Addio ad Ennio Morricone
Alcuni personaggi sembrano eterni. La TV poi te li porta fin dentro casa e tu li vedi in ottima forma, che rispondono prontamente alle domande. Certo quando mandano un vecchio filmato ti rendi conto che tempo che è passato, ma non pensi mai che la vita potrebbe cambiare cosi rapidamente.
Ennio Morricone non c’è più, deceduto il 6 luglio 2020 in una clinica romana dove era stato ricoverato per una caduta in conseguenza della quale si era rotto il femore. Destino comune a tante persone di una certa età e lui di anni ne aveva 91 anche se portati molto bene fino al giorno dell’incidente.
Me lo ripeto ogni volta che accade, la morte ti può sorprendere in qualsiasi momento e quando meno te lo aspetti, pertanto dovremmo, tutti, essere più attenti alla qualità della nostra vita e goderla al meglio delle nostre possibilità, perché non si può sapere cosa accadrà domani.
Morricone è stato un uomo di musica, di grande musica e ad essa ha votato la sua intera esistenza. Elegante, riservato, con quella umiltà tipica degli artisti che hanno consapevolezza della loro grandezza ma non la ostentano. Il suo ultimo messaggio di semplicità e di umiltà lo si ritrova tra le righe del suo testamento nel quale chiede che il suo funerale sia fatto in forma privata perché, dice, “non voglio dare fastidio”.
Nelle sue vene non scorreva sangue ma note musicali e lo hanno capito tutti, dai professori del conservatorio di Santa Cecilia dove ha studiato ai grandi registi per i quali ha composto musiche che rimarranno nella storia del cinema.
Già negli anni ’60 del secolo scorso ha dato prova di sé contribuendo con i suoi arrangiamenti al successo di brani divenuti molto famosi come Sapore di Sale di Gino Paoli, Il Mondo di Jimmy Fontana, Se Telefonando cantata da Mina oltre ai molti successi, più leggeri e popolari, di Edoardo Vianello.
La grande fama internazionale però arriva con il cinema e le sue indimenticabili quanto straordinarie colonne sonore scritte per i western di Sergio Leone, un film su tutti Per un pugno di dollari, ma anche per i film di Duccio Tessari e Sergio Corbucci.
Hollywood non tarda a scoprirlo e così cominciano a fioccare richieste di collaborazione da parte di grandi registi come John Carpenter, Bian De Palma, Oliver Stone e Quentin Tarantino.
Ha scritto colonne sonore per oltre 500 film e serie TV, di cui più di cinquanta sono stati film che hanno incassato premi di ogni tipo.
Nel 2007 gli viene conferito l’Oscar alla carriera “per i suoi contributi magnifici all’arte della musica da film”. Nel 2016 prende il suo secondo Oscar con le musiche del film The Hateful Eight di Tarantino. Ma Morricone ha anche vinto tre Grammy Awards, quattro Golden Globes, dieci Davide di Donatello e undici Nastri d’Argento, insomma un artista straordinario che tutti riconoscevano come tale. Basti pensare che con le sue musiche ha anche venduto qualcosa come 70 milioni di dischi.
Molti artisti hanno, in qualche modo, omaggiato la sua grandezza, anche quelli che operano in ambiti molto diversi dal suo. I Metallica, noto gruppo hard rock, per esempio fin dal 1983 usano il brano L’estasi dell’oro come introduzione ai loro concerti. Anche i Ramones hanno usato le composizioni di Morricone per introdurre i loro concerti. Loro scelsero la colonna sonora de Il buono, il brutto e il cattivo di Sergio Leone.
E poi i Muse, Bruce Springsteen… l’elenco potrebbe continuare ancora a lungo, ma ci fermiamo qui, perché le musiche di Ennio Morricone preferiamo ascoltarle, tutte, ed ora che lui non c’è più, quelle musiche ci terranno compagnia ancora per tanti anni e faranno in modo che non dimenticheremo mai questo genio gentile della musica, perché si muore solo quando si dimentica e noi Ennio Morricone non vogliamo dimenticarlo.
Nicola Olivieri
