Intervista a Claudio Carbone, il salernitano “corfiota” che ama i viaggi, la cultura culinaria e fotografare il mondo
-di Claudia Izzo
Incontrare Claudio significa fare un tuffo in mondi diversi e vicini al tempo stesso.
Compreso presto che i viaggi, la sua passione, sarebbero stati la sua vita, divenendo il suo lavoro quotidiano, Claudio si apre al turismo. Dopo aver lavorato con un tour operator in Italia fino al 94, si mette in discussione e fa diventare l’estero la sua vita: vive in Spagna, Corfù, Brasile. Si mette in proprio e crea la Best Holidays in società con due amici con sede a Corfù. Poi ognuno prende la sua strada e nasce la Corfù Apartaments. (info@corfuapartments.com)
A guardarlo Claudio sembra un esploratore d’altri tempi, che, dopo aver scoperto luoghi meravigliosi ed averne fatto esperienza, è pronto a trasmetterne i segreti e le bellezze ai suoi amici e clienti. Inoltre è un appassionato di arte culinaria, conoscitore di ricette greche antiche e moderne, si diletta a riproporle, a breve anche su salernonews24.
Inoltre, la sua passione per la fotografia lo ha portato a ricoprire il ruolo di Presidente dell’Associazione Colori Mediterranei, associazione fotografica, nata a Salerno nel 2008 che vanta circa 105 soci. Puertas y ventanas Mediterráneas (Porte e finestre del Mediterraneo) è il titolo della personale, che è stata organizzata in Spagna e rimandata, causa Covid, a data da destinarsi.
Cos’è Corfù per te?
Corfù è per me la mia seconda patria. Un pezzo di vita l’ho trascorsa lì, dal 1987 ad oggi, per questo i miei amici corfioti dicono che, ormai, sono più corfiota che italiano!
In fondo poi i greci sono meridionali come noi! A Corfù si respira quella serenità propria data da quell’accoglienza che da noi si è persa un pò e che resta nelle aree dell’entroterra del Cilento, della Puglia, della Sicilia. I primi tempi in cui ho vissuto a Corfù avevo una sensazione strana che mi portava quasi a voler scappare non capendo nulla della lingua greca; venivo dalla Spagna, era difficile proprio comunicare. Devo dire che in pochissimo tempo sono stato accolto con calore dai corfioti che, da bravi meridionali anche loro, mi hanno aperto le braccia dell’ospitalità, dell’accoglienza, non a parole ma con i fatti, aprendomi anche le porte delle loro case. La filoxenia, cioè la solidarietà verso lo straniero, io l’ho toccata con mano.
La cosa più utile, quando si è in un paese estero è avere qualcuno che ti suggerisca come sfruttare al massimo il tempo della vacanza, al di là dei soliti itinerari turistici e commerciali. Tutto ciò che tu hai scoperto tra bellezze, luoghi da visitare e ricette da provare, le hai incluse in una guida, uno scrigno di consigli…
Nel 1999 ho iniziato con un foglio ripiegato in tre che nel 2015 è diventato una vera guida che viene aggiornata anno per anno. Quello che volevo realizzare era proprio una guida per viaggiatori non per turisti, per coloro che vogliono conoscere la Corfù dei corfioti. Ho girato l’isola da Nord a Sud , da Est a Ovest per poterne parlare, poter raccontare ciò che ho visto e che consiglio di vedere.
La tua grande passione per la cucina ti ha portato a scoprire anche i sapori greci e per questo nella guida tu conduci per mano i turisti a gustare l’autenticità delle pietanze greche…
Oltre a Moussakà, Souvlaki, Tzatziki nella guida cerco di condurre i clienti in luoghi particolari per assaggiare pietanze che difficilmente troverebbero in un ristorante, ma che appartengono alla tradizione culinaria greca.
In Spagna invece, quale zona proponi ai tuoi clienti?
Llore de Mar, in Costa Brava, è la località molto gettonata, più conosciuta, io invece propongo un altro tratto, meno conosciuto e meno caotico, Tossa de Mar, bellissima località balneare situata sempre sulla Costa Brava, 95 km a nord di Barcellona. Mentre le spiagge di Barcellona sono caratterizzate da queste lunghe lingue di sabbia con grandi alberghi alle spalle, la Cosata Brava, dal suo nome, è una costa selvaggia con costruzioni bianche e basse, semplicemente meravigliosa. Tratto poi la bellissima Llafranc e Calella de Palafrugell(info@costabravaturismo.com). Llafranc è caratterizzata da una baia e dun lungo viale panoramico contornato di casette bianche, località amata da celebrità ed artisti tra cui Salvador Dalì. Calella de Palafrugell è un’antica cittadina di pescatori con splendide spiagge, non toccata dal turismo di massa, calette da scoprire, acque cristalline, prelibatezze locali.
Ora gestisci il turismo Italia-Penisola Calcidica, di che zona si tratta?
Guardando la cartina si tratta dei tre piedi a nord est della Grecia, sono le Maldive greche caratterizzate da spiagge sabbiose e bianche, acqua cristallina, baie riparate e una vegetazione mediterranea. Kassandra è secondo me la più bella con i suoi resort e locali notturni. Tra i siti archeologici più noti della regione si contano Stagira, la città natale di Aristotele, oggi chiamata Olympiada.
Qual è la pietanza caratteristica della Penisola Calcidica?
La Bougatsa, pasta fillo e crema pasticciera; la tiròpita, pasta fillo e formaggio Feta. Ad alcuni ristoratori amici ho fatto ricercare le ricette tradizionali delle loro nonne, scavando nella memoria e nelle ricette perchè queste rappresentano una ricchezza che non deve andare persa…
Com’è la situazione rispetto ai viaggi vista la pandemia ancora in atto?
C’è molta paura perchè c’è poca chiarezza tra Green Pass, tamponi e altro, c’è ancora chi pensa che il Green Pass sia valido già solo con la prima dose del vaccino. Il desiderio di viaggiare esiste ma con queste incertezze…sicuramente una mazzata per noi che lavoriamo nel mondo del turismo!
Se non avessi fatto il “viaggiatore” cosa avresti fatto? E cosa ti da il tuo lavoro?
Non so, forse avrei fatto l’elettrotecnico per cui ho studiato! Il mio lavoro mi mette in condizione di potermi approcciare con altre culture regalandomi una maggiore apertura mentale.
Alle persone che amano viaggiare cosa consigli?
Consiglio loro ciò che dico a me stesso, di essere sempre viaggiatori e non turisti, immergersi direttamente nel tessuto sociale del paese in cui vanno, vivendo con loro, come loro, per comprenderli appieno.
Quindi dopo “La mia Africa” leggeremo “La mia Corfù”?
(ride)…Per adesso va bene la guida, poi si vedrà…
Cos’è per te la fotografia di un viaggio?
Qualcosa in grado di cristallizzare il momento e le emozioni.
Cosa c’è nel tuo zaino?
Fotocamera quando ho tempo e sicuramente un libro, l’ultimo è stato “Senza perdere la tenerezza. Vita e morte di Ernesto Che Guevara”, sinceramente letto tutto d’un fiato, sentendomi parte integrante dell’intreccio; mi sentivo nella rivoluzione, nei viaggi in moto, a conoscere Fidel Castro…mi sono sentito un rivoluzionario pensando a quanto oggi non ci siano più grandi ideali. I ragazzi di oggi stanno troppo bene, quella gente lì ci credeva sul serio.
Tra viaggi, fotografia, avventura, l’amore che posto occupa per Claudio Carbone?
E’ sempre al primo posto ed ho la fortuna che la mia compagna condivida con me anche tutte le mie passioni.
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