Dolce e Gabbana ripartono da Firenze
-di Marianna Giugliano-
Gli stilisti Stefano Gabbana e Domenico Dolce hanno scelto, come location per la sfilata di Alta Sartoria, il Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. L’evento della durata di tre giorni, chiamato dai due stilisti “Il Rinascimento e la Rinascita, ha avuto inizio nel chiostro della Farmacia di Santa Maria Novella dove è avvenuta la presentazione della collezione di Alta Gioielleria. Per continuare, poi, con la sfilata dell’Alta Sartoria tra gli affreschi del Vasari a Palazzo Vecchio.
Questo è un evento che coinvolge non solo stilisti, ma anche i cittadini e in particolare gli artigiani locali proprio perché “la storia, come la moda di Dolce & Gabbana, è fatta dalle persone” (da il Corriere della Sera); infatti sono proprio i due stilisti ad affermare “L’amore che abbiamo per il fatto a mano ci ha portato a pensare alle Botteghe e quindi al loro coinvolgimento nella collezione dell’Alta Sartoria. Siamo venuti a Firenze appena la situazione ce l’ha consentita e il viaggio è stato un momento per capire in che modo si poteva coinvolgere un’arte, l’Artigianato, che nasce da un “dono divino” che riceve chi con le mani costruisce degli oggetti che esprimono sapienza. Lo sapevamo, certo, ma qui ci siamo convinti ancora di più che sapere come si costruisce una scatola di cuoio, rappresenta un patrimonio.” E così sono stati coinvolti gli artigiani più giovani, per dar loro la possibilità di esprimere al meglio il proprio talento, ma soprattutto per dimostrare che alla base di un Paese come l’Italia c’è l’artigianato e la “sapienza del fatto a mano”: gli italiani sanno creare bellezza.
La loro fonte di ispirazione, per la creazione di questo evento spettacolare, è stata l’epoca del Rinascimento fiorentino da cui Stefano Gabbana e Domenico Dolce sono sempre stati affascinati, tanto da creare un’intera collezione che sembra fatta appositamente per vestire “il nuovo Lorenzo de’ Medici”.
Gli abiti sono fatti di piume, ricamati con cristalli e altre pietre dure; i cappotti sono realizzati in strisce di pelle intrecciata ricamati con fili d’oro; ancora vediamo le vestaglie con gli affreschi stampati o con fiori jacquard (dei fiori colorati disegnati su stampe nere).
Il tutto abbinato con spille preziose, realizzate dai Fratelli Piccini, gioiellieri a Ponte Vecchio, corone (in particolare quella dedicata a Lorenzo De’ Medici è stata realizzata dall’orafo Alessandro Penco) e infine le borse che vediamo inserita in una cornice di legno realizzate da un artigiano di soli 20 anni, Tommaso Maselli. Come lui, tanti altri artigiani hanno contribuito alla realizzazione di creazioni magnifiche da essere presentate all’evento: tutte in terracotta, seta, oro e decorate con perline, pietre ma anche tanti altri materiali.
Sono state presentate, ad esempio, tre borse in noce di cocco completamente fatte a mano da Tommaso Pastelli, il titolare della Bottega che porta il suo nome e porta avanti con orgoglio la tradizione di oreficeria di famiglia. Lui stesso ha detto “Siamo abituati a fare anelli, spille o piccoli oggetti di arredamento. Quando nelle scorse settimane Domenico Dolce è arrivato in atelier con tutte le sue idee e la sua creatività ci ha stimolato ad uscire fuori dagli schemi e a metterci alla prova con qualcosa che non avevamo sperimentato. E così sono nate tre borse, ricche di dettagli e studiate nei minimi particolari”.
Infine, per riassumere questo evento possiamo far riferimento ad una frase di uno dei 38 artigiani coinvolti, Leonardo Bianchi: “Noi ragazzi che coltiviamo la tradizione dei padri e dei nonni avvertiamo molto la responsabilità di continuare la storia e siamo grati a Dolce & Gabbana di averci dato l’occasione di mostrare il nostro lavoro”.
