La storia degli occhiali: da supporto per la vista a oggetti di moda e design
Di grande utilità se non indispensabili per molti, la loro invenzione, sicuramente tra le più interessanti della storia dell’umanità, ha modificato positivamente il “modus vivendi” di tante persone: gli occhiali. Di fondamentale importanza in primis nella correzione di difetti visivi, la loro assenza in epoche remote limitava non poco la qualità di vita di tutti i soggetti colpiti da miopia congenita o più semplicemente da problematiche legate all’età avanzata. Esistevano, tuttavia, già degli escamotages: testimonianze storiche ci ricordano, ad esempio, che il filosofo Seneca si serviva di una pietra di vetro con dell’acqua all’interno per aiutarsi nella lettura, oppure che l’imperatore Nerone faceva uso di uno smeraldo come lente d’ingrandimento per meglio seguire le lotte tra i gladiatori. Bisogna attendere l’arrivo del Medioevo, tuttavia, perché si inizi ad affrontare il problema visivo con più attenzione. Fu lo studioso, medico, filosofo e matematico arabo Ibn Al-Haytham, ad avviare per la prima volta, con metodo scientifico, lo studio legato dell’ottica, intuendo le effettive capacità correttive delle lenti d’ingrandimento. All’epoca a soffrire principalmente di difetti visivi erano, in particolare, i monaci italiani che, proprio a causa del laborioso lavoro legato alla miniatura dei libri, effettuato inoltre con l’ausilio della flebile luce della candela, sottoponevano i propri occhi a un progressivo e inesorabile calo della vista. Per far fronte al problema, essi stessi realizzarono, per la prima volta nella storia, un prototipo di occhiali con lenti convesse.

Tommaso da Modena è il primo artista vissuto nel XIV secolo a rappresentare, in un dipinto del 1352, il domenicano Cardinale Ugo di Provenza (vissuto a metà XIII secolo) intento a scrivere con un paio di occhiali sul naso ben ritratti nei particolari. Il dipinto è esposto nella Sala del Capitolo del convento di San Nicolò a Treviso. Gli occhiali risultano particolarmente semplici con una montatura in metallo che regge un paio di lenti di cristallo poggiati sul naso. Chi non ricorda, nel film “Il nome della rosa” (versione cinematografica del famoso romanzo di Umberto Eco, ambientato nel XIV secolo) il protagonista, il frate francescano Gugliemo da Baskerville, che indossa un paio di occhiali o meglio due lenti d’ingrandimento tenute assieme da una rudimentale montatura lignea con perno centrale?

Nel 1403, il dipinto “L’Apostolo degli occhiali” dell’artista Conrad von Soest, collocato sulla pala d’altare della chiesa di Band Wildungen, in Germania, è la prima rappresentazione delle lenti riscontrabile a nord delle Alpi.

Esposto al Metropolitan Museum of Art di New York, invece, è un dipinto ad olio della fine del XVI secolo dell’artista greco Domínikos Theotokópoulos che ritrae il Cardinale Fernando Niño de Guevara che indossa un paio di lenti dalla semplice montatura scura.

Nel XVII secolo l’artista spagnolo Diego Velazquez realizza su tela il ritratto del poeta e scrittore Francisco de Quevedo y Villegas, che porta sul naso un paio di occhiali con grandi lenti tonde. Nel settecento, poi, per ovviare al riflesso della luce del sole sull’acqua, si realizzarono lenti di colore verde definite da alcuni collezionisti “alla Goldoni”.

Solo dalla metà del XVIII secolo ritroviamo i primi veri occhiali, molto più comodi da indossare, con montatura caratterizzata anche dalle prime stanghette laterali poggianti sulle orecchie. Risale al 1878 la realizzazione, per volere di Angelo Frescura, inizialmente venditore ambulante, della prima fabbrica di occhiali a Calalzo di Cadore. Nel XIX secolo assistiamo a un lento ma progressivo miglioramento tecnologico, sia nella forma che nella comodità dell’accessorio stesso. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, oltre al comfort, l’attenzione dei produttori si rivolge anche alle nuove soluzioni legate al modello degli occhiali. Montature con materiali plastici anche con colori sgargianti le ritroviamo già a partire dagli anni ’60. Con l’inizio egli anni ’70 gli occhiali si trasformano in accessorio di particolare stravaganza.

Il cantante inglese Elton John è uno dei primi personaggi di spettacolo a utilizzare, in quel periodo, occhiali che rispecchiano il suo originale carattere artistico e bislacco: occhiali fuori scala, di variopinti colori, glitterati che riflettono lo stile e l’essere del grande artista.

Da vent’anni ormai tali accessori non solo rispecchiano un modo di vivere fashion legato ai dettami della moda, ma evidenziano anche l’appartenenza a un certo “status” sociale o, più semplicemente, una certa posizione economica. Da accessori fashion, inoltre, gli occhiali sono diventati, negli ultimi anni, anche elementi di design.

Sono, di fatto, numerosi gli architetti e i designers cimentatisi nella progettualità delle forme e nella ricercatezza dei materiali. Philippe Starck, architetto e designer francese, ha introdotto il concetto del “bionismo” nei suoi progetti, ispirandosi al corpo umano e ai suoi naturali meccanismi applicabili per la creazione di occhiali particolarmente innovativi come ad esempio l’utilizzo della cerniera senza vite che replica il movimento della clavicola umana. Marcel Wanders è, invece, un designer olandese che si è focalizzato su una collezione di eleganti occhiali molto ricercati nella tecnologia high-tech che si riflette nelle leggere montature dal disegno sofisticato. In legno e alluminio sono gli accessori realizzati da Matteo Ragni, che punta su materiali ecologici, leggeri ma molto resistenti. Di particolare ricercatezza è, infine, la produzione, da alcuni anni, di occhiali con montatura in marmo dove la tecnologia più avanzata riesce a lavorare tale pietra con precisione millimetrica e perizia artigianale di alta qualità.

