Acqua …fuocherello…fuoco

Acqua “oro blu”. Consigli antispreco- di Vincenzo Iommazzo-

Lo scopo del gioco è quello di far ritrovare ad un bambino un oggetto nascosto guidandolo solo con le parole acqua…fuocherello …fuoco. Anche il pianeta Terra sembra stia partecipando a un gioco simile, però con conseguenze meno divertenti. Mentre, infatti, da una parte si estendono i territori devastati dal fuoco degli incendi, dall’altra la penuria di acqua si fa più preoccupante con il passare degli anni.

A tratti i media nazionali scoprono il problema della siccità incombente nelle zone del nord e del sud Italia, mettendo in evidenza che tra non molto ne potrebbero pagare le conseguenze non solo gli agricoltori, ma anche tutti i cittadini per l’impoverimento delle falde da cui viene prelevata l’acqua immessa negli acquedotti.

Cosa fare per evitare l’emergenza? 

Innanzitutto rinnovare e manutenere la rete idrica riparando prioritariamente gli acquedotti che attualmente assomigliano a un colabrodo in quanto perdono in media più del 37% del prezioso liquido che trasportano, con punte del 50% al Sud (fonte Coldiretti). Poi, realizzare bacini artificiali di medie e piccole dimensioni per immagazzinare l’acqua piovana in collina e in pianura. Lo consiglia l’Anbi – Associazione nazionale dei consorzi di bonifica – rilevando che con i tremila progetti già elaborati, ma che dormono nei cassetti o sono rallentati da iter macchinosi, si potrebbero raccogliere le acque delle piene evitando disastrosi allagamenti e mettere a disposizione una consistente riserva da utilizzare nei momenti di deficit. I costi ammonterebbero a 8 miliardi di euro, ammortizzabili in un periodo ragionevole se si considera che ogni anno si spende più di un miliardo per calamità naturali legate all’acqua.

Da anni si raccomanda di ridurre gli sprechi, ma non sono all’orizzonte campagne efficaci volte a sensibilizzare l’opinione pubblica a fare un uso oculato dell’acqua in casa, a coltivare i campi in modo più efficiente giovandosi di tecniche sperimentate di irrigazione razionale, e a riciclare di più, usando acque di scarto per lavare strade e riempire fontane.

Il cittadino è chiamato a fare la sua parte seguendo le raccomandazioni sempre più diffuse da parte di associazioni ambientaliste e un pò meno dalle istituzioni.

Per esempio, usare il frangigetto per i rubinetti e gli erogatori a basso flusso per doccia, entrambi a costo contenuto e di facile montaggio, consentirebbe di risparmiare fino al 50% di acqua a parità di effetto; preferire la doccia al bagno nella vasca che può essere più piacevole e rilassante, ma porta a consumare anche il triplo di acqua richiesta per una doccia.

Lavatrice e  lavastoviglie a pieno carico, sempre. Lavatrici e lavastoviglie moderne  consumano acqua per ogni ciclo (in media 50-40 litri per la prima e 20-7 litri per la seconda), indipendentemente dalla quantità di capi e stoviglie. Questi elettrodomestici andrebbero azionati solo a pieno carico (diminuendo così la frequenza dei lavaggi) e nelle ore serali o notturne per avere un ulteriore risparmio di energia. In fase di acquisto, privilegiare quelli che consentono i consumi più bassi. In attesa dell’acqua calda spesso bisogna farne scorrere un bel po’ prima che arrivi quella alla temperatura desiderata. L’acqua fredda e tiepida intermedia può essere raccolta in un recipiente e utilizzata al posto di un “tiro” di sciacquone o per lavare i pavimenti. Per ottenere invece l’acqua fredda, non è obbligatorio lasciar scorrere a lungo l’acqua corrente. “Basta semplicemente mettere in frigo qualche bottiglia in più”, dicono i consiglieri antispreco.

E parliamo del nemico numero uno, lo scarico del water: Oltre il 30 per cento dei consumi idrici domestici, rammentano esperti ed ecologisti, è imputabile allo sciacquone del water: “ogni volta che si preme il pulsante se ne vanno 10 litri d’acqua”. L’ideale sarebbe istallare in ogni casa i moderni sistemi di scarico, quelli che erogano diverse quantità d’acqua a seconda delle esigenze. Ma non sempre è possibile e la spesa non è alla portata di tutti. Come ovviare? È possibile risparmiare ogni volta un po’ d’acqua se si inserisce nella cassetta un grosso sasso oppure una bottiglia da mezzo litro o da un litro riempita per metà in modo da restare sommerse.

 Inutile poi raccomandare quello che ormai tutti sanno, cioè come sia opportuno chiudere i rubinetti mentre si lavano i denti e le mani o anche quando ci si fa la barba col rasoio a mano, nei momenti in cui non è impiegata l’acqua corrente. Non solo. Se si avesse anche l’accortezza di risciacquare i denti usando un bicchiere, al posto dell’acqua corrente, come faceva Clark Gable nel film del ’60 “La baia di Napoli” (in quel caso, però, il bicchiere conteneva whisky) si risparmierebbero altri preziosissimi litri.

Il buon senso, infine, può fornire tanti altri spunti per preservare un bene prezioso indispensabile alla vita sulla Terra.

Claudia Izzo Claudia Izzo

Claudia Izzo

Giornalista dal 2005, Direttore di salernonews24.it, fonda e dirige campanialife.it, cetaranotizie.com. Presidente dell’Associazione Culturale Contaminazioni è ideatrice e organizzatrice del Premio Nazionale Aristeia e di iniziative culturali sul territorio nazionale. Già membro della Commissione Cultura dell’Ordine dei Giornalisti della Regione Campania per il triennio 22/24, è attualmente membro della Commissione Vigilanza. Docente di Giornalismo presso istituti scolastici. Ideatrice e conduttrice della rubrica Ex Libris sull’emittente RCS75. Già ghost writer per tre campagne elettorali, è ideatrice e curatrice del libro “La Primavera Fuori. 31 scritti al tempo del Coronavirus. (Il Pendolo di Foucault). Si occupa di comunicazione, storia, design e territorio.

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