Tra fiction e passione per il calcio, intervista all’attrice e conduttrice salernitana Anna Maria Baccaro

-di Emanuele Petrarca-

Salernitana, attrice, conduttrice televisiva, Annamaria Baccaro, classe ’96 è determinata e volitiva. Volto giovane di  Rai Gulp, sogna da piccola di approdare nel mondo della tv ed a  di 11 anni inizia a  frequentare corsi di recitazione presso l’Accademia del Lazio diretta da Fabio D’Avino e Clemente Pernarella, diplomandosi nel 2013. L’esordio in Tv è con Next Tv, poi arriva il ruolo di Sofia in una puntata della fiction di Rai 1 Come fai sbagli,  su Rai 1 che  poi quello di Elena in due puntate de Il paradiso delle signore 2.

Conduttrice dal 2017 dello speciale Calcio che passione, realizzato in collaborazione con l’AIC; su RaiPlay lo speciale dedicato al Trofeo CONI, presentatrice delle tappe di Genialità italiana sotto le stelle, collabora con la Federazione Italiana Cuochi realizzando video ricette per ragazzi per la rivista online IL CUOCO, co-conduttrice di una puntata del programma radiofonico di Rai Radio 1 Sport Note di Sport, è stata la presentatrice della festa del centenario dell’U.S. Salernitana 1919, squadra di cui è tifosa e madrina.

Dei suoi e dei suoi successi ne parliamo con lei.

Com’è nata la tua passione per il mondo del calcio e del giornalismo in generale?

La passione per il calcio è nata grazie a mio padre, appassionatissimo di questo sport. Essendo fuori casa e tornando solo nei weekend, mi spingeva a passare le giornate sul divano con lui a guardare le partite finché un giorno non mi ha portato allo stadio dove fu amore a prima vista. Lavorando già in tv e amando questo sport, ebbi l’occasione di condurre un programma sportivo con la RAI e capii che volevo intraprendere questa strada e unire queste mie due passioni. Quindi ho deciso di iniziare questo percorso, studiando e facendo tanta gavetta.

Tra l’altro, quest’intervista capita a pochi giorni dalla storica promozione in Serie A della Salernitana. Te lo aspettavi? Com’è il tuo rapporto con la tua città?

Non me l’aspettavo assolutamente, sia per gli innesti, sia per l’ambiente. Mi aspettavo potessimo lottare per un piazzamento ai playoff, però, fino alla partita con il Pordenone, non credevo che la promozione diretta fosse un obiettivo concreto. Nonostante io mi sia trasferita da piccola, il rapporto con la città di Salerno rimane enorme. Mi sento salernitana e in me è forte questo senso di appartenenza dovunque vado.

So che segui molto il Calcio Femminile, in particolare il Napoli, come nasce il tutto?

L’affetto per la squadra femminile del Napoli deriva da un’opportunità lavorativa che ho avuto. Da qui nasce il mio scrivere e raccontare per le azzurre, così come per il Calcio Femminile in generale. È bello vedere come le donne si stiano facendo spazio in questo sport lottando contro i pregiudizi che ritrovo anche nel mio lavoro e ho grande piacere nel seguirle e nel vedere quanti consensi stiano avendo. Bisogna ricordare che molte giocatrici sono spinte da un genuino amore per questo sport e devono fare più lavori per portare avanti questa passione. Le ammiro molto.

Anche le tv e i giornali stanno iniziando a valorizzare le nostre giocatrici. Secondo te, come si potrebbe valorizzare, ulteriormente, il movimento femminile? Sei contenta dell’imminente riconoscimento come “calcio professionistico”?

Si, nel 2023 il Calcio Femminile sarà riconosciuto come “professionistico” e ciò che si sta facendo per questo movimento è positivo. Secondo me, avremo un miglioramento con il ritorno definitivo negli stadi che darà grande valore agli sponsor che faranno crescere sia in visibilità, che in economia questo movimento. È chiaro che si può sempre far meglio perché, fino a quando ci saranno ancora dei pregiudizi, non si potrà dire sconfitta la diseguaglianza tra i generi, ma il professionismo è già un grande traguardo e un grande passo del Governo e dello Stato che dimostra di voler valorizzare il Calcio Femminile.”

Per quanto riguarda te: che emozione hai provato nel partecipare a “La Domenica Sportiva” della RAI?

È stata un’emozione incredibile. Prima di entrare in diretta avevo le gambe che tremavano, però devo dire che nel programma lavorano persone straordinarie che mi hanno subito aiutata e messa a mio agio. Essendo tutto improvvisato e non sapendo che tipo di domande potevano pormi, ho avuto grande preoccupazione fino all’ultimo, ma sapevo di dovermela giocare al meglio e, appena partita la diretta non ho fatto altro che parlare di calcio, cosa che mi riesce molto bene!

Questo, però, non sarà il tuo punto di arrivo: hai progetti e sogni in mente?

No, anzi. Le ultime settimane, per me, sono state attivissime e non so cosa mi riserverà il futuro! Stanno nascendo molti progetti interessanti e posso già dire che ho ricevuto una graditissima telefonata che non mi aspettavo. Ma non posso svelare altro, almeno per ora!

Cosa senti di consigliare ai ragazzi che si affacciano a questo mondo e che sognano di poterne fare in futuro un lavoro?

Il consiglio che posso dare è quello di non mollare mai! Le difficoltà ci sono in tutti i mestieri, in particolar modo nell’ambito del giornalismo sportivo e, soprattutto, per le ragazze può essere un mondo ricco di pregiudizi. A loro dico di lottare per imporsi perché, quando si ha voglia di fare e quando non ci si ferma davanti alle prime difficoltà e si iniziano ad acquisire le giuste consapevolezze, la cosa vien da sè. L’importante è non smettere di crederci perché, se ci credi tu in primis, anche gli altri crederanno in te.

Covid permettendo, ti vedremo all’Arechi per la prima in Serie A?

Non potrei mai mancare. Non esiste!

Ti ringrazio per la disponibilità e per la gentilezza, in bocca al lupo per tutto!

Emanuale Petrarca

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