I Presepi a Bologna: una tradizione natalizia intramontabile.

Nel periodo natalizio, anche a Bologna, ogni anno si rinnova il tradizionale allestimento di presepi nelle chiese e negli edifici privati, sottolineando l’interesse di grandi e piccini venuti in visita nel capoluogo emiliano. La città è, infatti, un importante centro di arte presepiale ben radicata, che vanta una tradizione risalente al medioevo. Rispetto al suo “fratello” più conosciuto, quello napoletano, il presepe bolognese si differenzia nella raffigurazione dei personaggi, modellati per intero, abiti compresi, con l’impiego di materiali come la cartapesta, il legno, la terracotta oppure il gesso. La tradizione napoletana e, in particolar modo, quella tipica settecentesca, si caratterizza, invece, per la realizzazione di volti e mani in ceramica o terracotta e l’impiego di stoffa, che ricoprono un’anima interna fatta di spago e ferro intrecciati.

Nell’antica Basilica di Santo Stefano (detta anche delle “Sette Chiese”), in particolare, all’interno di quella del Martyrium, in una cappella, è esposto il più antico presepe esistente al mondo. Costituito da statue a grandezza naturale in legno di tiglio e olmo, la rappresentazione primordiale si fa risalire alla fine del ‘200, a cui si aggiunse successivamente il colore intorno al 1370 ad opera del pittore Simone dei Crocefissi. L’opera, in stile gotico, raffigura la Sacra Famiglia e l’adorazione dei Magi. Sempre all’interno della Basilica, in un’altra chiesa, quella dei SS. Vitale e Agricola, si allestisce, da alcuni anni, un interessante presepe interamente in argilla opera della scultrice Lina Osti. Ai consueti pastori, si affiancano anche le riproduzioni delle principali chiese bolognesi.

Non lontano da Piazza Santo Stefano, nel Loggione monumentale della medioevale chiesa di San Giovanni in Monte, si rappresentano ben 35 presepi di vario stile. E’ questa una pluridecennale Rassegna del Presepio che attira migliaia di visitatori che hanno la possibilità, inoltre, di votare il presepe più apprezzato.

Nel cuore del centro storico di Bologna, vi è il trecentesco Santuario di Santa Maria della Vita, ricostruito nel XVII secolo che conserva, al suo interno, un gruppo plastico della Pietà “Compianto del Cristo Morto” del XV secolo realizzato da Niccolò dell’Arca. Nel periodo natalizio la chiesa ha ospitato una interessante mostra: “Il Presepio di Wolfango” curata dalla figlia dell’artista Alighiera Peretti Boggi. Si tratta di 200 statue in terracotta realizzate a partire dalla metà degli anni ’60 dello scorso secolo che, alle canoniche figure del presepe classico, affianca personaggi storici e contemporanei bolognesi e non solo, in un misto tra fantasia e realtà. Ritroviamo, ad esempio, accostati Re Enzo, il politico Romano Prodi, Moana Pozzi, Papa Giovanni XXIII, le sfogline con il tavolo sui quali si realizzano i tortellini, la stessa famiglia di Wolfango, il famoso Sindaco di Bologna Giuseppe Dozza, Federico Fellini, Dante, Gandhi e tanti altri. Wolfango mette in scena l’intero mondo, dalla famiglia ai volti noti della sua Bologna fin oltre i confini emiliani, accostando anche personaggi in antitesi tra di loro ma legati al presepe, che è una realtà inclusiva e che li richiama alla redenzione.

Percorrendo Strada Maggiore in Palazzo Segni Masetti è esposta nel Salone dei Carracci il “Presepio dei Commerciani”. Organizzato dalla Confcommercio Ascom Bologna, ideato da Giancarlo Roversi e realizzato da Cristina Scalorbi, esso racconta la storia delle tradizioni religiose e culturali di Bologna ospitando al suo interno una serie di personaggi che rappresentano i mestieri e le professioni della città.Interessante è l’esposizione di personaggi famosi bolognesi di nascita o di adozione tra i quali Lucio Dalla, il pittore Giorgio Morandi, l’attore Gino Cervi, Giulietta Masina, Umberto Eco, Enzo Biagi e tanti altri.

Proseguendo per Strada Maggiore, si raggiunge il seicentesco Palazzo Bargellini, realizzato dall’architetto Bartolomeo Provaglia,  che ospita al suo interno il Museo Davia Bargellini che tra mobili e suppellettili di pregio del ‘700 e  svariati dipinti, testimonianza artistica cittadina dal XIV secolo al XVIII,  accoglie anche una mostra dei presepi e pastori di terracotta sia della tradizione bolognese  del XVIII secolo che dell’arte presepiale napoletana del settecento, provenienti dalla collezione Bordoni. Quest’ultima è composta da oltre 100 personaggi della Napoli dei primi Borbone.

All’interno del recuperato complesso dei palazzi Isolani, posto tra Strada Maggiore e Piazza Santo Stefano, è esposto un bel presepe di Ivan Dimitrov che ha come scenografia un rudere di un castello con una torre merlata. All’interno ritroviamo la Sacra Famiglia intorno alla quale, in uno stile di quadro cinquecentesco, sono presenti altri personaggi come gli angioletti cantori, i cavalieri medioevali, i Magi, pastori vari e animali.

Percorrendo via San Vitale e superando l’omonima porta, attraverso via Giuseppe Massarenti, si raggiunge via Azzurra dove, all’interno di un giardino di proprietà di Michele Chimienti, ex pneumologo adesso in pensione, si può ammirare un presepe diffuso di sua creazione, esposto liberamente al pubblico per la gioia di piccoli e grandi. E’ un insieme di numerosi scenari con osterie, mulini, bazar, realizzati dallo stesso signor Chimienti, in cui si scorge, oltre alla Sacra Famiglia e i Re Magi, boscaioli, contadini, falegnami e maniscalchi, illuminati da centinaia di luci. Esposto da circa 30 anni, il presepe è davvero molto suggestivo e spettacolare.

Infine, meno importante rispetto ai succitati (ma a me molto caro, poiché legato alla mia infanzia e soprattutto alle mie gioiose emozioni di bimbo stupito di fronte al dolce e cadenzato dondolio della Madonna che culla Gesù o dei Magi in adorazione), è il presepe della romanica Basilica di San Francesco. Un affascinante presepe meccanico che attira numerosi visitatori e che viene esposto da tanti anni nel Salone della Biblioteca. Di ottima fattura, l’opera è caratterizzata da un sapiente studio della prospettiva del paesaggio delle colline e delle case in lontananza, accompagnata da un sistema di luci che alternano la notte e il giorno con il comparire della luna o del sole.

Daniele Magliano

Architetto- giornalista che ama approfondire tematiche di architettura, urbanistica, design, ma anche di storia, evoluzione e curiosità riguardanti oggetti di uso quotidiano. Mi piace, in generale, l'arte della costruzione: riflesso del nostro vivere in quanto unisce passato, presente e futuro prossimo di una comunità.

Ultimi articoli di Daniele Magliano