Una foto per ricordare il 75° anniversario delle bombe su Hiroshima
Se qualcuno avesse ancora dei dubbi sul valore storico della fotografia, in occasione del 75° triste anniversario del bombardamento di Hiroshima, raccontiamo in breve la storia di una delle foto simbolo di quel folle episodio.
La foto è stata scattata a Nagasaki. Il bimbo immortalato in questa immagine con lo sguardo fisso, le mani dritte lungo corpo in posizione militare, il busto teso e fermo, come come un coraggioso guerriero. Questo bimbo in primo piano non è un giovane volontario dell’esercito giapponese, ma un uomo che porta in spalla un fardello insopportabile: un bambino fra gli uno e i due anni che viene sostenuto dalle fasce legate attorno al busto del ragazzo, che gli fanno assumere una posizione simile a quella di un neonato addormentato. Ma quel bimbo non è addormentato. Il bimbo più grande in primo piano sta portando il fratellino alla cremazione, come previsto dalla legge dell’epoca, assolvendo, anche nella situazione più drammatica, al proprio dovere. Secondo il racconto del fotografo, il giovane portantino mantenne la posizione che vediamo immortalata in questo scatto per circa 10 minuti, poi un uomo con la mascherina, addetto alla cremazione, gli slacciò delicatamente le fasce e posizionò il cadavere sulla pira infuocata.
Il bambino restò fermo mentre il fratellino veniva bruciato, stringendosi il labbro con tanta forza che finì per sanguinare. Una volta che il corpicino fu cremato, il piccolo si voltò dalla parte opposta e andò via
La fotografia è stata scattata da Joe O’Donnell, reporter statunitense, inviato dal proprio governo a documentare i danni dei bombardamenti fatti dagli Stati Uniti, durante il periodo di protettorato sul Giappone immediatamente successivo alla fine del conflitto. O’Donnell scattò moltissime fotografie, ma questa fu certamente quella che divenne più celebre in tutto il mondo.
Una fotografia semplice che racconta più di mille parole una tragedia inutile e ci dice quanta incoscienza alberga nell’animo umano
Umberto Mancini
La foto a corredo di questo articolo sono utilizzate a scopo informativo e non c’è lucro nel loro utilizzo