Buon Compleanno Fernando Botero
Conoscete Botero? La domanda potrebbe anche essere retorica, poiché credo che ad aver familiarità con le figure di Fernando Botero sono anche coloro che non conoscono affatto l’artista ma che hanno avuto occasione di osservare, almeno qualche volta, una delle sue figure dalle forme piuttosto ridondanti.
Uno stile che si può definire unico, più che raro. Più volte è capitato all’artista, nel corso della sua oramai lunghissima carriera, di dover spiegare al pubblico ed anche agli addetti ai lavori, i fondamenti di quella che potremmo definire la sua poetica dell’arte.
Le sue figure, egli afferma, -non sono grasse, ma dilatate nello spazio-. A suo modo di vedere l’abbondanza è ricchezza di vita, è positività. La dimensione delle sue figure è qualcosa di ancestrale, arricchito da una sensualità che la dilatazione spaziale conferisce loro. Espandere le figure è dunque tendere alla positività.
La prima volta che il pittore, in maniera quasi inconsapevole, ebbe modo di mettere sulla tela una figura del genere, avvenne con una natura morta, al centro della quale vi era un mandolino. E dopo averlo terminato, nell’osservarlo l’autore si rese conto della sensualità che il soggetto, così ritratto comunicava.
Da quel primo dipinto Botero cominciò ad elaborare il suo modo di dipingere dilatando le figure. Ecco le sue parole, in un’intervista al quotidiano madrileno El Mundo, a proposito del suo particolare stile di pittura:
“Io non dipingo donne grasse. Nessuno mi crede, ma è vero. Quando dipingo una natura morte io dipingo anche con il volume; se dipingo un animale, è volumetrico anche il paesaggio. Mi interessa il volume, la sensualità della forma. Se dipingo una donna, un uomo, un cane p un cavallo lo faccio sempre con questa idea del volume, non è che ho una ossessione per le donne grasse.”
Botero è, tra gli autori contemporanei, uno dei più apprezzati. Il suo modo di dipingere lo rende inconfondibile e le sue opere sono ospitate nei maggiori musei del mondo e sono presenti nelle raccolte dei maggiori collezionisti. Ma se gode di grande favore di pubblico, su di lui la critica è nettamente divisa, molti sono infatti i critici suoi detrattori. Essi sono arrivati a definire le sue figure -raccapriccianti caricature- e l’arista -solo un fenomeno di marketing,- un fenomeno commerciale e nulla più.
A dispetto di tale schiera di detrattori, oggi Botero è una vera e propria icona dell’arte contemporanea.
Fernando Botero nacque il 19 aprile 1932 a Medellin, in Bolivia da Davide Botero, uomo di affari e da Flora Angulo, sarta. Era il primo di tre fratelli, l’ultimo dei quali nacque poco dopo la morte del padre. Sin da ragazzo ad affascinarlo era state l’arte barocca e le illustrazioni di Gustavo Dorè per la Divina Commedia.
A sedici anni disegnava le illustrazioni del quotidiano della sua città El Colombiano. A diciotto organizza la sua prima mostra a Medellin. Nel 1952 vince il secondo premio alla IX Edizione del Salone degli Artisti Colombiani, con la tela “Sulla costa”.
Col denaro del premio si paga un viaggio di studio in Europa. Visita il Museo del Prado a Madrid dove ammira le opere di Goya e di Tiziano. Poi a Parigi conosce l’avanguardia francese che non apprezza. È infine in Italia dove studia le maggiori opere del Rinascimento.
Nel 1955 torna in patria e sposa Grazia Zea, futuro ministro della cultura. Comincia ad esporre ma l’ambiente colombiano, influenzato dalle avanguardie francesi, da cui egli aveva preso le distanze, gli è ostile. Si trasferisce quindi in Messico dove inizia ad elaborare il suo stile particolare fatto di figure espanse nello spazio. Nel 1957 espone a Washington e si reca a New York a visitare i musei della città, scoprendo l’espressionismo astratto.
Nel 1957 , al suo rientro in Colombia vince di nuovo il secondo premio al X salone di Bogotà. Nel 1958 ottiene la cattedra di pittura all’Accademia di Colombia ed in occasione della XI edizione del Salone riesce ad aggiudicarsi il primo premio.
In quel periodo la Gres Gallery di Washington espone le sue opere, che saranno tutte vendute il giorno stesso della inaugurazione.
Quando viene chiamato all’Accademia di Colombia trova una tale opposizione da scegliere di lasciare il paese. Frattanto, con la chiusura della Gres Gallery viene a trovarsi anche in grosse difficoltà economiche. Nel 1961 il MOMA di New York acquista la sua opera “Monna Lisa all’età di dodici anni”, galvanizzato organizza una esposizione personale che si rivela però un completo fallimento.
Nel 1963 affitta uno studio nell’East Side, dove mette a punto definitivamente il suo stile, fatto di figure espanse e di colori tenui. Nel 1964 contrae un nuovo matrimonio con Cecilia Zambrano. Nel 1966 espone in Europa per la prima volta e più precisamente in Germania con discreto successo. È l’inizio di una lunga serie di esposizioni sia in Europa che a New York ed anche in patria.Nel 1969 si stabilisce a Parigi dove dedica gran parte del tempo alla scultura. Nel 1983 viene in Italia ed affitta uno studio a Pietrasanta, dove passa molti mesi all’anno, per essere vicino alle cave di marmo. Nel 1975 muore in un incidente il suo terzo figlio e finisce anche il secondo matrimonio. Nel 1978 si risposa per la terza volta con Sophia Vari. Nel 1992 le sue enormi sculture sono esposte Parigi, sugli Champs Elisèes. Nel 1994 il Comune di iena gli commissiona il drappello per il Palio del 16 agosto. Nel 2007 dal suo studio di Pietrasanta sono trafugate sette statue in bronzo il cui valore ammonta a circa 4 milioni di euro. Inseguito alle indagini della polizia ne sono recuperate tre ed i colpevoli sono arrestati.
Nel 2020 dona al Comune di Pietrasanta una sua opera a scopo di beneficenza a favore di tutti i cittadini del comune in difficoltà a causa della pandemia.
Ieri, 19 aprile Ferdinando Botero ha compiuto 89 anni ed a lui vadano tutti i nostri auguri.
““I’m your Venus, I’m your fire…” Broadgate Venus (1989) by Fernando Botero stolen from Aphrodite / Ἀφροδίτη” by dullhunk is licensed with CC BY 2.0. To view a copy of this license, visit https://creativecommons.org/licenses/by/2.0/
“Una Familia by Fernando Botero, Museo Botero, Bogotá, Colômbia.” by ER’s Eyes – Our planet is beautiful. is licensed with CC BY-NC-SA 2.0. To view a copy of this license, visit https://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/2.0/