25 marzo, Dantedì, al Sommo Poeta il suo giorno
Mai come in questo momento storico rileggere il Sommo Poeta sembra cosa buona e giusta perchè le parole di Dante ci giungono in aiuto, ricordandoci che uscire dalla “selva oscura” per “rivedere le stelle” è possibile. E noi vogliamo crederci.
Così nella data di oggi, 25 marzo, in cui gli studiosi individuano l’inizio di quello che è il viaggio più affascinante di sempre, quello ultraterreno della Divina Commedia, a noi non resta che unirci in un ringraziamento corale per sì tanta bellezza “divina” arrivata a noi dove la Divina Commedia assurge proprio a “veicolo allegorico della salvezza umana” , da riproporre proprio in questi tempi duri. Rendiamo omaggio al Poeta, dunque, ricordando anche che proprio in questo 2021 sono 700 gli anni dalla sua morte, avvenuta il 14 settembre 1321.
E per questa giornata a dedicata a Durante di Alighiero degli Alighieri, l’autore di una dei capolavori della letteratura mondiale, dobbiamo ringraziare un editoriale del Corriere della Sera del giugno 2017 che portava la firma del giornalista e scrittore Paolo Di Stefano che proponeva un giorno da dedicare a Dante sul modello del Bloomsday, dedicato a Joyce.
Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo Dario Franceschini, ha approvato la direttiva per istituire il Dantedì il 25 marzo di ogni anno.
Tutti concordi, intellettuali, studiosi, prestigiose istituzioni culturali come l’Accademia della Crusca, la Società Dantesca Italiana, la Società Dante Alighieri o l’Associazione degli Italianisti nella Società Italiana per lo studio del pensiero medievale, Dante merita ogni onore possibile.
Quindi un plauso al giornalista del Corriere che, da cronista del tempo, ha saputo suggerire di onorare come si deve Dante, personaggio di una contemporaneità senza eguali, attuale anche dopo i 700 anni dalla sua morte, poeta, scrittore, politico, esule.
