Selfie e Shoah: quando la follia raggiunge vette impensabili

In occasione del giorno della memoria, ovvero il 27 gennaio, voglio, purtroppo, ricordare il progetto di un’artista israeliano che sottolinea come la follia non si fermi alla Shoah.

Shahak Shapira, questo il nome dell’artista in questione, ha raccolto negli anni selfie sparsi nella rete che hanno in comune un unico soggetto: il Memoriale dell’olocausto di Berlino.

Pare che questo luogo, che ricorda la più immane tragedia dei nostri tempi, sia uno tra i luoghi preferiti fra gli amanti del selfie. I maniaci di tanto egocentrismo non si limitano unicamente a scattarsi foto in questi luoghi ma lo fanno anche assumendo pose improbabili, e, addirittura, in alcuni casi alcuni emulano delle posizioni yoga sorridenti fra i luoghi di questa tragedia.

Shapira, chiaramente indignato da questo materiale che circola in rete, ha in maniera dissacrante e provocatoria creato dei fotomontaggi dove il soggetto protagonista del selfie viene inserito nel contesto reale del medesimo luogo durante i momenti dell’eccidio.

L’intento è quello di evidenziare ulteriormente quanto l’egocentrismo imperante della società in cui viviamo, non conosce freni e non ha inibizioni.

Non c’è più rispetto per nulla e non ci si rende conto che la memoria va coltivata e merita rispetto.

Il progetto chiamato YOULOCAUST è datato 2017 ma voglio riproporlo proprio oggi, 27 gennaio, perché la Shoah è un’orrore che non ha bisogno di commenti, ma il degrado che questo progetto mette in risalto è inquietante e pone molti interrogativi inquietanti.

Le foto hanno chiaramente come unico scopo quello di educare le future generazioni al rispetto di questi luoghi, al rispetto della memoria ma più in generale al rispetto che tutti abbiamo perso nei tempi che viviamo.

Rispetto per il lavoro, per il denaro, per gli altri, per l’ambiente, per le persone che amiamo, per i figli, per i nipoti e per gli anziani.

Questo lavoro così potente dovrebbe portare a riflettere e a rivalutare questa parola di cui abbiamo dimenticato il significato recondito.

Le foto a supporto di questo articolo sono state prese dal web a puro scopo esplicativo

Umberto Mancini