Il Covid ci porta via anche Giovanni Gastel, il fotografo dei “Ritratti dell’anima”
-di Marianna Giugliano-
Giovanni Gastel, fotografo italiano, ci lascia a 65 anni dopo essere stato ricoverato per Covid in condizioni già critiche, nell’ospedale Fiera di Milano.
Giovanni Gastel nasce a Milano nel 1955, da Giuseppe Gastel e Ida Visconti di Modrone, ed era l’ultimo di sette figli. Gastel si avvicina alla fotografia fin da giovanissimo, ma inizia la carriera vera e propria di fotografo negli anni ’70, quando fotografa la casa d’aste britannica Christie’s.
Dopo qualche anno si avvicina al mondo della moda, grazie all’incontro con Carla Ghisleri (poi diventata sua agente), e inizia a collaborare con testate importanti come Vogue Italia. Da lì inizia la sua scalata verso il successo, collaborando sempre più con grandi stilisti del Made in Italy come Versace, Trussardi e Missoni per poi arrivare a Parigi e lavorare con Dior.
Negli anni 2000, pur essendo molto richiesto da riviste e case di moda, si dedica a quella che sarà poi la sua grande passione, i ritratti. Grazie a questa passione fu nominato il fotografo dei “Ritratti dell’anima”, poiché fotografava “persone e celebrità con uno stile particolarmente unico, cercando di immortalare nel ritratto il cuore o l’anima nascosta allo sguardo comune.”. Inoltre era solito chiacchierare molto tempo con la persona da fotografare, in modo da poter creare una sorta di legame con esso e riuscire ad immortalare appieno l’anima del soggetto all’interno dello scatto.
Famosa è la sua mostra personale tenuta alla Triennale di Milano nel ’97, curata da Germano Celant, critico d’arte e direttore artistico, che lo ha definito uno dei “mostri sacri” della fotografia italiana. Proprio lo scorso anno si è tenuta la sua ultima mostra al Museo Maxxi di Roma, in cui ha esposto 200 ritratti di persone del mondo dell’arte, della cultura, della moda, dello spettacolo ma anche della politica. Tra i ritratti troviamo Obama, Beatrice Vio (nota come Bebe Vio, schermitrice italiana e campionessa mondiale di fioretto paralimpico), Bianca Balti, Tiziano Ferro e tanti altri.
Infine, i suoi ultimi lavori: “Gli angeli caduti” e la serie “Ninfe”. Il primo “rappresenta 22 opere e che lui stesso ha commentato dicendo: “Ho cominciato a cercare altri angeli caduti, e ne ho trovati alcuni che disperatamente cercavano di riguadagnare il cielo, altri che avevano accettato il vivere terreno e sedevano nei bar con la loro lontananza nascosta, altri ancora che trasformavano il loro splendore celeste in ombra oscura”. Mentre il secondo rappresenta delle fanciulle come dee “sospese tra sogno e realtà”, le modelle vengono ritratte in una serie di pose elegantissime, tanto da diventare icone di bellezza.
Dopo aver appreso la notizia della sua morte tante sono state le celebrità che hanno condiviso sui social gli scatti del grande Gastel, da Tiziano Ferro che esprime il suo dolore scrivendo “ Neanche a farlo apposta l’ultima foto che ho pubblicato era tua. E tu me l’hai concessa così, per amicizia. E questo eri tu. Come solo i grandi. Quanto ci mancherai caro Giovanni”, ai Maneskin (ultimi vincitori di Sanremo) che su Instagram scrivono “E’ stato un onore lavorare con te, Rest in peace”, o ancora Chiara Ferragni che invece commenta “Uno dei miei ritratti preferiti, rest in peace Giovanni Gastel”.
Immobile/ la divina bellezza resta/ davanti alla nostra ammirazione estatica/ quasi implorando di credere in lei/ e non nelle miserie del mondo … restituiti ad una specie di freschezza di pensiero/entriamo prepotentemente nella sfera del sogno”. (Testi di Giovanni Gastel, tratti dal libro “Dare del tu alla bellezza” Frammenti per una conversazione inquieta).
Città di Parma, CC BY-SA 2.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0>, via Wikimedia Commons