Una vita sulle punte: addio a Carla Fracci nel ricordo di Pina Testa
-di Claudia Izzo-
“Etoile del Teatro La Scala di Milano di cui è stata ambasciatrice nel mondo, leggenda del balletto, ha conquistato il pubblico con la sua grazia e la sua professionalità”. Sono le parole di Pina Testa, etoile del Teatro San Carlo di Napoli appena ha saputo della morte di Carla Fracci. A lei la ballerina salernitana ha dedicato parole affettuose, colme di commozione.
–La mia prima Giselle l’ho fatta con lei al San Carlo di Napoli, io avevo 19 anni. Già soltanto vedendola danzare si poteva comprendere quanto realmente Carla Fracci fosse in grado di trasmettere emozioni, il suo era un messaggio continuo di bellezza, grazia, rigore.
Danzava con l’anima e si percepiva, dava tutto ciò che aveva dentro. Ho avuto il piacere anche di averla ospite a casa mia, incontro professionalmente e umanamente unico. Ricordo poi quando dovetti sostituire una ballerina nel balletto La Péri imparando i passi in 24 ore; Carla Fracci apprezzò lo sforzo e la concentrazione, complimentandosi con me ed io ne fui ovviamente felice.
Quando poi tornai al San Carlo dopo un incidente terribile che mi sconvolse la vita un pò di tempo fa portandomi a finire anche in coma, fu lei a riaccogliermi al San Carlo con quella umanità che la contraddistingueva- . Pina Testa si commuove, gli occhi le si fanno lucidi.
Carolina Fracci, per tutti Carla, nasce a Milano il 20 agosto 1936, quella Milano in cui la sua mamma lavorava come operaia alla Innocenti mentre il papà era bigliettaio di tram. E’ questa la città da cui Carla bambina si allontana con la sua famiglia come sfollati per poi tornare dopo la guerra. E’ la città del teatro La Scala dove si diplomerà nel 1954 per diventare solista e prima ballerina nel 1958.
Con passione e rigore danza con compagnie del calibro del London Festival Ballet, Sadler’s Wells Ballet, ora noto come Royal Ballet, Stuttgart Ballet e il Royal Swedish Ballet, interpreta Giselle, LaSylphide, Giulietta, Swanilda, Francesca da Rimini, Medea, danza con vari ballerini, tra i quali Rudolf Nureyev, Vladimir Vasiliev, Henning Kronstam, Mikhail Baryshnikov, Marinel Stefanescu, Alexander Godunov, Erik Bruhn, Gheorghe Iancu, Roberto Bolle. Ha interpretato Medea, Concerto barocco, Les demoiselles de la nuit, Il gabbiano, Pelléas et Mélisande, Il fiore di pietra. Alla fine degli anni ottanta dirige il corpo di ballo del Teatro San Carlo di Napoli, poi dell’Arena di Verona, del Teatro dell’Opera di Roma; sarà presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera, presidente dell’associazione ambientalista Altritalia Ambiente, Ambasciatrice di buona volontà della FAO, Ambasciatrice di Expo 2015.
Simbolo di eleganza, di rigore, di grazia si avvicinerà anche al rock, collaborando con il gruppo di Elio e le Storie Tese, sarà è protagonista di una fiction televisiva, lo sceneggiato RAI, diretto da Renato Castellani, Verdi. Scenderà in politica come Assessore alla Cultura della Provincia di Firenze.
Definita da Eugenio Montale eterna fanciulla danzante e dal New York Times prima ballerina assoluta, Carla Fracci vivrà per sempre come icona di grazia, lei ambasciatrice nel mondo della sua arte perché come ella stessa ha affermato – La danza è poesia perchè il suo fine ultimo è esprimere sentimenti , anche se attraverso una rigida tecnica. Il nostro compito è quello di far passare la parola attraverso il gesto…-
“Carla Fracci (Milan 1936) – ‘Gala Carla Fracci’ – Royal San Carlo Theatre in Naples” by Carlo Raso is marked with CC PDM 1.0
Misia22442, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons
