Festival di Sanremo 2022, vincono Mahmood e Blanco
Si è conclusa la settantaduesima edizione del Festival di Sanremo con la vittoria di Mahmood e Blanco. Nessuna sorpresa e, a dire il vero, fin dalla loro prima esibizione si era intuito che avrebbero calcato il podio.
Questa edizione del festival è stata decisamente l’edizione dei record, alcuni attesi altri addirittura sorprendenti. Gli ascolti delle prime quattro serate hanno registrato uno share di circa il 60% e più di 10 milioni di spettatori, da nord a sud, sono rimasti incollati alla TV per molte ore, e la finale (i cui dati di ascolto, ovviamente, non sono ancora disponibili mentre viene scritto questo pezzo) probabilmente non si discosterà da queste cifre.
È stata l’edizione con un’unica categoria, quella dei Big (anche i più giovani sono stati considerati tali) e questa scelta di Amadeus, direttore artistico e conduttore delle ultime tre edizioni, ha in qualche modo messo sullo stesso piano generazioni di cantanti e di fan molto, molto diverse tra loro.
Questa probabilmente è stata la carta vincente, nel bene e nel male, di questo festival. La selezione delle canzoni non poteva non tenerne conto. Così, giganti della canzone italiana, abituati a palchi importanti, sono stati messi in competizione (o a duettare) con giovani artisti alcuni provenienti addirittura dal mondo dei social. Un mix che ha decisamente reso molto variegato il parterre del Festival. E a proposito di generazioni un altro record di questa edizione è stata l’età di alcuni artisti. Direi che gli 82 anni di Iva Zanicchi, per come sono portati, sono semplicemente sorprendenti.
Questa è stata l’edizione senza costosi superospiti stranieri causa Covid. Beh, direi che non è stata una limitazione, e non solo perché è stato dato spazio ad artisti italiani importanti quanto gli stranieri, ma soprattutto perché non è stato dato spazio a siparietti e interviste di facciata che avrebbero solo allungati troppo la durata delle serate.
E vogliamo parlare del fatto che non ci sono state polemiche, scandali, esclusioni o sorprese imbarazzanti? No, non è possibile farlo perché non c’è stato nulla di tutto ciò, ma ricorderemo questa edizione per i bruttissimi abiti indossati da quasi tutti gli artisti. Questo si che è un record negativo.
Protagonista femminile della serata è stata Sabrina Ferilli, attrice che non ha bisogno di presentazioni, ma che merita un grande applauso per aver detto che non avrebbe fatto un monologo su temi che altri hanno già trattato e poi ha detto “perché la mia presenza qui dovrebbe essere legata ad un problema cosmico?, La leggerezza non è superficialità. Certi temi è bene che vengano trattati, anche su un palcoscenico scintillante come questo, da coloro che con quei temi ci lavorano e si sporcano le mani”. Non serve aggiungere altro.
Ospite canoro Marco Mangoni che in un doppio intervento ha cantato prima L’essenziale (con la quale vinse Sanremo nove anni fa) e poi Mi fiderò, il suo ultimo singolo dal sapore funky. Dalla nave invece Orietta Berti canta (benissimo) Mina accompagnato da Rovazzi al piano.
A questo punto due parole sulle canzoni andrebbero dette. In realtà no, perché quello che penso l’ho già scritto, artista per artista, e dalle prime due serate il giudizio non è cambiato. Ma qualcosa di sorprendete c’è stato (anche questo potrebbe essere annoverato tra i record di questo festival): alcuni artisti hanno dimostrato che sanno anche cantare e alcuni sono addirittura intonati. Tutte rivelazioni avvenute durante la bella serata delle cover. Uno per tutti, Achille Lauro che in coppia con Loredana Bertè, ha interpretato e cantato (senza troppe sovrastrutture teatrali) Sei Bellissima della stessa Bertè. Comunque, non è stato l’unico a dare dimostrazione di avere una voce intonata. La domanda allora è, perché eseguire brutte canzoni Rap, spesso con testi banali e ripetitivi, invece di una canzone “cantata” bene? Vabbè il mercato vuole questo…
Per concludere va detto che la qualità delle canzoni di questa edizione non passerà alla storia. Un paio di esse sono molto belle, qualcuna invece sarà presto dimenticata per sempre. Ma è anche vero, e qui c’è probabilmente un altro record, molte diventeranno grandi successi radiofonici, alcune (Dargen D’Amico, La Rappresentante di Lista, Ditonellapiaga e Rettore, Sangiovanni) si trasformeranno in veri e propri tormentoni estivi.
LA CLASSIFICA FINALE E IL PODIO DI SANREMO 2022
- Mahmood e Blanco
- Elisa
- Gianni Morandi
- Irama
- Sangiovanni
- Emma
- La Rappresentante di Lista
- Massimo Ranieri
- Dargen D’Amico
- Michele Bravi
- Matteo Romano
- Fabrizio Moro
- Aka 7even
- Achille Lauro
- Noemi
- Ditonellapiaga e Rettore
- Rkomi
- Iva Zanicchi
- Giovanni Truppi
- Highsnob & Hu
- Yuman
- Le Vibrazioni
- Giusy Ferreri
- Ana Mena
- Tananai
