400 miliardi per ipotecare il futuro
Governo mette sul piatto 400 miliardi dei cittadini, è “agevolazione” e non “aiuto di Stato”. di Antonino Papa-
Apprezziamo tutti l’impegno di questo Governo il cui intervento in materia economica per far fronte alla crisi è davvero straordinario ed inaspettato dai più.
Il termine impropriamente utilizzato per questa manovra è “aiuti di Stato” ma in realtà si tratta di una “agevolazione” la cui base poggia sulla capacità produttiva e di risparmio dei cittadini, e soprattutto sui loro soldi.
Potremmo definire questo come “un atto di fiducia del Governo nei confronti degli italiani” ma più importante della forma è la sostanza, spesso l’esteriorità delle cose mostra un solo lato di esse, ed è il lato che chi Governa vuol mostrare agli “elettori”, ciò accade sempre, siano i Governanti rossi, gialli, bianchi, azzurri, neri o verdi (tutti i colori per non offendere nessuno ed evitare dietrologie).
La prima domanda che tutti si pongono è da dove vien fuori questa gigantesca cascata di denaro, soprattutto considerando che fino a 48 ore prima dell’annuncio ufficiale si “mendicava” in Europa un sostegno che non penalizzasse il nostro Paese, famosa faida interna tra MES e CoronaBond.
In realtà non vien fuori da alcuna fonte se non dai risparmi dei cittadini e dai loro futuri redditi; tanto di cappello perché è un grande esempio di ingegneria finanziaria in cui chi “aiuta” non caccia un solo centesimo garantendo chi ha bisogno, basandosi sulle statistiche sui NPL (crediti deteriorati) e sapendo di rischiare poco o nulla, e soprattutto con ricorso (credo inevitabile) alle compagnie assicurative, dando per assodato che le banche hanno il ruolo principale.
In parole povere, lo Stato, in accordo con le banche, garantisce a chi ne faccia richiesta, finanziamenti, anticipazioni, o chiamateli come vi pare, agevolandone i costi ed i tempi di restituzione.
Ciò già accade comunemente tra banche ed imprenditori/privati cittadini, la sola differenza è che in questo caso le eventuali garanzie le costituisce lo Stato e che è stato imposto per legge di mantenere i tassi entro determinati limiti.
Alla fine sono soldi “futuri” dei cittadini che lo Stato utilizza attraverso le banche contando sulle capacità produttive del nostro tessuto imprenditoriale usando come leva “l’istinto di sopravvivenza economico/finanziaria” di ognuno di noi, il ché si traduce in un impegno a restituire quanto preso in prestito.
Cosa accadrebbe, per assurdo, se i finanziamenti non venissero onorati ?
Naturalmente è una provocazione ma rende l’idea circa il fatto che questa manovra è una “scommessa” calcolata e che il rischio è minimo.
Se paradossalmente nessuno pagasse, lo Stato, che ha prestato garanzie tra il 90 ed il
100%, sarebbe costretto a rimborsare al sistema bancario i soldi … ergo, se non ne aveva prima non li avrà neanche dopo.
Quindi si ricorrerà all’Europa, se ancora esisterà, ad eventuale MES o Titoli Europei con conseguente eventuale alienazione del patrimonio Nazionale (infrastrutture etc.).
La morale della favola è che gli attori che rischiano sono i cittadini e lo Stato, chi ci guadagna sono banche e compagnie assicurative (perché inevitabilmente alcuni finanziamenti avranno delle polizze a margine, nonostante le garanzie dello Stato).
Soprattutto la morale è che milioni di cittadini saranno indebitati ed il debito è la principale arma per controllare le masse.
Quindi far passare questa manovra come “aiuto di Stato” non è corretto, “aiuto di Stato” significherebbe, ad esempio, imporre i finanziamenti a tasso zero e fermando del tutto la pressione fiscale per almeno due anni o, almeno, ridurla del 50%; o ancora … “ricordare” alle istituzioni bancarie quante volte lo stato è andato loro in soccorso evitando fallimenti e sostenendole in maniera corposa e che sarebbe il caso di “restituire i favori” visto che siamo in uno di questi famosi momenti di emergenza che nessuno avrebbe voluto.
“Aiuto di Stato” significherebbe anche erogare parte dei finanziamenti alle imprese in reale difficoltà a fondo perduto ma ovviamente non abbiamo la potenza economica per potercelo permettere.
Come cittadino dico comunque grazie, ma preferirei meno campagna elettorale e più onestà intellettuale mettendo da parte i colori politici.
Noi italiani non abbiamo l’anello al naso, né a destra né a sinistra e tantomeno al centro, diteci le cose come stanno perché le valutazioni su chi votare alle prossime elezioni le abbiamo già fatte, siano esse di tutti i colori e nel rispetto di tutti ma già abbiamo le idee chiare.
