A Firenze, I LOVE LEGO, il mondo che ognuno può costruire, la mostra fino al 31 gennaio
di Denata Ndreca
Sono milioni le persone che ogni giorno costruiscono con piccoli mattoncini colorati i loro sogni, creando in un mondo dove tutto si può – qualcosa che vedono dentro la propria mente, dove le altezze non fanno venire le vertigini. Mattoncini che collegano passato e presente dando sfogo a quello che si chiama arte contemporanea. Pezzi di infanzia che fanno sentire quasi già grande un bambino e, viceversa, attimi che fanno tornare bambino anche un adulto.
Tutto come una magia, con Lego – nel vero senso della parola. Mitici mattoncini colorati che ormai costituiscono delle vere opere di arte, come nella mostra I LOVE LEGO, oltre 2mila metri quadrati di spazio espositivo presso il Museo degli Innocenti di Firenze, organizzata dai più grandi collezionisti privati dell’Europa, con il patrocinio del Comune di Firenze, della Camera di Commercio e dell’Istituto degli Innocenti, la quale rimarrà aperta fino al 31 gennaio 2022.
Una mostra realizzata per tutte le fasce d’età, dove si presentano anche 7 diorami, tra i quali riproduzioni eccezionali “site specific” a firma di Luca Petraglia, rendendo a portata di mano monumenti simboli della città, come la facciata della Basilica di Santa Croce e i Campanili di Giotto del Duomo di Firenze che lasciano spazio al pianeta LEGO e alle interpretazioni di Stefano Bolcato con i suoi Oli su Tela rivisitati in versione “Omini LEGO” che rievocano altri tempi, unendoli con un segmento che si misura con colori e trasformazioni che scorrono tra il quadro di Gioconda fino a quello di Frida Kahlo.
In questo segmento trovano la loro dimensione anche le installazioni comiche del collettivo LEGOLize – facendo diventare arte anche la comicità.
Non mancano i laboratori dedicati alle famiglie, come “caccia al personaggio” incentrato sulle figure principali scelte negli anni dalla LEGO, da Herry Poter a Dart Vader, da Batman a Homer dei Simpson; come non manca neanche il messaggio di questa mostra: per costruire servono più mani.