Donika Dabishevci – Una voce che grida potentemente e dolcemente.

Prosegue il nostro viaggio poetico lungo i Balcani. Questa volta ci spostiamo da Bosnia verso Kosovo e, ci fermiamo a Pristina, per presentarvi una voce importante della poesia kosovara. Una voce che grida – dolcemente.

Donika Dabishevci (1980), giornalista e autrice di “Krizantema të plasuara”; “Imazhe të brishta”; “Proza e poetizuar – F. Konica, M. Camaj, M. Hanxhari”, “Kam me ardhë si deka”.  Le poesie che abbiamo scelto, sono tratte dalla raccolta poetica “La tua Robinja” (tradotta da Gëzim Hajdari – 2017 Ensemble), la quale rappresenta la prima pubblicazione di una vera voce femminile del Kosovo in Italia.

Voglio che tu fugga da me

Voglio che tu parta,

sentire la tua assenza fino al midollo,

l’angoscia come un cappio al collo,

il respiro che diventa fievole,

e il corpo che si rassegna.

Voglio che tu fugga da me.

Voglio trascorrere le notti

 Voglio trascorrere le notti

Accanto allo scorrere del fiume,

la mia anima non trova pace

in nessun luogo,

sul mio corpo piove

senza sosta.

Fuggire di nascosto,

tra il sibilo del vento,

dopo averti sedotto

con stelle nelle mani

e la luna poggiata

sulle tue labbra.

Che Dio possa morire

 Se vedete qualcuno tra i viandanti

salendo per i sentieri,

nei laghi alpini nuotando,

salutando le stagioni

all’ombra del salice,

guardando un cavaliere che fugge,

quella sono io

che bacio come una folle

la libertà,

che nessuno

me l’ha donata,

che dio possa vedermi

crepando di invidia

e morire per la disperazione.

Oi, oi, oi

In te

 ti ho rubato i sogni,

in te abitano

solo i tormenti.

Ho dato vita ai tuoi giorni,

in te ho bevuto

senza mai saziarmi,

poi ti ho lasciato volare,

in pace,

senza baciarti gli occhi

e stringerti al mio petto.

Sento la tua assenza,

ti ho cercato nel mio volto,

tra le piogge delle mie mani

le tue strade.

È come allora,

nulla è cambiato in me,

ma ora è tardi,

in questa valle

parliamo la lingua degli alberi.

Amiamoci

 Lasciami scavare follemente in te

e di nuotare dentro di me

Per sentirci sospesi sull’erba.

Amiamoci stasera,

c’è tempo per odiarci.

Denata Ndreca