Proverbi napoletani, la filosofia di un popolo
‘A pecundria ‘e peggia d’’a malatia
La tristezza è peggiore della malattia. Sembra il proverbio adatto a questi tristi giorni nostri. Dopo un anno di chiusure e di rinunce ad ogni aspetto della umana socialità, sembra di essere tornati al punto di partenza. La pandemia corre e gli ospedali sono allo stremo. C’è davvero il rischio di farsi prendere dallo sconforto. Ma sarebbe ancor peggio, bisogna continuare a combattere e non abbassare la guardia. È quanto consiglia la saggezza popolare. Abbandonarsi alla malinconia non farebbe altro che peggiorare le cose. Uno stato d’animo depresso farebbe calare ancor più le nostre difese immunitarie e segnerebbe la vittoria definitiva del morbo.
Bisogna sforzarsi di essere ottimisti e credere che finalmente a breve il vaccino ci aiuterà a sconfiggere il virus e ci permetterà di riacquistare almeno un parte una forma di normalità. Una così così banale che non riuscivamo ad apprezzare. Ci voleva una tempesta come quella dovuta al coronavirus per indurci a meditare sul suo valore.