13 Novembre, “Giornata Mondiale della Gentilezza”, per un mondo migliore
-di Stella Di Candido
Come ogni anno, il 13 Novembre si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza, questa ricorrenza è molto importante per tutti coloro che hanno sempre dedicato parte del loro tempo a comprendere i bisogni del prossimo.
Facciamo però un passo indietro e ripercorriamo le origini di questo evento che ha radici molto più profonde: la data della giornata mondiale della gentilezza, non è stata scelta a caso, ma coincide con la giornata d’apertura della Conferenza del “World Kindness Movement” a Tokyo nel 1997 che si è conclusa con la firma della Dichiarazione della Gentilezza.
Quest’ultima sancisce l’impegno dei paesi coinvolti a unirsi “per un mondo più gentile e più compassionevole”.
Da lì, il World Kindness Day si è propagato in tutto il mondo e ad oggi aderiscono al movimento ben 27 nazioni che periodicamente si riuniscono in un’assemblea generale per discutere di progetti di aiuto reciproco, condivisione e sviluppo sostenibile.
Tra queste ricordiamo anche l’Italia che nel 2000 da vita al Movimento Italiano per la Gentilezza, grazie a Giorgio Aiassa, allora Presidente del Rotary Club di Parma, e sua moglie Marta Ziveri, sua fedelissima sostenitrice e collaboratrice.
In questa giornata, quella più importante di una settimana mondiale dedicata alla gentilezza, tutti sono incoraggiati a compiere un atto di benevolenza come per esempio donare libri, cibo o vestiti alla comunità locale o a chi ne ha bisogno.
Tuttavia, nell’epoca attuale, troppo spesso siamo presi dallo stress dovuto al lavoro, alla famiglia o nel caso dei più giovani alla realizzazione del loro percorso formativo. È importante quindi ricordare che essere gentili, nel senso più stretto del termine, vuol dire offrire attenzione a chi abbiamo intorno, attraverso piccoli gesti.
Questa, infatti, a parere di molti studiosi, attualmente è una qualità essenziale che permette di gestire meglio i rapporti sul luogo di lavoro, con la famiglia, gli amici e con gli altri individui.
Educare alla gentilezza significa rendere i ragazzi d’oggi, adulti di domani premurosi, rispettosi e responsabili, aperti all’ accoglienza della diversità e al dialogo rispettoso e costruttivo.
A maggior ragione, dopo aver vissuto un lungo periodo di lontananza e di restrizioni dovuti all’emergenza da covid-19 momento, la gentilezza deve essere un valore da riscoprire quotidianamente.
Proprio per questo mi sento di condividere con voi lettori un ultimo pensiero, che è racchiuso nella seguente citazione della Principessa Diana:” Effettua un atto casuale di gentilezza, senza alcuna aspettativa di ricompensa, sicuro nella consapevolezza che un giorno qualcuno potrebbe fare lo stesso per te.”
Nelle nostre possibilità, quindi tutti possiamo essere d’aiuto per il prossimo anche senza ricevere nulla in cambio, questo perché diventiamo più consapevoli di noi stessi e delle nostre azioni che chissà un domani potrebbero ispirare gli altri a fare lo stesso se non di più.
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