Michele De Angelis: studi e progetti di un grande “Ingegnere” salernitano in mostra all’Archivio di Stato di Salerno
L’Archivio di Stato di Salerno ospita, in questi giorni, l’interessante mostra dal titolo “Salerno Moderna. Le opere e i progetti di Michele De Angelis”. Inaugurata lo scorso 26 settembre a cura di Federica Deo, Gilda Alfieri e Gaia Giannini, la mostra presente nel Salone d’ingresso dell’Archivio che si concluderà il 30 aprile 2021, è stata realizzata grazie anche alla collaborazione del Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli e al patrocinio del Comune di Salerno. L’esposizione è incentrata sulla vita e l’opera di De Angelis, nato nel 1875 e morto nel 1939, e vissuto in un’epoca di forti cambiamenti non solo sociali e politici, ma anche urbanistici e architettonici, durante la quale la città assiste alle realizzazioni, in ambito pubblico e privato, di involucri architettonici di alto pregio, per la prima volta collocati al di fuori del nucleo compatto del vecchio centro storico. La vita di Michele De Angelis fu segnata da difficoltà e da alcune battute d’arresto durante gli studi; conseguito il diploma di maturità classica, s’iscrisse alla Facoltà Ingegneria di Napoli che lasciò per motivi di salute. Abbandonò, suo malgrado, anche la Facoltà di Fisica a causa degli obblighi di leva. Ciò nonostante, il giovane Michele riuscì a conseguire anche il diploma di Geometra nel 1906 presso l’istituto Tecnico G. Della Porta di Napoli. Nei sui primi anni come professionista, affiancò lo zio ingegnere Filippo Giordano effettuando, all’inizio del ‘900, numerosi studi sull’architettura, sulle nuove tecnologie costruttive che lo affascinavano particolarmente, approfondimenti sugli ordini architettonici, e ancora studi sulla toponomastica probabilmente eseguiti negli anni scuola per geometra (alcune delle sue tavole rappresentative sono presenti all’interno della mostra). La sua grande sete di conoscenza culturale lo portò a interessarsi anche all’archeologia e alla fotografia, all’epoca ancora poco utilizzata nei cantieri edili. Tra il 1904 e il 1908, il giovane De Angelis progettò il Convento per i Cappucini situato sull’attuale Piazza San Francesco, in un’area lontana dal centro abitato e in prossimità del vecchio cimitero posto ad est del nucleo cittadino (come ben si vede in una pianta della città risalente al 1912 e custodita nell’Archivio Storico del Comune di Salerno).
Nello stesso periodo, insieme al cugino ingegnere Carlo Giordano, realizzò una serie di progetti relativi all’edilizia scolastica da realizzare nella parte occidentale della città e in quella orientale, rispettivamente l’Istituto elementare Barra e il Vicinanza. Sempre nell’ambito dell’edilizia scolastica, realizzò, agli inizi degli anni ’30 dello scorso secolo, affiancato questa volta dal figlio, l’ingegnere Luigi De Angelis, il “Regio Liceo-Ginnasio Torquato Tasso”, inaugurato nell’ottobre del 1932 e caratterizzato da una sorta di monumentalità solenne che rifletteva anche la volontà dello stesso regime fascista. La mostra espone non solo i progetti degli istituti scolastici ma anche documentazioni fotografiche della cantieristica relativa. La città di Salerno, importante centro di industrie tessili all’inizio del XX secolo, offre a De Angelis l’occasione di realizzare alcuni progetti di capannoni industriali come le Concerie S.A.I.C.A.S. e S.A.I.S (1911-1925) o i Magazzini Generali al porto (1916-1927), anch’essi presenti nel percorso della mostra. S’interessò alla progettazione anche di luoghi di culto e alla esecuzione di cappelle funerarie. Sono esposti alcuni progetti di involucri sacri di particolare bellezza, disegni acquerellati con colori pastello e con la tecnica del chiaroscuro e delle ombre. Si dedicò, inoltre, sempre insieme allo zio, alla progettazione e alla esecuzione di numerosi edifici di edilizia privata. In quest’ambito il De Angelis abbraccia una nuova corrente stilistica già presente in Francia da alcuni decenni: lo stile “Liberty”. Egli passa dallo studio approfondito degli ordini architettonici fondati sull’architettura classica (legati a un sistema di regole e proporzioni), a quello Liberty caratterizzato da un accentuata eleganza decorativa, linee morbide e sinuose che s’intrecciano armoniosamente, con una forte ispirazione alla natura, stilizzandone gli elementi.
La sua committenza è per lo più quella della nuova borghesia salernitana, classe culturalmente e politicamente rilevante; grazie a questa nuova classe emergente anche gli spazi urbani iniziano a riflettere le caratteristiche del gusto liberty (tipicamente borghese) di cui De Angelis diventa fervente espressione come lo si può attestare nei sui progetti, alcuni di essi esposti in mostra.
Di lui lo storico Arcangelo Amarotta ha detto: “Sul piano professionale fu un buon ingegnere, indipendentemente dalla mancanza dello specifico titolo di studio. Rimane la cronaca dei restauri della cattedrale effettuati tra il 1927 e il 1935. Rimane, da ultimo, la Guida, punto fermo per la conoscenza di una delle massime espressioni del romanico meridionale.” Il De Angelis scrisse su molte riviste locali sull’arte salernitana antica e moderna. Tra le tante ricordiamo, in particolare, “Rassegna Storica Salernitana” e “Archivio Storico”. Soltanto a 54 anni riuscì a iscriversi nell’Albo Professionale degli Ingegneri, dopo decenni di professione nel campo edilizio.
Si ringrazia il Direttore dell’Archivio di Stato di Salerno, dott.ssa Fernanda Maria Volpe, per l’autorizzazione alla pubblicazione di alcune foto di materiali presenti in esposizione.
