La peonia

-di Clotilde Baccari-

“La peonia è il capolavoro dei cinesi. E, bisogna aggiungere, è la massima sublimazione del cavolo:

guai se

nella sublimazione più alta non si percepisse anche

un’ombra della più infima. È difficile, però, esprimere la

grande passione che ho per le peonie”.

(I. Pizzetti)

Tra i fiori più amati dai cinesi, che le incrociarono fin dai tempi più antichi e con delicatezza le rappresentarono su sete e porcellane, le capricciose peonie non sono fiori per chi ha fretta né per chi vuole risultati certi. Erbacee e arbustive che siano, richiedono tempo per cominciare a fiorire sul serio, e possono anche non farlo se il luogo dove sono piantate non le aggrada.

Peonie

Come nuvole gonfie dal cielo aranciate,

come volti di donne dal roseo incarnato

di riccioli d’oro lievemente adornato,

come vesti di organza inanellata,

le folte peonie, di infinito splendore,

allo sguardo dell’uomo donano il fiore.

Petalo a petalo in un abbraccio fraterno

l’uno all’altro rimangono accanto,

con bordi intagliati di naturale disegno,

di fresca rugiada decoro si fanno.

Il sicuro silenzio dei boschi è il luogo ideale

per stami, petali e foglie

del fiore dell’ombra regina.

Fortunato chi gode del miracolo donato,

le vede gelose del loro splendore,

nella magia del grande fulgore:

di rosa dipinte, di giallo screziate,

con petali d’oro nell’arancio bagnate,

di rosso, di bruno i petali tinti

dai bordi sfrangiati fino al ciuffo di stami.

Immortalità ricorda il fiore sgargiante,

eppur la sua vita è di breve durata

Clotilde Baccari

Ultimi articoli di Clotilde Baccari