Festival di Sanremo, arriva Drusilla: “sarà una figata pazzesca abbracciare la nostra unicità”
Alla 72esima edizione del Festival di Sanremo, accanto ad Amadeus, arriva Drusilla Foer, la prima co-conduttrice “en travestì”, un personaggio elegante, intelligente, arguto, una sorta di signora Coriandoli anni ’80 rivisitata e corretta. Descritta come una nobildonna toscana dai capelli color argento, ci tiene a sottolineare che ha avuto “un’educazione antiborghese che tende all’essere liberi”.
“Ho pensato a qualcosa di eccentrico per tranquillizzare tutti quelli che avevano paura di un uomo travestì, sicchè mi sono travestita” ha esordito Drusilla Foer, scendendo la scalinata dell’Ariston nelle vesti di Zorro. Poi nel togliere il cappello ed il mantello dimentica i baffi che vengono via con difficoltà ed hanno la colla. Lo scivolone avviene con una bestemmia detta a bassa voce ed i social si scatenano contro il personaggio, ma si fa cenno alle facili imprecazioni toscane.
Drusilla Foer è il personaggio creato ad arte dalla mente brillante di Gianluca Gori. E’ il tramite attraverso cui Gianluca Gori esprime la sua arte. Drusilla e’ un’anziana soubrette, ora ha una vita tutta sua, di lei sappiamo che è nata nel ’45 sotto il segno del Leone, ha avuto due mariti e sul suo nome Drusilla Foer spiega che nasce “da una nottata di sesso sfrenato dei miei nonni in America. Erano su un battello che si chiamava Drusilla. Il battello è diventato monumento storico, una sorta di pezzo d’antiquariato. Come me, insomma”.
“Guardi che le affetto un pezzettino di naso” ha minacciato Drusilla, rivolta ad Amadeus, per poi aggiungere: “gli uomini con il naso piccolo, per me, sono come le Ferrari senza il volante” ed ancora, ad Amadeus che le chiede . “Che fa si spoglia completamnete?”, Drusilla risponde: “Farei delle grandi sorprese. E ogni riferimento è puramente …voluto”. Poi la co-conduttrice “en travestì“, si presenta in vestaglia bianca con allusioni al dopo Sanremo.
Poi a Drusilla è affidato il finale. Introduce il concetto di diversità come di una “distanza che non convince” così passa a parlare di “unicità” per parlarne bisogna capire di che cosa siamo fatti, ambizioni, valori, convinzioni, talenti…” come si fa a tenere insieme tutte queste cose che ci compongono. Io un modo ce l’avrei: si prendono per mano tutte le cose che ci abitano quelle belle, quelle che pensiamo essere brutte e si portano in alto, si sollevano insieme a noi nella purezza dell’aria, nella libertà del vento, alla luce del sole, in un grande abbraccio innamorato e gridiamo: che bellezza! sono io!…sarà una figata pazzesca…sarà una figata pazzesca e sarà bellissimo abbracciare la nostra unicità e a quel punto io credo che sarà più probabile aprirci all’unicità dell’altro ed uscire da quuesto stato di conflitto che ci allontana…”
Poi invita ad un atto rivoluzionario: l’ascolto di noi stessi e degli altri…
Drusilla intona un finale coinvolgente dimostrando le vere abilità di Gianluca Gori.
Ora Drusilla toglierà via trucco e tacchi, la serata è finita ma intasca un grande successo. Forse adesso, vorremmo vedere Gianluca Gori, senza trucchi e senza inganno. Per saperne di più.



