Dalla Siria a Siena. Una nuova vita per Munzir e Mustafa.

Scatto vincitore del concorso Siena International Photo Awards 2021. Foto Mehmet Aslan.

Sarà la città di Siena a diventare la culla di un nuovo sogno nuovo, di una vita nuova, lontana dalla guerra e dal sangue.

Scorre l’anno 2016. Muznir e sua moglie si trovano in un mercato di Idlib quando esplode una bomba sganciata dagli aerei del regime di Assad. Muznir perde una gambba e rimane gravemente ferito. La coppia viene portata in Turchia in ambulanza, ma i farmaci che curano Zeinab o il gas nervino inalato dalla donna (all’epoca incinta), danneggiano il feto. Mustafa, nascerà poco dopo e sarà affetto da tetra-amelia. Arriverà in questo mondo per raccontare le strade di un paese che brucia dalla guerra, arriverà in questo mondo per testimoniare che il rumore della vita, a volte, è più forte di quello delle bombe ed è racchiuso in un abbraccio paterno.

Oggi, raggiungono Siena, Munzir e Mustafa, i due protagonisti dello scatto del fotografo turco Mehmet Aslan, vincitore del concorso “Siena international photo awards”.

Occhi negli occhi – un padre e un figlio che giocano e sorridono alla vita, come un ringraziamento per il fatto di esserci ancora, lì, sotto quel cielo che ha visto centinaia di migliaia di rifugiati. Un abbraccio che ha saputo toccare i cuori della gente e dare una nuova speranza alla loro famiglia, quella di potersi trasferire in Italia insieme alle due sorelline ed alla loro madre Zeibad grazie anche al grande lavoro svolto dalla Farnesina in collaborazione con le autorità locali e grazie anche agli organizzatori di questo premio che sono andati oltre il festival, cercando un aiuto concreto. E’ partita così una petizione online su scala globale che ha generato più di centomila euro di raccolta, risorsa che verrà utilizzata per le operazioni di Munzir e Mustafa, da svolgersi presso il Centro protesi Virgorso di Budrio.

La Caritas «si adopererà per creare una rete di supporto e relazioni con il territorio per favorire il processo di integrazione della famiglia» e «per attivare un accompagnamento e l’insegnamento della lingua italiana, tramite una cooperativa accreditata, qualificata e con esperienze nel settore”. “Mi fa piacere pensare a Siena come un centro accogliente e mi emoziona il fatto che una foto e noi nel nostro piccolo, siamo riusciti a smuovere tutto questo – afferma Luca Venturi, mente del festival fotografico. Il resto ce lo ha messo la generosità della gente, che ha voluto dare un futuro stabile a queste persone”.

 

Denata Ndreca