Il Crescione, la pianta conosciuta fin dall’antichità

Il ”Crescione”(nasturtium officinalis)- di Clotilde Baccari-

Il “crescione” godeva nell’antichita di un’ottima reputazione. I greci, infatti, lo distribuivano ai loro soldati come corroborante per meglio affrontare le fatiche di guerra e i duri esercizi fisici cui venivano sottoposti .

Il buon crescione lo si trova spesso spontaneo lungo i corsi d’acqua ;talvolta nelle acque stesse, purché limpide.

Ama sorgenti e ruscelli purché non troppo impetuosi; ama anche l’estate, stagione nella quale fiorisce e nella quale è consigliabile coglierlo prima della fioritura.

Esso si presenta come una pianta senza pretese estetiche, anzi piuttosto comune e dimessa nell’aspetto, glabra, a foglie alterne, un po’ carnose e di un bel verde scintillante suddivise in tre; con un fusto immerso con numerose radici lunghe e bianche.

Il nome scientifico del “crescione” è nasturtium officinale ed è della famiglia delle crucifere.

Pare che la storia di questa pianta vanti la sua presenza nel vaso di Pandora, stracolmo di disgrazie. Dalla mitologia greca infatti si apprende che Giapeto e Climene avessero generato tre gagliardi figlioli e  tra questi Prometeo che, come tutti sanno, fu il creatore dell’uomo.

A lui Zeus, signore dei cieli e delle acque, volle offrire la bella Pandora la quale portava in dote uno strano vaso contenente, tra i molti doni elargiti dagli dei dell’Olimpo, anche tutte le disgrazie che avrebbero dovuto devastare l’umanità.

I disegni però del sommo Zeus non si realizzarono ;infatti, secondo la leggenda ,ad impalmare la bella Pandora fu Epimeteo, fratello di Prometeo .

Epimeteo era una creatura molto intelligente ma terribilmente distratta: scoprendo il contenuto del vaso degli dei si era lasciato sfuggire tutte le disgrazie .

Nel vaso, però, c’erano anche dei doni utili e tra questi  il nasturtium, comunemente conosciuto come “crescione”.

 

“Watercress (Nasturtium officinale R.Br.): entire flowering and fruiting plant with separate calyx, fruit and seeds. Coloured etching by M. Bouchard, 177-.” is licensed under CC BY 4.0

Clotilde Baccari

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