Addio a Lina Wertmüller, la prima donna nella storia ad essere candidata all’Oscar come migliore regista
-di Antonietta Doria-
Lina Wertmüller, la più grande regista di tutti i tempi, si è spenta nella notte a Roma, dove era nata il 14 agosto 1928. Regista ma anche sceneggiatrice e scrittrice, indimenticabile vocedi Nonna Fa in Mulan, Arcangela Felice Assunta Wertmüller von Elgg Spanol von Braueich è stata la prima donna ad essere stata candidata come miglior regista all’Oscar. Ciò accadeva nel 1977 con il suo celebre film Pasqualino Settebellezze, candidato tre Premi Oscar come migliore regia, miglior film straniero, migliore sceneggiatura, mentre una quarta candidatura arriva al protagonista Giancarlo Giannini per la sua interpretazione.Nel 2019 le era stato conferito l’Oscar onorario “per il suo provocatorio scardinare con coraggio le regole politiche e sociali attraverso la sua arma preferita: la cinepresa”.
Ma chi era questa donna talentuosa dagli occhiali spesso improbabili, cacciata da undici scuole da piccole ma capace di tenere il pugno duro sul set con determinazione e carattere, capace di indagare i ruoli sociali del Bel Paese del tempo, da Nord a Sud, tra borghesia e proletariato, uomo e donna scardinando regole e visuali, con sguardo disincantato, con toni pungenti che nel 1987, su proposta di Bettino Craxi, fu inclusa tra i membri dell’Assemblea nazionale del PSI ?
Figlia di un avvocato romano, Federico, originario di Potenza, proveniente da una aristocratica famiglia di origini svizzere e della romana Maria Santamaria-Maurizio, fu compagna di scuola di Flora Carabella che sarebbe diventata la moglie di Marcello Mastroianni.
A 17 anni si iscrive all’Accademia teatrale diretta da Pietro Sharoff; anni, è animatrice e regista degli spettacoli del teatro dei burattini di Maria Signorelli prima di collaborare con celebri registi come Guido Salvini, Giorgio De Lullo e Garinei e Giovannini.Autrice e regista televisiva di Canzonissima e Il giornalino di Gian Burrasca con Rita Pavone protagonista maschile. Collabora con Enrico Job, apprezzato scenografo teatrale, con il quale presto si sposa. I due hanno una figlia adottiva, Maria Zulima.
E’ l’ aiuto regista di Federico Fellini nelle pellicole La dolce vita (1960) e 8½ (1963). Il suo esordio come regista avviene nel 1963 con I basilischi e nel 1968 con lo pseudonimo Nathan Witch, dirige un western all’italiana, Il mio corpo per un poker con Elsa Martinelli. NE’ nella seconda metà degli anni sessanta che nasce la sua collaborazione con l’attore Giancarlo Giannini, in Mimì metallurgico ferito nell’onore (1972), Film d’amore e d’anarchia – Ovvero “Stamattina alle 10 in via dei Fiori nella nota casa di tolleranza…” (1973), Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto (1974), Pasqualino Settebellezze (1976), La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia (1978) e Fatto di sangue fra due uomini per causa di una vedova. Si sospettano moventi politici (1978).
Tanti i suoi successi come regista: Scherzo del destino in agguato dietro l’angolo come un brigante da strada, la Carmen di Georges Bizet, al Teatro di San Carlo di Napoli, la Bohème all’Opera di Atene, Io speriamo che me la cavo con Paolo Villaggio, mentre nel 1996 torna alla satira politica con Metalmeccanico e parrucchiera in un turbine di sesso e politica con Tullio Solenghi e Veronica Pivetti come nuovi Giannini-Melato, solo per citarne alcuni.
Noi vogliamo ricordarla omaggiando ancora una volta due regie, la ricostruzione storica diFerdinando e Carolina del 1999, e l’impareggiaìbile Francesca e Nunziata del 2001 con Sophia Loren e Claudia Gerini, tratto dal libro scritto scritto nel 1995 dalla scrittrice, poetessa e giornalista campana, allora 69enne, Maria Orsini Natale, pubblicato da un lungimirante e compianto editore Avagliano di Cava de’ Tirreni.
“Lina Wertmuller” by John Mathew Smith & www.celebrity-photos.com is licensed under CC BY-SA 2.0
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