WWF: costruiamo insieme il mondo che verrà

La stagione delle scelte strategiche- di Vincenzo Iommazzo-

Il virus che all’improvviso ha fatto irruzione nelle nostre vite, in poche settimane ha cambiato il mondo sconvolgendo abitudini, relazioni sociali, modi di lavorare e di vivere consolidati da generazioni.

Ci ha fatto riflettere sulla necessità di ripensare a nuovi modelli di sviluppo più rispettosi della salute dell’ambiente che il genere umano, immemore del collegamento al proprio benessere, sta spingendo a passi da gigante verso un punto di non ritorno.

La violenta epidemia mai vissuta prima ha messo in evidenza la necessità di un cambiamento planetario a cui, tutti insieme, siamo chiamati a dare un contributo consapevole del rischio a cui un ritorno al passato ci esporrebbe.

Molte ricerche e studi scientifici ci rivelano, infatti, come  la pandemia sia la conseguenza di un rapporto “malato” con la natura. L’inquinamento, la deforestazione, il passo di lumaca nelle di azioni contro i cambiamenti climatici, il commercio illegale di animali selvatici insieme a modelli di produzione e di consumo insostenibili,  stanno imprigionando l’umanità, mettendo a rischio la salute, il benessere e la nostra qualità di vita.

Scegliere le priorità per la ricostruzione dipende da noi, sostiene il Wwf Italia che sintetizza una serie di proposte, scaturite anche dalla consultazione con i cittadini,  nello slogan “Costruiamo insieme il mondo che verrà”.

Le scelte principali, che potranno avere successo a condizione che vengano condivise da larghi strati di popolazione e di istituzioni, riguardano:

  • azioni immediate contro la crisi climatica, per la riduzione dell’inquinamento, per la sostenibilità di trasporti ed energia, per la difesa delle aree naturali ancora integre e restauro degli ecosistemi naturali deteriorati dall’uomo;
  • la difesa del suolo e di tutto ciò che gli sta intorno dall’invasione del cemento;
  • l’espulsione dei veleni dall’agricolturaper mettere in sicurezza il cibo che mangiamo e l’acqua che beviamo;
  • la cura per il benessere e la salute delle persone, che vengono prima del profitto;
  • la difesa degli organi vitali del Pianeta, come le foreste e gli oceani, patrimonio comune dell’umanità;
  • la protezione  della biodiversità animale e vegetale, terrestre e marina che sostiene le nostre esistenze e rende piacevole e armoniosa la vita sulla Terra.

La maniera in cui da oggi affronteremo questa grave crisi prima sanitaria e poi economica, quello che faranno i governi, ma anche le aziende e i cittadini, indicherà la direzione che abbiamo stabilito di percorrere e deciderà del nostro destino comune.

Il WWF ha inviato al governo 50 proposte concrete e sfidanti coerenti e conseguenti con le scelte del Green Deal, per far sì che la sostenibilità ambientale, la decarbonizzazione e l’economia circolare siano al centro del Piano di rilancio del Paese che verrà definito a settembre di quest’anno, come annunciato dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri.

Per una volta sono in campo straordinarie risorse pubbliche per il rilancio dell’Italia e dell’Europa: costituiscono un’occasione imperdibile, per dare subito avvio a nuove politiche e strumenti che possano mettere l’Italia al riparo da insostenibilità e probabile irreversibile degrado ambientale e sociale.

Vincenzo Iommazzo

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