporto con lei.

Due storie, una a Parigi, una alla periferia di Como, tragiche e desolanti che ci pongono non uno,  ma mille interrogativi. Come si può non sentire l’intima esigenza di apportare aiuto a chiunque ne abbia bisogno e gioia a qualche persona sola? Come si può vivere pensando solo a se stessi? Come si può essere tanto ciechi innanzi al dolore altrui? Questa è l’umanità? Questo il mondo in cui viviamo?

Sarebbe proprio il caso di disconnetterci un pò da questo mondo che scorre veloce, che ci disumanizza, ci riempie di falsi bisogni e di scadenze, di vuoto, di frivolezze.

Anche il Covid 19 non sembra averci reso migliori.

Sarebbe il caso di pensare di essere gli uni collegati agli altri in un immenso girotondo di sentimenti in cui sono le piccole cose ad avere  infinito valore, proprio quelle piccole cose che ci portano ad aiutare chi cade, a tendere la mano a chi è solo.

 

 

Claudia Izzo Claudia Izzo

Claudia Izzo

Giornalista dal 2005, Direttore di salernonews24.it, fonda e dirige campanialife.it, cetaranotizie.com. Presidente dell’Associazione Culturale Contaminazioni è ideatrice e organizzatrice del Premio Nazionale Aristeia e di iniziative culturali sul territorio nazionale. Già membro della Commissione Cultura dell’Ordine dei Giornalisti della Regione Campania per il triennio 22/24, è attualmente membro della Commissione Vigilanza. Docente di Giornalismo presso istituti scolastici. Ideatrice e conduttrice della rubrica Ex Libris sull’emittente RCS75. Già ghost writer per tre campagne elettorali, è ideatrice e curatrice del libro “La Primavera Fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus. (Il Pendolo di Foucault). Si occupa di comunicazione, storia, design e territorio.

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