Il complicato puzzle dei sottosegretari

-di Pierre De Filippo-

Si è finalmente concluso il caotico iter che ha portato alla nascita del governo Draghi.

Con la nomina, nella serata del 24 febbraio, di viceministri e sottosegretari la squadra di governo può finalmente dirsi completa.

Come è facile immaginare, anche la composizione del cosiddetto “sottogoverno” si è dimostrata più simile ad una impegnativa partita a scacchi che non ad una cooptazione dall’alto – forse auspicabile, in questo caso – che premiasse davvero i migliori.

Cosa ne è venuto fuori? Una miscellanea di ottime intuizioni e di scelte rivedibili, come sempre avviene in questi casi.

Partiamo, per ottimismo, dalle prime, le ottime intuizioni: è certamente un’ottima intuizione aver individuato in Francesco Giavazzi, economista di fame internazionale, quello che sarà il nuovo consigliere economico di Palazzo Chigi. Draghi e Giavazzi si conoscono da una vita, hanno studiato e lavorato insieme, si stimano. Questo basta.

È una intuizione pregevole la scelta di Franco Gabrielli ai Servizi Segreti, che tanto avevano contribuito alla caduta di Conte; è una scelta saggia nel merito e nel metodo: in primis, perché Gabrielli, da Capo della Polizia, ha dimostrato di essere un gran professionista ed un “caposquadra” attento; in secondo luogo, perché così Draghi lancia lontano da sé una ipotetica patata bollente, liberandosene immediatamente.

È una scelta saggia quella del ministro Brunetta, che ha individuato in Carlo Cottarelli uno dei componenti della squadra che sarà chiamata a riformare la Pubblica Amministrazione, per quanto non organica ai quadri del governo.

È una scelta coerente quella di affidare al napoletano Enzo Amendola il sottosegretariato per gli Affari UE, carica già avuta nel precedente governo e che aveva trovato stima e apprezzamento unanimi, così come quella di Pierpaolo Sileri al ministero della Salute, nel quale si è distinto in un anno a dir poco impegnativo.

Queste le luci, le ottime intuizioni; venendo alle ombre, sono – come spesso capita – i partiti ad esprimere una bassa qualità e qualche neanche tanto velata incongruenza.

Lucia Borgonzoni, ad esempio, sottosegretario alla Cultura, che si lasciò sfuggire – ci piace pensarla così – che erano anni che non leggeva un libro; oppure Carlo Sibilia, M5S e riconfermato sottosegretario agli Interni che, dopo aver detto peste e corna di Draghi, accusandolo di essere un massone e esponente delle lobby bancarie, ha ripulito i suoi profili social per paura di perdere il posto. Lo stesso Sibilia aveva definito “una farsa” lo sbarco sulla luna.

Non meno gravi le posizioni espresse da Stefania Pucciarelli, che va ad occupare il posto di sottosegretario alla Difesa, che avrebbe messo like ad un post nel quale ci sia augurava i forni crematori per rom e migranti quale soluzione più ideale. E dire che la senatrice era stata eletta presidente della Commissione per i Diritti Umani.

Riconfermatissima a furor di popolo, la viceministra Laura Castelli, ancora in quel di Via XX Settembre: la ricorderete tutti per quel, ormai famoso, “questo lo dice lei” rivolto a Pier Carlo Padoan che, con pazienza immensa, cercava di spiegarle un concetto economico.

Si sa, l’Italia è il Paese del merito.

Per chiudere con Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione che, nel 2018, organizzò un flash mob contro migrante marocchino accusato di stupro, additandolo come un “bastardo irregolare sul nostro territorio”. Non sono note prese di posizione del neosottosegretario allorquando l’imputato venne assolto con formula piena.

Questo il quadro generale: come si diceva, una miscellanea di ottime intuizioni e di scelte rivedibili. Pratica abbastanza normale in un Paese che tollera la competenza a patto che venga premiata anche l’ignoranza, che invoca la serietà purché vi sia anche il trash, che ha elevato a sistema – mi sia consentito – il chiagnifottismo.

In sintesi, nulla di nuovo sotto il sole.

 

 

 

“Mario Draghi presents his credentials as candidate ECB president” by European Parliament is licensed with CC BY-NC-ND 2.0. To view a copy of this license, visit https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/2.0/

Pierre De Filippo Pierre De Filippo

Pierre De Filippo