Intervista al dr Mario Polichetti, nuovo Commissario Provinciale Udc
-di Claudia Izzo-
Il dr Mario Polichetti, ginecologo da 30 anni e sindacalista da tre, direttore ff del Reparto di Gravidanze a rischio del San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona di Salerno, è il nuovo Commissario Provinciale dell’Udc, nomina che si va ad aggiungere a quella di Vice Segretario Regionale e Responsabile Nazionale della Sanità.
Parliamo con lui del suo nuovo ruolo, dei suoi progetti.
-Dr. Polichetti come nuovo coordinatore politico della provincia, le è stato dato il compito di rilanciare l’Udc sul territorio, quali le linee guida che adotterà?
La finalità è quella di riportare il pensiero politico al centro della scena. L’Udc crede nel territorio e nella prossima primavera si entra nella competizione elettorale a Salerno, come a Battipaglia ed Eboli. La nostra finalità è quella di conoscere i programmi che saranno presentati per poi intavolare delle discussioni con le altre forze politiche. L’obiettivo è di ricostruire politicamente il centro. In passato abbiamo assistito alla creazione di un sistema bipolare basato su un’alternanza che, di fatto, non c’è stata. In politica si è visto che questo tipo di bipolarismo non funziona, da dieci anni ormai non riusciamo ad eleggere il nostro Presidente del Consiglio. Parto da Salerno dove ho un ruolo politico ben definito per andare oltre. Non c’è una legge elettorale se non c’è un sistema politico rinnovato. Dunque come Udc ci proponiamo un rinnovamento della politica dalle sue fondamenta.
Dunque un ricominciare dal centro?
Riaggregare al centro…Le ultime esperienze della Lega e dei 5 Stelle non ha portato alla governabilità con il Presidente del Consiglio ora alleato con la Destra estrema, poi con il PD…Abbiamo assistito solo a a slogan e ad arringhe. Abbiamo la necessità di portare il pensiero politico al centro. I politici spesso distruggono e non danno più fiducia creando stanchezza e scetticismo negli elettori. Non è possibile che un Parlamento si delegittimi da solo…Così facendo il peso dell’Italia in campo europeo è sempre pari a zero, in quella stessa Europa che quindi impone ai poteri forti anche il nostro Presidente del Consiglio! Dobbiamo cercare di riprendere in mano il nostro destino.
Cosa deve cambiare?
Un ritorno al centro deve servire a ricreare un modus operandi politico, con dignità e serietà, in un clima di moderazione che aiuta lo svolgimento del pensiero politico.