23 Aprile, Giornata mondiale del libro e delle rose
-di Claudia Izzo-
Era il 23 Aprile 1616 quando William Sheakespeare (1564-1616), Miguel de Cervantes (1539-1616) e Inea Garcilaso de la Vega (1539-1616) morirono. Tutti lo stesso giorno, strano colpo del destino.
L’Unesco così non ha avuto dubbi nel dedicare questa giornata, proprio il 23 Aprile, alla Giornata mondiale del libro e del diritto d’autore dal 1996, per la valorizzazione e la celebrazione della lettura come attività fondamentale nella storia dei popoli e dell’umanità.
Il 23 Aprile si celebra anche San Giorgio, protettore di Barcellona e qui, il libro ed il suo connubio con la rosa ci conduce lontano. Una leggenda del XV secolo narra, infatti, che in una città a sud di Barcellona vi fosse un terribile drago che ogni anno esigeva in sacrificio una giovane donna ed un agnello. Una volta ad essere scelta fu la figlia del re, ma la sua vita fu salva grazie all’intervento di un prode cavaliere, San Giorgio, che uccise il drago. Da una goccia di sangue di quest’ultimo nacque una rosa che San Giorgio colse per regalarla alla principessa. Da allora i catalani celebrano San Jordi, regalando rose alle loro amate, un San Valentino antico e dal 1926, un editore valenzano, Vicent Clavel i Andrés, fuse la leggenda e la storia creando una ricorrenza che univa i libri alle rose, ancora oggi, in questo giorno, i librai catalani regalano una rosa per ogni libro acquistato. La festa del libro nasce ufficialmente in Spagna nel 1931 per ordine dell’allora re Alfonso XIII.
Per questo 2021 la capitale della Giornata del libro e del copyright è Tbilisi, in Georgia.
“Ok. Quindi il tuo prossimo libro è…?’ è lo slogan del programma che coinvolgerà la città per tutto l’anno con l’utilizzo delle moderne tecnologie per promuovere la lettura tra i giovani, con la creazione di un festival di libri per bambini e la nascita della prima casa editrice delle Georgia.
–Ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L’opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che egli offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso- scriveva Marcel Proust, sottolineando l’importanza di questo oggetto che, nonostante le nuove tecnologie, non conosce la via del tramonto, così ricco di significato, così ricco di fascino. Sul comodino, in borsa, nelle librerie, in casa a formare pile, per ogni età e per ogni stato d’animo sarà per sempre il miglior compagno della nostra vita.
