Sanremo 2021, vincono i Måneskin
Finalmente è finita, con la vittoria dei Måneskin si chiude questa difficile edizione del festival di Sanremo e, a freddo, possiamo fare delle considerazioni sull’evento. La mia sarà la solita voce fuori dal coro.
Questa 71esima edizione della rassegna, si ricorderà come la più difficile di tutta la sua storia e per questo ogni giudizio deve tener conto di ciò e del contesto nel quale si è svolta la manifestazione. Non è una giustificazione, è la realtà, e non si può negare.
È stato dunque un festival difficile? Si. Coraggioso? Si. È stata una edizione di rottura con il passato? Si. È stata una bella edizione? No.
Si potrebbe dire, e questo è tutto merito di Amadeus in qualità di direttore artistico, un’edizione che ha esposto sul palco la contemporaneità, creando così una profonda frattura con la storia del festival anche se questa scelta comporta una profonda riflessione su quale direzione ha imboccato, ormai da tempo, la musica pop o se preferite “leggera” italiana e chi decide che certa musica è bella e va sostenuta o è brutta e va dimenticata.
Su quel palco è passata in rassegna la musica che passa sui social e crea miti/meteore, che vive di immagine attraverso i video di Youtube, l’ostentazione di look trasgressivi ma già ampiamente visti indossare da icone della musica giovane quaranta/cinquanta anni fa, quindi nulla di veramente originale, e l’utilizzo di una qualche forma di show che fa da contorno alle esibizioni live come forma di distrazione di massa perché la canzone, da sola, non ha abbastanza forza per catturare l’attenzione dell’ascoltatore. Insomma, la musica dei talent per dirla in poche parole.
La musica contemporanea, e con questo intendo la musica che ascoltano oggi i fruitori di musica pop, non è brutta per definizione, è troppa, motivo per il quale quella buona non viene facilmente intercettata. A dimostrazione di quanto affermato sono le radio che trasmettono molta musica contemporanea, spesso di qualità, la maggior parte della quale il palco di Sanremo non lo vedrà mai. Dunque, la musica che viene scritta specificatamente per il festival e selezionata (da chi e con quali competenze sarebbe un altro tema di approfondimento) per l’Ariston è solo una parte e in quanto tale poco rappresentativa del mercato e dei gusti degli ascoltatori. Conferma è che le canzoni più ascoltate, finito il festival sono spesso quelle che non vincono.
Ma se questo festival è stato un festival di rottura sarà necessario cambiare molte cose, in futuro, per le prossime edizioni. Una di quelle che quest’anno non ha funzionato, per esempio, è la struttura della scaletta che ne ha determinato anche la improponibile lunghezza e durata degli show: non puoi rivoluzionare la musica che proponi e infilarla in un contenitore che sa di vecchio con siparietti comici dagli anni ’90, interventi troppo lunghi di ospiti spesso inutili e che si giustificano solo come “marchette” dell’industria dello spettacolo. E poi l’orchestra, la cosa più sacra del festival che quest’anno ha assunto anche il ruolo di pubblico, mortificata per sostenere canzoni che non ne hanno bisogno come dimostrano le registrazioni ufficiali che si ascoltano in classifica.
In conclusione, un’edizione storica, per il sottoscritto non riuscita, ma foriera di qualcosa che potrebbe diventare lo standard in futuro alla sola condizione che se cambiamento deve essere, bisogna farlo cominciando dalle fondamenta del festival di Sanremo.
La classifica finale di Sanremo 2021
- Måneskin – Zitti e Buoni
- Francesca Michielin e Fedez – Chiamami per nome
- Ermal Meta – Un milione di cose da dirti
- Colapesce Dimartino – Musica Leggerissima
- Irama – La genesi del tuo colore
- Willie Peyote con Mai dire mai (la locura)
- Annalisa – Dieci
- Madame – Voce
- Orietta Berti – Quando ti sei innamorato
- Arisa – Potevi fare di più
- La Rappresentante di Lista – Amare
- Extraliscio ft Davide Toffolo con Bianca – Luce Nera
- Lo Stato Sociale – Combat Pop
- Noemi – Glicine
- Malika Ayane – Ti piaci così
- Fulminacci – Santa Marinella
- Max Gazzè – Il Farmacista
- Fasma- Parlami
- Gaia – Cuore Amaro
- Come_Cose – Fiamme negli occhi
- Ghemon – Momento perfetto
- Francesco Renga – Quando trovo te
- Gio Evan – Arnica
- Bugo – E invece si
- Aiello – Ora
- Random -Torno a te
Vincitore tra le nuove Proposte
- Gaudiano con Polvere da sparo
Gli altri premi
- Premio della Critica a Willy Peyote
- Premio Lucio Dalla a Colapesce e Dimartino
- Premio Miglior Testo a Madame
- Premio Miglior composizione musicale a Ermal Meta
Nicola Olivieri
