Shamsia Hassani, la street artist che dona speranza colorando le strade di Kabul

“ Voglio colorare i ricordi della guerra e se coloro questi brutti ricordi, allora cancello la guerra dalla mente delle persone” Queste le parole di Shamsia Hassani, la prima street artist ed attivista donna di origine afghana che ha dato voce, attraverso le sue opere, alle donne della sua terra.

Nata in Iran nel 1988 da genitori emigrati dall’ Afghanistan Shamsia Hassani, dopo la laurea in arte conseguita presso l’ università di Kabul, comincia a lavorare come professoressa di scultura. A partire dal 2010, anno in cui entra in contatto con lo street artist inglese Chu, si appassiona all’arte urbana per poter lavorare senza dover sostenere le spese eccessive delle tradizionali forniture artistiche e per consentire a tutti l’approccio all’arte, in Paesi dove non è semplice frequentare musei.

Colorare le strade di Kabul e ritrarre donne sui muri semidistrutti dalla guerra sono i suoi obiettivi e le sue opere sono diventate un mezzo di protesta contro l’oppressione dell’ universo femminile. Le sue donne sono ritratte prive di bocca e hanno occhi sempre chiusi ma ciò non impedisce loro di esprimersi e lo fanno attraverso la musica, potente mezzo di comunicazione, motivo per il quale esse hanno spesso in mano un violino o un pianoforte.

I colori usati per dipingere le donne sono vivaci, in netta contrapposizione al grigio che le circonda come a voler far emergere dai suoi disegni quella voglia di vivere che nonostante tutto, e nei luoghi più impensabili, le donne conservano. Shamsia le ritrae mentre con dolcezza si muovono, agiscono, si esprimono, affermano se stesse e non accettano più di rimanere in casa.

La sua opera è un grido di protesta contro la guerra ma soprattutto contro il dominio maschile, ed è il suo modo di rimanere accanto alle donne dell’ Afghanistan per esortarle a venire fuori da quell’ isolamento al quale sono abbandonate e possiamo certamente affermare che attraverso i suoi graffiti in questi anni abbia contribuito alla formazione di una coscienza femminile. Si può e si deve lottare contro l’ignoranza, è questo il suo messaggio di coraggio e di grande speranza per le donne .

A causa del ritorno dei talebani Shamsia vive in esilio ed ha fatto sapere, tramite il suo agente che si trova in un posto sicuro, non i suoi murales però, alcuni dei quali sono già spariti dai muri di Kabul.  Il suo è un importante  lavoro e noi non possiamo che volere che ogni persona possa continuare, ovunque, ad esprimersi attraverso l’arte, da sempre importante mezzo di comunicazione e strumento educativo.

“Voglio rendere l’ Afghanistan famoso per la sua arte e non per la guerra” l’auspicio di Shamsia, e noi ci auguriamo  col cuore che possa continuare a farlo.

“File:Graffiti at Darul Aman Palace, Kabul, Afghanistan.jpg” by Shamsia Hassani is licensed under CC BY-SA 4.0

“File:Portrait Shamsia Hassani.jpg” by Shamsia Hassani is licensed under CC BY-SA 4.0

“Canadian Embassy in Afghanistan Hosts Tag the Embassy Night | L’ambassade du Canada en Afghanistan organise une soirée « Taguons l’ambassade »” by Canada in Afghanistan / Canada en Afghanistan is licensed under CC BY-NC-ND 2.0

“Murales Kabul – Shamsia Hassani” by we_free is licensed under CC BY-NC-SA 2.0

“Murales – Writer Shamsia Hassani” by we_free is licensed under CC BY-NC-SA 2.0

“File:Graffiti in Switzerland by Shamsia Hassani.jpg” by Shamsia Hassani is licensed under CC BY-SA 4.0

Clelia Pistillo