Sanremo, la serata delle cover
Posso dirlo? Si, voglio dirlo? Questa è la serata più attesa del festival, almeno per chi scrive, considerando la qualità media delle canzoni in gara. A fare compagnia ad Amadeus è stata Maria Chiara Giannetta, simpatica e brillante. Certo dopo Drusilla il compito non è stato facile, ma lei non ha sfigurato affatto. Lorenzo Jovanotti oltre al duetto con Morandi è stata anche superospite mentre dalla nave si sono esibiti i Pinguini Tattici Nucleari.
Protagoniste della penultima serata del festival sono state le Cover di grandi brani scelti in un intervallo di tempo che va dagli anni ‘60 ai ’90. Ecco come è andata, esibizione per esibizione.
NOEMI ha proposto la sua versione di (You make me fell like) A Natural woman di Carole King portata al successo da Aretha Franklin. Partenza incerta con Noemi al piano. Si è ripresa strada facendo, ma la sua versione è troppo simile all’originale e non regge il confronto con quella della immensa Aretha.
GIOVANNI TRUPPI canta Nella mia ora di libertà di Fabrizio De André insieme a Vinicio Capossela e Mauro Pagani all’armonica. Truppi è un cantautore sofisticato e la scelta del brano è in linea con la sua musica, ricercata e attenta. Una bella versione la sua.
YUMAN, accompagnato dalla pianista Rita Marcotulli, canta My Way di Frank Sinatra. Una bella sfida. E come era prevedibile non la vince, ma avrebbe potuto. La prima parte della canzone è troppo sottotono, la seconda, in un crescendo costante, è ben eseguita. Il ragazzo ha ampi margini di miglioramento.
LE VIBRAZIONI con Sophie and The Giants cantano Live and Let Die scritta da Paul e Linda McCartney. Ci vuole molto coraggio quando si fanno certe scelte. Sophie ha una bellissima voce e tutto sommato la cover è riuscita bene. Quasi dimenticavo il Maestro Peppe Vessicchio sul palco al piano.
SANGIOVANNI con Fiorella Mannoia canta A muso duro di Pierangelo Bertoli. La differenza tra i due cantanti è abissale e, neanche a dirlo, la Mannoia salva l’esibizione.
EMMA e Francesca Michelin cantano Baby on more time di Britney Spears. Ma perché? A loro va il merito di aver provato a farne una versione diversa: soporifera nella prima parte… e trash nella seconda. Esibizione molto apprezzata in rete.
GIANNI MORANDI con Jovanotti si è esibito in un medley di cover tra i sessanta e i novanta. Già solo a vederli sprizzano simpatia. L’esibizione è stata fantastica. Però va anche detto che i brani sono stati scelti nei repertori dei due cantanti, quindi erano perfettamente a loro agio. Hanno voluto vincere facile.
ELISA con la ballerina Elena D’Amario canta da sola e interpreta What a feeling di Giorgio Moroder e cantata da Irene Cara. Ricordate il film Flash Dance? Anche se troppo simile all’originale, la versione di Elisa è molto bella. Voce fantastica e pronuncia inglese perfetta.
ACHILLE LAURO e Loredana Bertè cantano Sei Bellissima. Una canzone della Bertè dei tempi d’oro è una garanzia. L’occasione è ghiotta: Lauro ha dimostrato di essere anche un cantante intonato ed un ottimo compagno d’avventura per la stessa Bertè. Esibizione riuscita.
MATTEO ROMANO e Malika Ayane si esibiscono con Your song, il capolavoro assoluto di Elton John. Non male, anche se lui, pur bravo ed intonato, è troppo giovane per essere credibile con questo pezzo, mentre lei è semplicemente stellare.
IRAMA e Gianluca Grignani eseguono una cover di una canzone dello stesso Grignani, La mia storia tra le dita. Sembrerà paradossale ma la bella e potente voce di Irama è perfetta in questo brano, più di quella dell’autore del pezzo.
DITONELLAPIAGA e RETTORE cantano Nessuno mi può giudicare di Caterina Caselli. L’intenzione era buona ma l’esibizione non è riuscita. Non c’era abbastanza grinta nel cantato.
IVA ZANICCHI omaggia Milva con la meravigliosa Canzone di Don Backy. Duetto virtuale tra la Zanicchi e Milva in un video d’epoca. Iva avrebbe dovuto cantare un tono sotto e l’esibizione sarebbe stata più bella.
ANA MENA con Rocco Hunt si esibiscono con un medley di classici della canzone italiana. Ancora una esibizione dal forte sapore neomelodico e poi il disastro con la versione rap di Figli delle stelle di Alan Sorrenti. Il peggior duetto della serata.
LA RAPPRESENTANTE DI LISTA con Cosmo, Margherita Vicario e Ginevra cantano Be my baby di The Ronettes. Finalmente una cover personalizzata e ben costruita. Tra le migliori della serata.
MASSIMO RANIERI con Nek si esibiscono in un capolavoro di Pino Daniele, Anna Verrà. Scusate se mi ripeto… ma la classe non è acqua. Arrangiamento bellissimo, esibizione emozionante.
MICHELE BRAVI canta Io vorrei, non vorrei ma se vuoi, capolavoro di Mogol-Battisti del 1972. Troppo soporifera questa versione di un capolavoro della canzone italiana. Del resto, coverizzare Battisti è impresa durissima. Michele Bravi ci ha provato… senza riuscire nell’intento.
MAHMOOD e BLANCO si sono esibiti cantando Il cielo in una stanza di Gino Paoli. Una versione sicuramente moderna ed attuale, anche se in alcuni momenti troppe sdolcinature… pericolose per il diabete.
RKOMI con Calibro 35 in un medley di Vasco Rossi. La migliore esibizione di Rkomi a questo festival, a dimostrazione del fatto che prima di ogni cosa devi avere delle buone canzoni da cantare e poi viene tutto il resto.
AKA7EVEN e Arisa omaggiano il mai dimenticato Alex Barone con il brano Cambiare. I due si sono divertiti in questo duetto, che a conti fatti è stato migliore di tanti altri.
HIGHSNOB e HU con MrRain cantano Mi sono innamorato di te di Luigi Tenco. Questi ragazzi sono originali e sofisticati. La loro cover non è stata banale. Certo, non è immediata come l’originale ma è sicuramente altrettanto romantica e piacevole da ascoltare.
DARGEN D’AMICO con La bambola di Patty Pravo. Remix “danzereccio” di un brano ultra-famoso. Può piacere e non escludo che passerà molto in radio e in discoteca. Detto questo, continuo a preferire l’originale.
GIUSY FERRERI con Andy dei Bluvertigo canta Io vivrò senza te di Battisti–Mogol. La seconda cover di Battisti della serata. Insistono! Giusy Ferrei ci prova a mettere pathos, ma non è quello del grande Lucio e poi urla troppo e non nel modo giusto. Anche per lei vale la regola che Battisti non va coverizzato perché nel confronto sono tutti perdenti.
FABRIZIO MORO canta Uomini soli dei Pooh. Brano difficile da cantare per chi non ha la giusta estensione vocale. Fabrizio Moro la esegue bene e quel graffio che ha nella voce conferisce la giusta “sofferenza” all’interpretazione. Esame superato.
TANANAI con Rosa Chemical propongono un omaggio a Raffaella Carrà con A far l’amore comincia tu. È difficile coverizzare in modo originale una canzone che è già stata coverizzata bene da altri. E allora cosa fanno i due in questione? Inseriscono un po’ di rap e ralentano il tempo del remix… ma non funziona e allora meglio lasciar perdere.
IL PODIO DELLA SERATA DELLE COVER
- Morandi e Jovanotti – Medley
- Mahmood e Blanco – Il cielo in una stanza
- Elisa – What a Feeling
LA CLASSIFICA GENERALE DOPO LA QUARTA SERATA DEL FESTIVAL
- Mahmood e Blanco – Brividi
- Gianni Morandi – Apri tutte le porte
- Elisa – O forse sei tu
- Irama – Ovunque sarai
- Sangiovanni – Farfalle
- Emma – Ogni volta è così
- La rappresentante di lista – Ciao ciao
- Massimo Ranieri – Lettera di là dal mare
- Fabrizio Moro – Sei tu
- Michele Bravi – Inverno dei fiori
- Achille Lauro – Domenica
- Matteo Romano – Virale
- Dargen D’Amico – Dove si balla
- Aka7even – Perfetta così
- Noemi – Ti amo non lo so dire
- Ditonellapiaga e Rettore- Chimica
- Iva Zanicchi – Voglio amarti
- Giovanni Truppi – Tuo padre, mia madre, Lucia
- Rkomi – Insuperabile
- Le Vibrazioni – Tantissimo
- Yuman – Ora e qui
- Highsnob e Hu – Abbi cura di te
- Giusy Ferreri – Miele
- Ana Mena – Duecentomila ore
- Tananai – Sesso occasionale
Anche questa quarta serata del festival è andata. Ora non resta che aspettare la finale per conoscere la canzone vincitrice del settantaduesimo festival di Sanremo.
