Le poesie di Giovanni Gastel
Chi ama la fotografia sa perfettamente quanto queste due espressioni artistiche, anche se diverse fra loro, hanno più volte trovato punti di contatto.
Basti pensare al lavoro di Mario Giacomelli che ha trovato nella poesia la sua principale fonte di ispirazione per le sue fotografie. Il successo del suo lavoro deve tutto alla parola e ai versi delle più celebri poesie che siano mai state scritte.
Non deve stupire, quindi, la pubblicazione di un libro di poesie di Giovanni Gastel “Io sono una pianta rampicante” (SilvanaEditoriale), una raccolta di poesie scritte dal maestro fotografo dal 2010 al 2017.
Il volume è stato presentato lo scorso 9 dicembre nei locali della galleria AL BLU DI PRUSSIA a Napoli, proprio mentre nella stessa galleria è esposta una selezione delle foto di Giovanni Gastel . SELECTED WORKS, il titolo della retrospettiva di cui abbiamo parlato in precedente articolo che potete trovare cliccando qui.
Fermare i versi di una poesia è un lavoro davvero difficile perché interpreta per lo più il pensiero di chi fotografa e quindi una sua personale lettura e non è detto che coincida con il pensiero del poeta. Si tratta semplicemente di un elaborazione che, chiaramente, può piacere o meno.
Giovanni Gastel fa qualcosa di profondamente diverso. Lui è un fotografo e ama la poesia, la parola scritta, e attraverso i versi trova un modo diverso di poter esprimere il proprio pensiero.
Le sue foto sempre oniriche, eleganti e raffinate sono per lo più legate al mondo della moda, attraverso l’eleganza cerca di dare una visione del mondo del tutto personale ma comunque legata ad un settore molto specifico. In ogni caso la bellezza femminile è la principale protagonista delle sue “visioni”.
La poesia, invece, colma una limite che la fotografia gli impone, ovvero si sente libero di esprimere al meglio il suo sentimento, la sua vitalità ed il suo essere .
Citando l’introduzione del suo libro : Le “poesie fluiscono libere. Seguono o inseguono onde di emozioni, sentimenti, memorie, nostalgie, osservazioni, disperazioni, rassegnazioni. Ogni poesia è un’onda che si rincorre e rifrange, mentre memorie, nostalgie e annotazioni si moltiplicano. Rientrano, ritornano, rimbalzano e ricadono” (Barbara Radice da l’introduzione “Io sono una pianta rampicante”).
Questo libro mi sembra una bella idea regalo per il prossimo natale. Ve lo consiglio
Umberto Mancini