Giornata Internazionale dell’infermiere, i versi di Alfonso Gargano
Corsie d’ospedale senza interruzioni,
volti stanchi che nascondono emozioni,
mani sicure su corpi malati
incuranti di essere contagiati.
Occhi sbarrati in cerca di certezza,
di una parola amica, di una carezza
del coniuge, del figlio, del genitore.
Ma l’isolamento è sordo al cuore.
Gli operatori con gli occhi di pianto
s’improvvisano familiari accanto,
diventano mamme, figli, congiunti,
stringono mani di profili smunti.
Custodi di ultime parole e confessioni,
dando composti, estreme benedizioni.
Dall’abbigliamento sembrano spaziali,
sono gli angeli del capezzale senza ali.
Angeli del Capezzale di Alfonso Gargano
tratta da “La primavera fuori.31 scritti al tempo del coronavirus” a cura di Claudia Izzo (Il pendolo di Faucoult)
Immagine Pixabay License
